venerdì 11 maggio 2007

Val di Susa e NO TAV: una cronologia

15/12/91. Nasce il comitato HABITAT: una sessantina le
persone aderenti tra tecnici, medici, professionisti,
operai, docenti del Politecnico, sindaci e
amministratori della Valle.

22/02/93. Convegno organizzato da Habitat al
Politecnico di Torino dal titolo "Questo treno farà
rumore?". Viene fatto ascoltare ai torinesi il rumore
del Tav. Tale rumore sarà fatto ascoltare anche in
numerose altre occasioni.

07/04/93. Causa un esposto presentato alla Procura
della Repubblica da parte di Habitat, viene indagato
Brizio, presidente della Regione Piemonte e promotore
della linea Torino-Lione.

18/04/94. Brizio viene a parlare di Tav ad Avilgliana.
Contestazione della popolazione locale: "Bordate di
fischi sul treno di Brizio" titolano i giornali
locali.

18/07/94. Sala consigliare di Bussoleno, nasce il
comitato contro l'alta velocità voluto da Habitat.

27/10/94. Di nuovo Brizio a parlare di Tav, questa
volta a Susa e di nuovo contestazione degli
amministratori e della popolazione.

11/03/95. Prima manifestazione nazionale contro l'Alta
Velocità a Firenze, ci sono tutti i comitati delle
regioni toccate tra cui la delegazione valsusina.

02/03/96. Manifestazione a S. Ambrogio: 4000 persone
guidate da sindaci e Comunità Montana sfilano per dire
NO TAV.

Metà maggio 1996. Appare sulle montagne di Condove una
scritta enorme "NO TAV", idem a Bussoleno.

Agosto 1996 - Maggio 1997 Numerosi attentati
dinamitardi coinvolgono la Valle e le aziende
coinvolte negli appalti per il TAV. I media e la
polizia parlano di "ecoterroristi valsusini" mentre i
comitati accusano le controparti di auto-attentati per
indebolire il fronte di opposizione all'opera.

Estate 1997 Ancora convegni e assemblee ad Avigliana e
Bruzolo

04/11/97. Nuovo attentato oscura i ripetitori
televisivi a Gandoglio, borgata di Borgone, 12
emittenti oscurate, girano volantini di rivendicazione
firmati "Lupi Grigi".

29/11/97. Manifestazione di sindaci, amministratori e
popolazione contro quelli che definiscono "strani
attentati" e per ribadire che il Tav non si ferma con
le bombe ma con i metodi democratici.

16/01/98. Incendio doloso distrugge il municipio di
Caprie e danneggia i locali della Posta.

Inizio marzo 1998. Arrestati "3 Lupi Grigi": Maria
Soledad Rosa (Argentina), Edoardo Massari (di Ivrea) e
Silvano Pellissero (di Bussoleno). Tutti e tre di area
anarchica. Vengono ritrovate nella "Casa Okupada" di
Collegno degli oggetti appartenenti al municipio di
Caprie. I valligiani credono sia tutta una montatura,
mentre il PM Laudi, curatore dell'inchiesta, afferma
di avere "prove granitiche"[citazione necessaria].

Fine febbraio 98. Si suicida in carcere Edoardo
Massari (verrà poi prosciolto da tutte le accuse
eccetto il rogo di Caprie).

28/03/98. Corteo a Torino per Edoardo Massari, sfila
la Torino antagonista e dei centri sociali, gruppi e
collettivi da tutta Italia e anche un pezzo di società
civile, 10 mila circa le persone partecipanti
[citazione necessaria].

11/07/98. Muore suicida anche Maria Soledad Rosa
(verrà anche lei prosciolta da tutte le
accuse)[citazione necessaria] rimane però in carcere
Silvano Pellissero, accusato del furto e del rogo del
Municipio di Caprie, vengono ritirate le accuse di
"associazione terroristica". I 13 attentati rimangono
senza colpevole, ma il movimento NO TAV è
ridimensionato

06/03/99. Sala consigliare di Bussoleno alla presenza
di tutti i sindaci e amministratori Valsusini il
ministro per l'ambiente Ronchi dice "Dimenticatevi il
Tav, non si farà". Dure le reazioni di Confindustria,
opposizione ma anche esponenti della maggioranza.

18/03/00. Convegno "Progetti e diritti" contro le
grandi opere a Susa e manifestazione dei trattori
della Coldiretti. Ghigo, presidente della Regione
Piemonte mette come prioritaria la linea alta velocità
Torino-Lione, lo segue a ruota Castellani, sindaco di
Torino.

Estate 2000 - Primavera 2002 Ancora convegni e
manifestazioni contro il TAV. Tra le altre cose viene
esposto uno striscione nella sala consiliare della
regione Piemonte, e proteste ai vertici italo-francesi
per definire i dettagli del tracciato

Fine aprile 2002. Esce nelle librerie il libro di
Chiara Sasso "Canto per la nostra valle - diario fra
qualità della vita e prepotenza della velocità." Tutta
la storia dell'opposizione al Tav in Valle di Susa
viene raccontata e fatta circolare.

10/05/02. Avigliana, davanti a un folto pubblico e
agli amministratori della Valle di Susa, viene
presentato ufficialmente il libro di Chiara Sasso
"Canto per la nostra valle - diario fra qualità della
vita e prepotenza della velocità."

11/05/02. Avigliana Piazza del Popolo: più di 1500
giovani (e meno giovani) partecipano alla "Festa di
Primavera" organizzata per ricordare la contrarietà al
TAV e il favore agli investimenti per evitare la
chiusura dell'ospedale di Avigliana. Organizza Spinta
dal Bass.

13/05/02. Torino, Istituto tecnico Avogadro - La
Comunità Montana Bassa Valle di Susa presenta per la
prima volta in città lo studio Polinomia, vengono
invitati i vertici delle ferrovie e le massime
autorità politiche. Ma nessuno di essi si presenta,
nessun giornale riporta la notizia così come il Tg3
Regionale.

20/05/02. Arriva ad Avigliana il ministro forzista
Enrico della Loggia accompagnato dal deputato Osvaldo
Napoli e da altri tesserati FI, la scusa è un
dibattito sulle grandi opere. I comitati anti-tav
contestano duramente il ministro e l'onorevole pro
TAV.

Fine maggio 02. La comunità montana viene in possesso
di uno studio commissionato dalle Ferrovie al
Politecnico di Torino dove sono state fotografate le
case dei valsusini da abbattere.

30/05/02. 500 persone molto arrabbiate prendono parte
all'assemblea pubblica sul tracciato del Tav a Caprie.
Il paese sarà tra i più martoriati: 3 cantieri, un
viadotto, 2 gallerie e un'interconnessione con la
vecchia linea che taglierà in due il paese.

08/06/02. Circa 4000 a Pianezza persone hanno sfilato
sotto un autentico nubifragio e con l'acqua sopra alle
caviglie per ribadire ancora una volta l'opposizione
popolare a un progetto devastante. I mezzi di
informazione (anche il TG regionale) hanno
completamente censurato la notizia.

14/06/02. Partecipatissima serata informativa "Fermare
il Tav si può!" organizzata da Spinta dal Bass ad
Almese. Più di 200 persone hanno affollato la sala
consiliare almesina. Sono intervenuti come relatori
Claudio Cancelli docente del Politecnico di Torino,
Mario Cavragna vicepresidente Pro-natura Piemonte e
Oscar Margaira, esponente di Legambiente valsusa.

02/07/02. In rappresentanza dei 31 comuni interessati,
decine di amministratori, sindaci e comuni cittadini,
raggiungono Strasburgo per portare le ragioni del NO
al TAV al parlamento Europeo. Soddisfazione alla fine
dell'incontro da parte degli attivisti per l'ascolto
ricevuto dopo anni di censura mediatica.

06/07/02. Piccolo presidio informativo davanti alla
Rai di Torino, circa 60 persone che distribuiscono
volantini contro il TAV e l'informazione
strumentalizzata. Il Tg3 per la prima volta confeziona
in tutte e tre le edizioni del giorno 3 servizi che
spiegano in modo abbastanza dettagliato le ragioni del
movimento NO TAV, nonché il viaggio degli
amministratori a Stasburgo.

25/07/02. Anche Almese ha il suo comitato contro il
Tav. Una quarantina di persone hanno dato vita al
"Comitato spontaneo contro l'alta velocità almesino".

24/28 luglio 2002. Terza edizione del campeggio no tav
a Condove area Gravio. Più di 50 le tende, centinaia
le persone intervenute durante i vari spettacoli e i
concerti. 12 le squadre partecipanti al primo torneo
di calcio "Diamo un calcio al Tav" , alta l'affluenza
al dibattito del sabato pomeriggio.

10/08/02. Sulle pagine di Repubblica e della Stampa
esce la notizia di una possibile rinuncia del governo
francese della Torino-Lione a causa di mancanza di
fondi.

05/10/02. Caprie: issato striscione gigantesco NO TAV
sulla Rocca Bianca. Ancora una volta la popolazione
rende visibile il suo totale dissenso verso l'opera.

05/10/02. Valico del Frejus Bardonecchia: il
coordinamento dei comitati no tav organizza il blocco
del valico per protestare contro l'inquinamento
prodotto dai tir e contro la falsa soluzione TAV. In
200 si siedono sulla strada bloccando il traffico per
mezz'ora.

11/10/02. Nasce a Torino il "Comitato Torinese di
sostegno per la Valle di Susa e i Comuni della zona
Ovest".

Ottobre 2002. Parte una raccolta firme a Torino in
appoggio alla lotta dei valsusini; primi firmatari:
Dario Fo, Franca Rame, Padre Alex Zanotelli, Gino
Strada, Don Andrea Gallo, ecc..

08/11/02. Serata informativa al centro sociale di
Villardora organizzata dal comitato spontaneo almesino
contro il tav/tac: la risposta popolare è al di sopra
delle aspettative degli organizzatori: almeno 500 le
persone intervenute.

09/11/02. Firenze, Social Forum Europeo, corteo contro
la guerra, contro tutte le guerre, anche quella
lanciata contro il territori e la popolazione
Valsusina, nella moltitudine delle 800 mila persone
anche lo spezzone dei No Tav. Molte televisioni danno
visibilità ai NO TAV valsusini.

11/11/02. Al vertice Italia-Francia tenutosi a Roma
sulla To-Lione non vengono ribadite le date di fine
lavori del 2012, ma il tutto sembra essere rimandato.
"La Stampa","La Repubblica", il sindaco di Torino
Chiamparino, industriali, ecc. minacciano che la
mancata realizzazione del tav comporti il crollo
dell'economia piemontese.

29/11/02. Assemblea pubblica a Venaus molto
partecipata organizzata dal comitato di lotta popolare
contro il tav. Titolo della serata "Fermiamo la banda
del buco".

30/11/02. Corteo contro il centro di permanenza
temporanea di C.so Brunelleschi a Torino organizato
dai Social Forum e dall'associazionismo di base . C'è
anche lo spezzone dei NO TAV che diffonde il seguente
volantino: "Viviamo in una società dove la mobilità
delle merci arriva a mettere a repentaglio la vita di
una Valle e dei suoi abitanti e le persone che cercano
una vita più dignitosa arrivando nel nostro opulento
occidente e finiscono in galera. Diciamo quindi si
alla mobilità degli esseri umani e no a quella
indiscriminata delle merci."

20/12/02. Val della Torre: buona riuscita della serata
informativa indetta dal neonato comitato contro il Tav
di Val della Torre.

15/01/03. Nasce il comitato no tav di Torino.

16/01/03. 80 persone hanno bloccato il lavoro di una
trivella della Tav nella campagna di Pianezza.
Inoltre, le stesse 80 persone sono andate in comune a
chiedere al sindaco di Pianezza spiegazioni
sull'autorizzazione a iniziare i sondaggi ricevendo in
risposta solo mezze frasi e farfugliamenti. La stessa
sera assemblea molto partecipata a Pianezza per
coinvolgere i cittadini sull'accaduto.

Primi di marzo 03. Dopo un accurato audit la Francia
sposa in pieno le tesi dei valsusini e fa marcia
indietro sulla Torino-Lione: per i Francesi è un opera
non indispensabile e con i costi d'esercizio superiori
agli utili. Tant'è che il governo Italiano accetterà
di realizzare l'opera assumendosi il 60%delle spese e
il 30% dei guadagni.

07/03/03. Presentazione del cd "Stop that train",
compilation contro l'alta velocità curata dal
coordinamento dei comitati contro il Tav. Un grande
successo la festa di lancio a Villardora: più di 400 i
giovani e meno giovani che hanno ballato e cantato
contro il Tav con le canzoni degli Ice's Eyes Band,
Antropina Clan, Perturbazione e gli Egin.

17/03/03. Circa 40 persone con bandiere NO TAV
presidiano il consiglio comunale di Torino dove
all'ordine del giorno c'e' da approvare un documento a
favore del Tav: votano tutti i partiti a favore
eccetto Rifondazione Comunista. Astenuti Verdi e
Comunisti Italiani.

27-28/03/03. La carovana di "Stop that train" va in
tournè: il 27 all'Hiroshima richiama una notevole
quantità di pubblico, il 28 a Collegno al circolo
Asylum: locale pieno anche in questo caso.

04/04/03. Assemblea pubblica a Foresto, sala gremita
di gente, istituite le "Ronde del territorio" per
impedire a personaggi delle ditte costruttrici e chi
per essi di compiere sopralluoghi sul territorio.

12/04/03. Mercedes Bresso a Condove, ad accoglierla
decine di bandiere e striscioni no tav.

Aprile 2003. Esce il progetto preliminare, per gli
oppositori peggio di quanto si aspettassero. Si
formano le ronde per la difesa del territorio, i
Valligiani non fanno entrare nelle loro proprietà i
tecnici per i sopralluoghi.

Metà aprile 2003. La presentazione del progetto per la
sezione "Borgone - confine di stato" è da invalidare.
L'Italia non ha presentato il progetto in Francia e
quindi non ha rispettato né gli accordi del 29/1/2001
né la direttiva 97/11/CE.

17/05/03. Inaugurati il nuovo Municipio di Caprie,
decine di bandiere No Tav accolgono la Bresso e
Napoli, parte una dura contestazione verbale verso i
due politici pro TAV.

25/05/03. 40 Valsusini partecipano alla maratona
Stratorino con bandiere e magliette No Tav, riuscendo
anche a fare un intervento dal palco davanti a 15.000
mila torinesi.

Fine maggio 03. Fermento per la grande manifestazione
che si terrà il 31 maggio da Borgone a Bussoleno.
Molte le serate organizzate dalle istituzioni per
informare i cittadini. I volantini della Comunità
montana e dei Comitati tappezzano la Valle.

31/05/03. Manifestazione imponente: dalle 15 alle 20
mila le persone che hanno sfilato da Borgone a
Bussoleno per dire No al Tav senza se e senza ma.
Bloccate per 4 ore le due statali che attraversano la
Valle, per mezz'ora l'autostrada del Frejus e per più
di un'ora la ferrovia. Il corteo era aperto dai 38
sindaci e dal presidente della Comunità montana,
dietro una variopinta folla allegra e determinata
composta da comitati, famiglie, bambini, anziani,
ciclisti, trattori, cani e muli...

13/06/03. Caprie, festa di autofinanziamento da parte
della "Gente comune di Caprie contro il Tav" e Habitat
per ripagare il maxi-striscione NO TAV. Molta la gente
che ha passato la serata in cooperativa di Caprie
ascoltando le musiche degli Ice's Eyes Band e dei
Suonamboli, proiettati anche foto e filmati delle
manifestazioni.

14/07/03. Consiglio provinciale aperto sul Tav. Una
trentina di manifestanti entra nell'aula ed espone i
vessilli no tav. Contestato duramente Casoni.

23-27/07/03. Quarta edizione del campeggio NO TAV a
Condove. Moltissime le persone giovani e meno giovani
che hanno affollato l'area del campeggio e dei
concerti. Sabato mattina 26/07 una delegazione di
comitati partita dal campeggio ha occupato a Venaus il
cantiere dell'Aem, futuro cantiere Tav. Viene poi
issata la bandiera NO TAV sul comune di Venaus.

28/07/03. Consiglio comunale a Bussoleno, presentata
interrogazione sulle affermazioni del sindaco Alida
Benetto riguardo al Tav. Dura la contestazione dei
comitati, tanto che il sindaco abbandona l'aula
scortato dai carabinieri.

04/09/03. Le ferrovie ritirano il progetto della
tratta internazionale su suggerimento della
commissione di impatto ambientale. Almeno un anno per
rifare tutto.

08/09/03. Una delegazione dei comitati viene ricevuta
a Roma dalla commissione europea per le petizioni.
Vengono spiegate le ragioni della protesta e viene
consegnata una petizione più vario altro materiale dei
tecnici valsusini.

16/10/03. La Comunità europea boccia parzialmente la
Torino-Lione, nella bozza delle 9 opere prioritarie i
cui lavori devono iniziare entro 3 anni manca la
Torino-Lione. Si aspetta la decisione definitiva per
dicembre.

18-24/10/03. Verona, convegno e manifestazione di
tutti i comitati italiani contro le Grandi Opere
distruttive e inutili, in 3000 sfilano il 24 di fronte
al palazzo dove sono riuniti tutti i ministri dei
trasporti europei è presente una delegazione
valsusina.

12/11/03. Dopo le insistenze dei politici italiani e
piemontesi, la comunità europea inserisce la
Torino-Lione nelle opere prioritarie e quindi da
finanziare.

29/11/03. Bloccato il convegno torinese "Le Alpi nel
Sistema Europeo dei Trasporti. Sviluppo sostenibile e
mobilità – La Torino-Lyon nel Corridoio 5".

15/12/03. Presentato il nuovo progetto preliminare
della tratta nazionale, eliminata la bretella di
Caprie e di C.so Marche, a questo punto non sarà più
Torino-Lione, ma Milano-Lione.

16/12/03. Al cinema di Borgone, davanti ad una sala
affollata viene presentato il filmato della grande
manifestazione del 31 maggio scorso.

09/01/04. Inaugurazione della mostra fotografica ad
Avigliana di Walter Berardo "Terremoto Sociale" in
Valle di Susa. 110 fotografie che raccontano la
decennale opposizione della Valle al TAV. Spettacolo
teatrale e concerto organizzati da Spinta dal Bass e
dal comune di Avigliana.

14/01/04. RFI tenta di impiantare a Chianocco un
cantiere per compiere trivellazioni geognostiche. Non
si fa attendere la reazione di istituzioni e comitati:
la comunità montana scrive al prefetto denunciando
l'arroganza di RFI (nessuno era stato avvertito
dell'istallazione del cantiere). I comitati si
ritrovano in 200 venerdì 16/1/04 alle ore 14.00
davanti al cantiere per iniziare un presidio
permanente che vigilasse sui movimenti della zona.
Alle ore 15.00 arriva la notizia che RFI rinuncia ai
lavori.

24/01/04. Secondo presidio dei comitati e della
popolazione valsusina al cantiere RFI di Chianocco il
quale non è stato smontato come previsto. In modo
pacifico manifestanti hanno provveduto loro allo
smontaggio. La rete di recinzione è stata tolta e la
popolazione si è riappropriata del territorio.

15/02/04. La trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio
Fazio in onda su Rai 3 dedica la puntata al "Caso
Valsusa", in studio il ministro Lunardi, a Novalesa il
presidente della Comunità Montana Ferrentino con il
geologo Tozzi, fuori dal cancello di Novalesa (in cui
si svolgono le riprese) più di 500 Valsusini con
bandiere e cartelli. Il conduttore comunica i limiti
da rispettare se si vuole andare in onda: 15 minuti a
Lunardi e 3 a Ferrentino per esporre le proprie
ragioni, nessuna inquadratura dei manifestanti.

17/02/04. Terzo morto sul lavoro nei cantieri Tav
della linea Novara-Milano: lo sfruttamento, il
caporalato, il lavoro nero e il mancato rispetto delle
norme sulla sicurezza (condizioni rivelate in più
inchieste giornalistiche) sono causa di morti bianche
nei cantieri delle grandi opere.

18/02/04. Il presidente della Comunità Montanta
Antonio Ferrentino e il Ministro dei trasporti Lunardi
si incontrano a Roma; si apre un tavolo con le
istituzioni locali, il 3 marzo una delegazione di
amministratori sarà nuovamente a Roma al ministero per
discutere del problema TAV.

03/03/04. I Sindaci e la comunità montana scendono a
Roma da Lunardi, chiaro il documento presentato dalla
Valle di Susa: la Valle non può sopportare nessuna
infrastruttura.

04/03/04. Bocciato il ricorso al Tar da parte della
comunità montana sul tunnel geognostico di Venaus che
diventerebbe la galleria di servizio per il tunnel di
52 Km. Il Tar sposa le tesi di Lunardi e boccia il
ricorso, si ripresenta il ricorso alla Corte dei
Conti.

19/03/04. Assemblea pubblica a Villardora: 700 le
persone presenti per informarsi sugli ultimi sviluppi
della vicenda TAV.

25/03/04. La questura avverte Antonio Ferrentino di
minacce alla sua persona da parte di anarchici. I
comitati valsusini storcono il naso parlando di nuova
strategia della tensione. Intanto l'eco dato alla
notizia sui media fa salire tensione e paura in valle
di Susa.

27/03/04. Manifestazione NO TAV a Venaria: in 3000 a
ribadire in NO a un progetto devastante.

02/04/04. Nasce la lista "NO TAV - Difendiamo il
futuro" per le provinciali del 14 giugno 2004,
candidata alla Provincia per la lista antitav è
l'almesina Ivana Galliano, nei collegi della Valle di
Susa si presenterà l'ing. Claudio Cancelli. La lista
nasce in risposta ai partiti che presentano candidati
contrari al TAV in Valle per poter prendere più voti.
Voti che alla fine andranno alle due coalizioni
(Ulivo: Saitta, Polo: Botta) entrambe favorevoli al
TAV.

25/04/04. In occasione del 25 aprile in Valle le
bandiere NO TAV sono massicciamente presenti alle
celebrazioni dei vari paesi per ribadire che la
resistenza non è finita il 25 aprile del 1945 ma
continua ancora oggi contro nuovi invasori.

Aprile 04. Nasce il comitato dei medici preoccupati
perché se l'opera dovesse essere costruita ci
sarebbero seri rischi per la salute di tutta la
popolazione Valsusina e della gronda ovest a causa
della dispersione di polveri contenenti amianto e
uranio. Le malattie che porterebbero alla morte si
chiamano mesotelioma (tumore ai polmoni, nove i mesi
di vita dopo che è stato diagnosticato, nessuna
possibilità di guarigione) e leucemia.

03/07/04. Resistenza elettrica a Colle del Lys
commemorazione ai 26 partigiani trucidati dai
nazi-fascisti. C'erano anche le bandiere NO TAV,
contestati i politici della provincia saliti sul
palco.

21-25/07/04. Quinta edizione del campeggio NO TAV al
"Gravio" di Condove: musica, cene, giochi, socialità,
assemblee e lotta al TAV.

23/07/04. Presidio di un centinaio di militanti NO TAV
a Sause d'Oulx al cantiere olimpico chiuso dal PM
Guarinello per presenza di amianto superiore ai limiti
consentiti dalla legge. Il presidio di è svolto per
sollevare il problema della facile intercettabilità di
rocce amiantifere in valle.

24/07/04. Assemblea pubblica in Piazza a Borgone
contro l'inquinamento delle acciaierie Beltrame e
successivo presidio davanti ad un capannone dove sono
state rinvenute, nello scantinato, casse conteneti
alcuni carotaggi compiuti da LTF in Valle di Susa anni
addietro.

15/08/04. Concerto ad Exilles di musica classica in
diretta Tv su Rai 3 per pubblicizzare le bellezza
della Valle di Susa in vista delle olimpiadi 2006.
Molti i valsusini saliti ad Exilles con bandiere e
striscioni per ottenere visibilità.

15/09/04. I sindaci della valle di susa dicono uniti
NO alle trivellazioni geognostiche e disertano
l'incontro in prefettura.

19/09/04. L' Unione Europea boccia la legge obiettivo,
a rischio molte grandi opere tra cui la Torino Lione.

11/10/04. Bandiere e striscioni NO TAV accolgono i
politici piemontesi venuti ad Avigliana per
l'inaugurazione della tangenziale 589, tra i presenti
proTAV: Ghigo, Martinat, Saitta, Napoli, Vaglio e
Casoni. Tutti rigorosamente costretti ad uscire
passando tra i fischi e le bandiere dei manifestanti.

27/10/04. Arriva il commissario straordinario al Tav
Tagliaferri inviato da Berlusconi e Lunardi per
risolvere il "Caso Valsusa". Intransigente il NO dei
sindaci Valsusini e della Comunità Montana. Fuori dai
cancelli 300 manifestanti con bandiere e striscioni
bloccano la macchina del commissario per dire che la
posizione valsusina è "nessun TAV". I carabinieri in
forze intervengono, aggredendo anche il Presidente
della Comunità Montana Antonio Ferrentino strattonato
per il colletto.

27/10/04. Battezzato lo spazio ad Avigliana
all'interno dell'ex ospedale Beato Umberto.
All'interno dello Spazio Sociale TAKUMA trova sede
anche il cmitato NO TAV spinta dal bass.

Ottobre 2004. Nasce il comitato NO TAV alta Valle di
Susa.

05/11/04. Primo incontro a Bussoleno dell'ASSEMBLEA
PERMANENTE, l'assemblea che raccoglie comitati,
amministratori, tecnici, medici e comuni cittadini, in
pratica tutti coloro che si oppongono al TAV.
L'assemblea sarà itinerante per tutta la Valle in modo
da esser più vicina alla gente e presente nei
territori a rischio trivellazioni per informare sugli
sviluppi della questione TAV.

06/11/04. A Villardora al centro sociale di Via
Pellissere spettacolo teatrale dell'AssembleaTeatro
nominato "Polvere" spettacolo sull'amianto di
Monfalcone e sulle morti che lo seguono.

21/11/04. Nasce il Comitato Santambrogese NO TAV e
vigilanza cave, la lista dei comitati del movimento NO
TAV aumenta nuovamente.

26/11/04. A Venaus viene individuato un camioncino
della ditta "La Fenice" intento a monitorare l'aria
per LTF. Il comune una volta individuato il mezzo, con
un decreto urgente di "allontanamento dal suolo
pubblico" è riuscito a cacciare il mezzo.

01/12/04. Arrivato ad un abitante di Mompantero il
primo avviso di esproprio per poter iniziare i
sondaggi. Il cittadino in questione, al pari di molti
altri, si era rifiutato di concedere il proprio
terreno e RFI, tramite atto giudiziario, ha spedito
l'ordinanza di esproprio. Il cittadino, appoggiato dai
tecnici e i legali della Comunità Montana, ha fatto
ricorso.

03/12/04. A Milanere secondo incontro dell'ASSEMBLEA
PERMANENTE fissato per le h 21:00, tanta gente della
bassa valle e della gronda ovest ha partecipato. Come
già accaduto a Bussoleno tutti, amministratori,
comitati e cittadini, si sono trovati d'accordo a
ribadire la necessità di fermare i sondaggi e le
trivellazioni.

05/12/04. Manifestazione a sorpresa della popolazione
valsusina a Venaus: in più di 100 circondano il
camioncino della ditta "La Fenice", che su commissione
di LTF, monitorava l'aria in Val Cenischia.

10/12/04. 3° ASSEMBLEA PERMANENTE a Venaus,
partecipano più di 250 persone e molti amministratori
locali: ancora una volta ribadito il no a qualsiasi
inizio lavori.

15/12/04. 4° ASSEMBLEA PERMANENTE a Pianezza: anche
dalla gronda emerge un NO senza esitazioni alle
trivellazioni geognostiche.

16/01/05. Domenica 16 a Mompantero spunta un'altra
centralina della ditta La Fenice per le rilevazioni
della qualità dell'aria. La reazione della popolazione
non si è fatta attendere. La gente ha ribadito il suo
NO alle rilevazioni. Più di un centinaio di persone
erano presenti a volantinare e ad "addobbare" il
furgone con scritte e locandine.

25/02/2005. In occasione del convegno "Ma la valle è
pronta per le Olimpiadi?", indetto a Bardonecchia alle
ore 21 presso il Salone delle Feste, il movimento NO
TAV ha voluto ricordare per l'ennesima volta a Vaglio,
Napoli, Pescante, Ghigo, Castellani ecc... la
contrarietà delle popolazioni locali coinvolte dalla
linea ad Alta Velocità Torino-Lione e dalla
devastazione dei cantieri olimpici.

19/03/2005. Sabato 19 marzo ben 37 consigli comunali
della Valle di Susa e gronda ovest e i due consigli
delle comunità montante Alta e Bassa Valle di Susa si
sono ritrovati in P.za Castello per votare un unico
ordine del giorno di assoluta contrarietà al TAV.
Migliaia i valsusini venuti nella città con bandiere e
striscioni per rendere ancora una volta visibile
l'opposizione della popolazione valsusina verso un
opera inutile e dannosa. Fischi per Fassino che,
intervenuto, propone una posizione di mediazione per
la realizzazione dell'opera.

25/04/04. In occasione del 25 aprile in Valle molte le
bandiere NO TAV presenti alle celebrazioni dei vari
paesi per ribadire che la resistenza continua.

23/05/2005. Presidio AdessoBresso-AdessoNOTAV. Il
giorno dell'insediamento della giunta Bresso un
centinaio di manifestanti hanno prersidiato l'ingresso
della Regione con cartelli e striscioni NO TAV. La più
contestata è stata la neo presidente della Regione
Piemonte Mercedes Bresso che si è già distinta con
esternazioni denigratorie verso l'opposizione
valsusina.

04/06/2005. Imponente manifestazione da Susa a Venaus
contro il TAV e il raddoppio del Frejus. 37mila
persone hanno ribadito in modo forte e chiaro tutta la
contrarietà dei territori coinvolti all'alta velocità.
Alle ore 17:10 un incendio nel tunnel del Frejus causa
due morti, gravi i danni riportati alla struttura
della galleria che dovrà restare chiusa per 2 mesi.
Lunardi, Bresso e il presidente della SITAF Cerutti si
sono avventati sui valsusini rei di rallentare le
opere "indispensabili" cioè il TAV e il raddoppio del
Frejus. Pro-natura invia in procura un esposto
sostenendo che l'incendio è di origine dolosa.

05/06/2005. Inizio del presidio permanente a Venaus
presso l'ex cantiere dell'AEM dove si vorrebbero
iniziare i lavori del cunicolo esplorativo del TAV.

20/06/2005. Primo tentativo di far entrare le trivelle
in un terreno a Borgone di Susa. La popolazione
valsusina risponde: sindaci, anziani, preti, bambini e
famiglie intere sbarrano l'accesso al terreno. Le
forze dell'ordine arrivate in massa (almeno 200 uomini
in tenuta antisommossa) devono desistere davanti allo
sbarramento della popolazione. Nessuno è entrato sul
terreno e inizia il presidio permanente sul luogo con
assemblee, pranzi, cene collettive e feste.

21/06/05. La presidente della regione Piemonte
Mercedes Bresso, dopo l'ennesimo incontro con i
sindaci e viste le 37.000 persone in manifestazione
accetta di dare 3 mesi di moratoria sui carotaggi, il
governo però non approva e annuncia che si andrà
avanti. Il ministro Lunardi sembra non voler perdere
tempo. intnato la Rocksoil, azienda della moglie di
Lunardi, ha vinto la gara di appalto per la
progettazione del tunnel in territorio francese.

24/06/2005. Secondo tentativo di carotaggio a Bruzolo.
Anche questa volta, sindaci e popolazione sbarrano gli
accessi e le forze dell'ordine prendono atto che è
impossibile entrare nei terreni. Anche a Bruzolo il
presidio diventa permanente.

27/06/2005. Terzo tentativo a Venaus: questa volta la
CMC avrebbe dovuto espropriare decine di terreni per
impiantarci il cantiere per la galleria geognostica di
6 Km per 6 metri di diametro. Anche questa volta
centinaia di cittadini con i sindaci sbarrano
l'accesso e anche questa volta gli invasori vengono
respinti. Il presidio continua in modo permanete.
Molte aziende valsusine hanno dichiarato uno sciopero
di 4 ore per garantire la presenza degli operai al
blocco.

03/07/2005. Anche quest'anno il movimento NO TAV sale
al colle del Lys per ricordare i partigiani trucidati
dai nazi-fascisti. Mercedes Bresso, annunciata come
oratrice ufficiale, desiste per paura delle
contestazioni, mentre Ferrentino, presidente della
comunità montana, fa un lungo discorso sulle ragioni
del movimento NO TAV e sulla sua mobilitazione tra gli
applausi del pubblico. Al turno di Antonio Saitta,
presidente della provincia proTAV, molti presenti se
ne vanno.

Luglio 05. Grande partecipazione ai presidi di
Borgone, Bruzolo e Venaus: ogni giorno sono centinaia
le persone che transitano per i presidi mentre di sera
sono in programma assemblee, feste, concerti e
grigliate.

11/07/05. I sindaci sono convocati a Roma: per la
moratoria di tre mesi sui sondaggi e per ottenere una
discussione sull'utilità dell'opera. Il ministero
risponde negativamente, proponendo però, agli
amministratori valsusini, posti negli organi
decisionali, compensazioni in cambio dell'inizio
immediato dei sondaggi. Gli amministratori non
accettano lo scambio e i presidi permanenti
proseguono.

26/07/05. Continuano gli incontri tra le istituzioni
Valsusine e il governo, in presenza di Regione
Piemonte e provincia di Torino per arrivare a
sbloccare la situazione del blocco dei sondaggi.
Provincia e regione cedono e parlano di sondaggi da
iniziare a ottobre dopo un tavolo tecnico-politico con
gli enti locali. Ma il governo sembra non accogliere
la proposta e per bocca del presidente della CIG
Masera afferma che i sondaggi dovranno iniziare ad
agosto.

03/08/05. Altro viaggio a Roma dei sindaci al
Ministero dei trasporti: si ottiene una tregua fino al
12 settembre, nessun sondaggio inizierà, intanto parte
un tavolo tecnico-politico (Commissione Tecnica
presieduta dall'arch. Luigi Rivalta) dove gli
amministratori, attraverso i tecnici valsusini da loro
designati, cercheranno di spiegare le ragioni del NO
al TAV.

Agosto 2005. Nonostante ferie e vacanze i presidi
continuano a vivere tra cene, pranzi, feste e lavori
di consolidamento delle strutture (si preparano per
l'inverno) anche agosto prosegue senza tensioni.

15/09/05. Il coordinamento dei comitati NO TAV indice
una assemblea pubblica chiedendo alla Commissione
Tecnica che si sta riunendo a Torino con le
istituzioni di Valle chiarimenti sul perché si fosse
partiti, tra le 7 criticità dell'opera, a discutere
proprio dei sondaggi. Moltissima la gente che ha
riempito la sala consigliare di Bussoleno.

Fine settembre 2005. Mentre continuano i presidi, le
istituzioni decidono di aprire un tavolo di trattativa
con il Ministero e LTF per iniziare i sondaggi volti a
scoprire l'amianto. Ciò causa la spaccatura del
movimento: la maggior parte delle istituzioni è
d'accordo a far partire le indagini geognostiche,
mentre una minoranza istituzionale e tutta la
componente popolare del movimento NO TAV si oppongono
perché per loro iniziare i sondaggi significa iniziare
i lavori e questo non è possibile concederlo. A
risolvere la possibile scissione ci pensa Lunardi che
scioglie la Commissione Tecnica e con prepotenza
avverte che i sondaggi si faranno entro il 15 ottobre
a prescindere.

27/09/05. Arrivano a Venaus le lettere di esproprio ai
proprietari dei terreni. Il 6 e 7 di ottobre la CMC
(ditta incaricata da LTF di eseguire i lavori) tenterà
come a giugno di entrare in possesso dei terreni su
cui poter iniziare il cantiere per i sondaggi.

06/10/05. Venaus: per l'ennesima volta i tecnici di
LTF sarebbero dovuti entrare a Venaus per l'esproprio
dei terreni, ma il governo ha deciso la sera prima
(5/10/05 alle 22.00) di ritirare le forze dell'ordine
(circa 800 uomini). Nonostante la giornata piovosa, la
sveglia alle 7 della mattina e nonostante la notizia
che nulla sarebbe accaduto 600 Valsusini si sono
trovati a Venaus per impedire l'accesso ai cantieri
mentre una trentina hanno passato la notte su al
presidio per sicurezza.

31/10/05. LA BATTAGLIA DEL SEGHINO. Più di mille
agenti si presentano in assetto anti-sommossa per far
raggiungere i terreni alla pendici del Rocciamelone ai
tecnici. Tentano di iniziare per la quinta volta i
sondaggi. Ad attenderli i Valsusini schierati sul
ponte Ganduglia delle frazione Seghino (Comune di
Mompantero). I cittadini fanno resistenza passiva:
mani alzate. Le forze dell'ordine spingono con gli
scudi e ogni tanto partono manganellate. La
popolazione riunitasi nel comune più in basso per
sviare i blocchi delle forze dell'ordine raggiunge la
frazione attraverso i sentieri di montagna. Nonostante
il numero di poliziotti e carabinieri la
determinazione e la quantità di popolazione ferma le
forze dell'ordine sul ponte. Altri nuclei tentano
allora di salire a piedi per i sentieri e arrivare
direttamente al sito ma anche lì una muraglia umana li
ferma. Solo a tarda sera (circa le 21) i NO TAV
scendono dalla montagna accolti in paese dagli
applausi della gente dopo che le forze dell'ordine
avevano assicurato ai sindaci che si sarebbero
ritirati. Mentendo alle 22 circa scortano i tecnici
sul sito ormai libero e cintano il terreno con del
nastro. Ii giornali e le TV vengono informati che i
terreni erano stati raggiunti. La comunità Montana ha
subito fatto ricorso in quanto sui terreni i tecnici
potevano aver accesso solo entro le 19.00 e in
presenza del proprietario (non si sono realizzati né
un parametro né l'altro). Dei tre terreni cintati uno
è franoso e inagibile, uno è stato cintato per errore
(non era quello corrispondente al numero di mappa) e
quindi dei 3 siti solo uno è stato raggiunto.

01/11/05. Alla notizia dell'accesso illegale ai
terreni i valsusini rispondono: dalla mattina alla 10
alla sera alle 20.00 viene bloccata la viabilità della
Valle: si parte con la ferrovia, blocchi a Borgone,
Condove, S.Ambrogio e Avigliana per poi fermare le due
statali 24-25. Alle 19.00 sono almeno 2000 le persone
che bloccano a Condove, in contemporanea, ferrovia e
statali.

04/11/05. Paccobomba inesplodibile. Ritrovato a
Giaglione sulla statale dai carabinieri. I giornali e
le TV parlano d valsusini terroristi e iniziano a
incriminare il movimento non violento di opposizione
al TAV. I valsusini parlano di ritorno alla strategia
della tensione come nel 98.

05/11/05. In risposta alle provocazioni e per chiedere
l'immediata smilitarizzazione di Mompantero, ancora
occupata dal 31 ottobre dalle forze dell'ordine e
vietato l'accesso ai non residenti, si svolge a Susa
una fiaccolata di 15 mila persone.

12/11/05. Per denunciare l'occupazione del comune di
Mompantero e delle pendici del Rocciamelone (montagna
simbolo della Valle), la popolazione valsusina
organizza la prima camminata sui sentieri partigiani.
In 200 si trovano davanti al posto di blocco di
Urbiano (mompantero) e dopo varie trattative riescono
ad entrare in paese scortati da poliziotti a piedi ed
autoblindi. Alla fine i 200 raggiungono la trivella
dove vengono deposti dei fiori così come si è fatto
alle lapidi partigiane.

16/11/05. SCIOPERO GENERALE 80 mila persone in piazza.
Allo sciopero generale della Valle di Susa l'adesione
è totale: negozi chiusi, fabbriche vuote, chiuse
scuole, banche, uffici postali, giornalai, benzinai,
bar ecc... una comunità si è fermata ed è scesa in
strada a manifestare pacificamente. Il lungo corteo
partito da Bussoleno è finito a Susa e dopo i discorsi
degli amministratori e dei comitati è partito il
concerto che ha mantenuto la presenza giovaile fino a
sera. In Valle è giunta solidarietà da tutta Italia
con comunicati o con la presenza di delegazioni di
varie realtà.

18/11/05. LTF spedisce le lettere di esproprio a 82
proprietari di terreni di Venaus per poter iniziare un
tunnel esplorativo di 10 km. Il 30 è la data
prefissata nell'atto.

19/11/05. Seconda passeggiata per denunciare la
militarizzazione di Mompantero. Anche questa volta in
200, nonostante scorte e blindati, si riappropriano
della libera circolazione sul territorio, anche questa
volta si arriva alla trivella.

27/11/05. Ancora una domenica con "passeggiata
popolare" da Urbiano al Seghino per portare
solidarietà alla popolazione che continua a vivere
sotto un occupazione militare e che non può circolare
senza esser identificata dagli agenti.

29/11/05. Ore 3 di notte lo stato italiano invia
centinaia e centinaia di uomini e mezzi militari a
Venaus e circonda la Val Cenischia impedendone
l'accesso a chiunque. Tutto il giorno la popolazione e
le forze dell'ordine si fronteggiano sul bivio di
Venaus (località Passeggeri). Viene manganellato
l'europarlamentare Agnoletto. La commissione europea,
in visita proprio in quei giorni, denuncia una
"sospensione di democrazia". Alla sera il blocco si
allenta e la gente raggiunge il presidio vicino
all'area del futuro cantiere.

30/11/05. Nonostante gli accessi per Venaus siano
stati nuovamente blindati dalla polizia nella nottata,
la gente a piedi a raggiunge l'area interessata al
cantiere. In centinaia si danno il cambio giorno e
notte sotto la neve circondati dalle forze
dell'ordine. Vengono costruite barricate sulle strade
di accesso al cantiere. Verso le 9 i poliziotti
tentano di entrare nei prati da tre fronti diversi ma
una muraglia umana li blocca. Qualche spinta ma nessun
ferito. Si arriva a sera e nessun terreno è stato
cintato, intanto carabinieri, polizia e guardia di
Finanza non smobilitano, aumentano i posti di blocco e
i numeri degli agenti. Viene coniato nella notte il
nuovo slogan dei valsusini "SARA' DURA!".

01-05/12/05. LIBERA REPUBBLICA DI VENAUS Cinque giorni
in cui centinaia e centinaia di Valsusini si danno il
cambio a presidiare i terreni, si dorme al gelo e si
mangia qualcosa alla baracca del presidio, vengono
montate tende, si organizzano concerti di bande
musicali, assemblee e giochi. I carabinieri tentano
verso le 22 in assetto antisommossa di entrare sui
terreni per cintare i cantieri ma vengono bloccati da
un cordone di presidianti che li porta a ritornare
all'interno del cantiere Aem. Le barricate si
rinforzano e crescono tutt'intorno all'ex cantiere AEM
in cui i blindati si sono posizionati. Domenica 4,
tremila persone manifestano davanti ai posti di blocco
chiedendo a gran voce la smilitarizzazione della Val
Cenischia.

06/12/05. Ore 3.20 di notte. Val cenischia. Centinaia
di poliziotti e carabinieri in assetto anti sommossa
arrivano nel cuore della notte. I giornalisti vengono
mandati via tranne qualche operatore di Sky. Apre in
prima fila una ruspa della polizia che travolge tutto
ciò che trova, abbattendo le barricate dietro gli
agenti dei reparti speciali iniziano a malmenare
chiunque capiti a tiro e coloro che dormono nelle
tente. A farne le spese i presidianti svegli e
dormienti (signore, anziani, giovani) in 20 finiscono
all'ospedale di Susa con nasi e teste sanguinanti. Il
presidio è sgomberato, la casetta distrutta dalla
ruspa e i terreni cintati dai tecnici della CMC.
06/12/05. Rabbiosa la risposta della Valle: ore 7
della mattina come la notizia di quanto avvenuto a
Venaus giunge nei paesi nelle prime ore del mattino la
Valle di Susa si ferma. In 800 sono in piazza a
Bussoleno, dalle fabbriche si proclamano gli scioperi,
gli studenti escono dalle scuole. A metà mattinata
l'autostrada del Frejus, le due statali e la linea
ferroviaria sono bloccate da migliaia di persone che
costruiscono barricate con qualunque cosa trovino.
Bussoleno è l'epicentro della protesta: barricate
tenute da signore inferocite e da anziani che
pensavano di non dover vedere più certe scene da
ventennio fadcista. Blocchi e barricate anche ad
Almese e Avigliana, gruppi autorganizzati fermano la
viabilità dell'intera valle statali, autostrade,
ferrovie. I militari non possono fare il cambio turno
e sono costretti a passare dal Sestriere. Telegiornali
e giornali hanno tutti in prima pagina la Valle di
Susa.

07/12/05. Di nuovo tutto bloccato: statali, autostrada
e ferrovia; la rabbia scende. Si indice la
manifestazione Susa-Venaus: l'intento è riprendersi i
terreni.

08/12/05. L'IMMACOLATA RIBELLIONE Venaus viene
liberata. Oltre 50 mila persone confluiscono a Susa.
L'accesso per Venaus (bivio i Passeggeri) è
inaccessibile e iniziano le prime manganellate verso
chi tenta di forzare il blocco. La gente prosegue
oltre e scende per mulattiere e sentieri fino al
cantiere. La folla raggiunge Venaus da ogni parte per
poi ricongiungersi intorno al cantiere spiazzando i
blocchi organizzati dalle forze dell'ordine. Intorno
alle 12.30 il cantiere è circondato da decine di
migliaia di cittadini vogliosi di riprendersi quello
che gli era stato sottratto con la forza. In un attimo
le reti vanno giù, i militari indietreggiano
velocemente e i terreni sono riconquistati da una
fiumana di gente. Il governo nella stessa giornata
convoca i sindaci a Roma, fa togliere i blocchi
polizieschi e ritira la maggior parte delle truppe. In
Val cenischia si circola di nuovo liberamente.

10/11/05. I sindaci incontrano ministri e
sottoministri a Roma, questi propongono loro un
documento inaccettabile che i sindaci non firmano.
L'intento del governo è congelare tutto fino alle
Olimpiadi in modo da poterle svolgere senza problemi
l'evento internazionale ma non è intenzionato a
prendere in considerazione le richieste dei valsusini.

11/12/05. Cinquemila le persone che partecipano
all'assemblea indetta dai sindaci per raccontare
l'incontro di Roma (dato che i media ne parlano
confusamente) e per decidere il da farsi per la
manifestazione a Torino del 17/12.

12-13-14/12/05. Dopo i fatti di Venaus le Comunità
Montane alta e bassa Valle di Susa promuovono un
seminario sulla difesa della Costituzione intitolato
"Presidiare la democrazia" nei quattro incontri
proposti a Bardonecchia, Susa, Bussoleno e Condove
numerosa è la partecipazione ai dibattiti sia come
uditori degli invitati sia come relatori
sull'esperienza della militarizzazione, dei presidi e
della lotta al TAV.

17/12/05. Giornata NO TAV a Torino: un corteo di 50
mila persone con delegazioni e realtà da tutta Italia
sfila per il capoluogo piemontese e raggiunge la
Pellerina dove ad aspettarlo c'è lo spettacolo di
Marco Paolini, Beppe Grillo, Dario Fo e Franca Rame
aperto a ritmo di musica con i Lou Dalfin. Il NO TAV è
ormai un caso nazionale.

18/12/05. In solidarietà con quanto è accaduto a
Torino varie realtà romagnole si sono date
appuntamento sotto la sede (a Ravenna) della CMC ditta
appaltatrice dei lavori del TAV come del Ponte di
Messina.

21/12/05. Anche alla borgata Seghino torna la
normalità: alle 17.30 le truppe di occupazione si
ritirano insieme alla trivella dopo un mese e venti
giorni di oppressione, sospiro di sollievo degli
abitanti del luogo che possono circolare di nuovo
liberamente. Ora le forze dell'ordine rimango solo più
a presidiare il cantiere dell'Aem di Venaus. I terreni
"liberati" sono stati posti sotto sequestro.

31/12/05. A Capodanno esplode la festa in quello che
ormai il paese simbolo del movimento NO TAV: Venaus.
In diecimila affolliamo il presidio ricostruito dopo
il blitz del 6 dicembre.

03/01/06. Al salone polivalente di Bussoleno
affollatissimo 500-600 persone i comitati insieme alla
popolazione decidono di partecipare alla
manifestazione di Chambery del 7 gennaio indetta da un
neonato collettivo francese contro la Torino-Lione.
Comunità montana e sindaci non partecipano in modo
ufficiale.

06/01/06. Nel pomeriggio al presidio di Venaus
centinaia di bambini accolgono la befana NO TAV. Alla
sera allo Spazio Sociale Takuma partecipato aperitivo
e concerto NO TAV con gruppi Hard Core di Rovereto e
gli Skifida Hard Rock ValSusa.

07/01/06. Una carovana di 60 pullman, macchine e
camper raggiungere Chambery per portare oltralpe i
motivi dell'opposizione all'opera. I maniferstanti
sono 6000 mila a sfilare per la cittadina francese.
Silenzio dei media italiani.

15/01/06. Manifestazione No Tav-No Ponte: a Messina
come a Susa si manifesta contro tutte le grandi opere
inutili e dannose: 15 mila a Messina (tra cui un
centinaio di valsusini) per la manifestazione
nazionale contro il Ponte, 15 mila a Susa in
concomitanza per ribadire il no valsusino.

05/02/06. Tentato passaggio della fiaccola olimpica in
Valle di Susa: in migliaia lungo le strade ad
attenderla con bandiere NO TAV. Visto il clima poco
accogliente la fiaccola con il suoi sponsor e polizia
ha preferito tornare il alta valle saltando la bassa.

08/02/06. Mancato passaggio della fiaccola anche ad
Avigliana, anche nella città dei laghi centinaia di
bandiere no tav, l'organizzazione olimpica ha
nuovamente preferito non far passare la fiaccola.

17-18-19 febbraio 06. Forum internazionale "Il grande
cortile" organizzato dalla Comunità Montana e dal
movimento no tav in collaborazione con molte altre
realtà. Più di tremila le persone che hanno affollato
i forum, relatori di fama nazionale e internazionale
mischiati alla comune gente valsusina. Tre giorni di
critica a questo modello di sviluppo, tre giorni di
strategia di lotta e di scambio di saperi.

18/03/06. Inaugurazione dell'ampliamento del presidio
di Bruzolo. Centinaia di persone raggiungono il
presidio e la sua nuova casetta e la sera
presentazione del video "Fermarlo è possibile" a cura
del Comitato di lotta popolare al TAV.

24/03/06. Giornata di mobilitazione nazionale indetta
dal movimento no tav in collaborazione con i comitati
pendolari per chiedere più investimenti per i treni
che servono a tutti e per opporsi allo spreco di soldi
per opere inutili. Decine di stazioni coinvolte in
tutta Italia dove no tav e pendolari hanno distribuito
volantini informativi.

26/03/06. Presso la Sitalfa di Bruzolo, la Filca-Cisl
ha organizzato una festa per gli iscritti all'interno
della quale si dava spazio a un convegno sulle
infrastrutture, con ospiti Antonio Saitta, Roberto
Rosso e i dirigenti della Cisl piemontese. Immediata
la risposta del movimento data la presenza di relatori
proTAV. Cinquecento persone con bandiere e striscioni
sono entrati all'interno dell'azienda infastidendo i
relatori.

29/03/06. Assemblea popolare NO TAV a Villardora,
centinaia le persone che affollano il polivalente di
Villardora, viene redatto un documento
sull'osservatirio Virano nuovo organo istituito dal
governo per risolvere il "caso valsusa".

22/04/06. Manifestazione NO TAV contro il terzo valico
da Arquata Scrivia a Serravalle Scrivia. 8 i pulman
partiti dalla Valle di Susa. Un corteo di 2500 persone
ha sfilato in un paese ancora timoroso.

23/04/06. Presidio No Tav di Borgone. Viene consegnato
a Rayen messaggera del popolo Mapuche il premio
intitolato al partigiano Bruno Carli. Molte le
similitudini tra questo popolo in lotta e la difesa
della Valle di Susa dall'alta velocità.

26/04/06. Arriva la commissaria europea alla
Torino-Lione De Palacio per presentare ai nostri
sindaci uno studio "indipendente" da lei
commissionato. Lo studio era di parte fino al
ridicolo, tanto che i sindaci valsusini non hanno
faticato a smascherare la truffa ventilando l'ipotesi
di una denuncia verso alcune affermazioni contenute
all'interno del documento della De Palacio. Documento
che oltre ad essere redatto da tecnici scelti
arbitrariamente si presenta come documento poco
tecnico ma molto politico. Sotto la prefettura in
centinaia i NO TAV presenti con bandiere e striscioni
per far ribadire che la Valle è sempre contraria.

03/05/06. Arrivano 9 avvisi di garanzia per i fatti
del Seghino e del 1 novembre, coinvolti, tra gli
altri, il sindaco di Bussoleno Beppe Joannas, il vice
sindaco di San Giorio Danilo Bar, Alberto Perino, una
vigilessa di Bussoleno e una vigilessa di
Villarfocchiardo. In serata è stata convocata
urgentemente un'assemblea dove si è decisa la
mobilitazione a Torino per lunedì 8 e martedì 9 e per
venerdì 12 al tribunale dei minori e giovedì 17 al
palazzo di giustizia.

08–09/05/06. In cinquecento con bandiere e striscioni
sono scesi a Torino a portare solidarietà agli 8
inquisiti davanti al palazzo di giustizia di Torino.
Gli inquisiti si avvalgono della facoltà di non
rispondere e di presentare una memoria scritta dove
raccontano la loro versione dei fatti.

12/05/06. Ennesimo presidio, questa volta davanti al
tribunale dei minori, per Matteo, anche lui inquisito
per i fatti del Seghino.

13/05/06. Biciclettata no tav nella gronda ovest da
Pianezza – passando da San Gilio, Druento, Val della
Torre. In 500 rispondono all'appello portandosi dietro
bandiere e magliette NO TAV.

19/06/06. Viene sgombrato il cantiere dell'Aem dove
erano ammassati i macchinari della Cmc, i prati
vengono dissequestrati e il presidio dei carabinieri
davanti al cantiere tolto definitivamente.

29/06/06. Convocati a Roma i sindaci per aprire
l'osservatorio. Il governo Prodi vuole continuare a
portare avanti il progetto. Insediato anche
l'osservatorio Virano che a settembre dovrà iniziare a
lavorare. I comitati rimangono molto critici con
l'osservatorio e in special modo con Virano.

30/06/06. Parte la marcia "A velocità d'uomo": da
Venaus a Roma a piedi e in treno per portare
l'esperienza valsusina in giro per l'Italia e per
conoscere le altre lotte. Prima giornata 40 Km sotto
il sole, partenza da Venaus e arrivo ad Avigliana con
festa e concerto. Almeno 300 le persone che hanno
preso parte alla prima tappa.

02/07/06. Le bandiere no tav salgono al colle per
ricordare gli eccidi nazi-fascisti.

13/07/06. Traffic free festival a Torino: davanti a
100 mila persone Caparezza e Manu Chao sventolano la
bandiera no tav.

15/07/06. Dopo centinaia di km e decine di incontri
con comitati e associazioni in giro per l'Italia, la
carovana "A velocità d'uomo" Venaus-Roma giunge nella
capitale dove viene ricevuta da parlamentari e
ministri. Consegnati i dossier delle "ribellioni"
incontrate, il giorno dopo festa e spettacolo no tav
teatrale al Forte Predestino.

21-30 /07/06. 7° edizione del campeggio no tav sui
prati di Venaus, migliaia le persone arrivate da ogni
dove: spettacoli teatrali, concerti, dibattiti e
tornei di calcio e basket.

22/07/06. Manifestazione a Bardonecchia contro la
seconda canna del Frejus e il contingentamento dei
Tir. Nonostante i temporali del pomeriggio in 5000
hanno marciato a Bardonecchia. Allo svincolo
autostradale si riesce a salire sull'autostrada e a
bloccare per oltre mezzora il traffico in entrambi i
sensi di circolazione. Critiche dal movimento NO TAV
alla comunità montana alta Valle di Susa che non ha
voluto partecipare alla manifestazione. Comuni e
comunità montana della bassa Valle tutti presenti.

15-16-17/09/06. Tre giorni di resistenza sotto il
Musinè organizzata dai comitati no tav della gronda
ovest. Nonostante la pioggia incombente buona la
partecipazione della gente. La tre giorni si è
conclusa con un corteo da San Gilio a Valdellatorre di
2000 persone.

14/10/06. Manifestazione nazionale a Roma di tutte le
realtà che si battono per la difesa del territorio. In
10.000 mila sfilano fino al Colosseo. Nella mattinata
asseblea nazionale tra i comitati per costruire una
rete di mutuo soccorso dei territori investiti da
grandi opere e nocività.

29/10/06. Un anno dopo nei boschi del Seghino. Un
migliaio a ricordare e festeggiare la vittoria
popolare alle pendici del Rocciamelone dello scorso
anno. Installata una targa commemorativa, pranzo al
sacco e infine festa al presidio di Venaus.

23/11/06. A Bussoleno sede della comunità montana,
arriva Virano, presidente dell'Osservatorio per la
Torino-Lione, per incontrare i sindaci. Ad accoglierlo
500 persone con bandiere e cartelli. La popolazione è
convinta che il ruolo di Virano è quello di far
passare il tav con il dialogo. Alla fine del
pomeriggio di slogan e canzoni anti-Virano viene messa
una catena al cancello da dove il presidente
dell'Osservatorio sarebbe dovuto uscire creando un po'
di confusione tra le forze dell'ordine e ilarità tra i
presenti.

8-9-10/12/06. Un anno dopo l'immacolata Liberazione di
Venaus. Tre giorni di festa e impegno politico,
nonostante il tempo inclemente migliaia di persone si
riversano al presidio di Venaus da ogni parte d'Italia
per partecipare alle assemblee, mangiare insieme e
divertirsi ascoltando musica e seguendo teatro.
Intanto il patto di mutuo soccorso continua a
crescere: decine di persone di comitati da tutta
Italia hanno preso parte all'assemblea nazionale dei
comitati del 9.

31/12/06. Capodanno no tav a Venaus, di nuovo migliaia
di persone a festeggiare l'anno nuovo al presidio. Il
pomeriggio del 31 è stato montato un pannello solare
autocostruito, così da aver acqua calda per i
presidianti nel rispetto dell'ambiente.