lunedì 2 luglio 2007

OGM: POMODORI ALLA ROSA; COLDIRETTI, ITALIANI BOCCIANO BIOTECH A TAVOLA

24 giugno 2007 www.coldiretti.it
OGM: POMODORI ALLA ROSA; COLDIRETTI, ITALIANI BOCCIANO BIOTECH A TAVOLA
Tre italiani su quattro (74 per cento) che esprimono la propria opinione sono convinti che i prodotti contenenti Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) non fanno bene alla salute secondo l'indagine Coldiretti Ispo sulle abitudini alimentari. Lo rende noto la Coldiretti in riferimento all'annuncio fatto da un gruppo di ricercatori israeliani che hanno messo a punto dei pomodori geneticamente modificati alla rosa o al limone giudicati buoni da alcuni volontari, secondo quanto riporta la rivista britannica 'Nature Biotechnology', Tutte le indagini effettuate a livello nazionale e comunitario sono concordi - sottolinea la Coldiretti - nel rilevare un elevato grado di sfiducia dei consumatori nei confronti dei cibi geneticamente modificati soprattutto in Italia che detiene la leadership europea nella qualità e tipicità alimentare. Peraltro - continua la Coldiretti - l'Italia è il secondo produttore mondiale (dopo gli Stati Uniti) di pomodoro da conserva (concentrati, passate, polpe, pelati, sughi, etc.) che contribuisce all'immagine positiva del Made in Italy all'estero e interessa 185 industrie di trasformazione, 60mila ettari coltivati, 7mila imprenditori agricoli che producono un quantitativo di 44 milioni di quintali. La presenza di contaminazioni da Ogm nei pomodori - sostiene la Coldiretti - danneggerebbe l'immagine complessiva del Made in Italy alimentare e causerebbe danni economici irrimediabili con oltre la metà degli stranieri (55 per cento) che eviterebbe gli alimenti interessati e con addirittura il 15 per cento che rifiuterebbe tutti i cibi nazionali, sulla base dei risultati della ricerca Inran sull'impatto degli Ogm sui consumatori esteri di alimenti Made in Italy. Anche per questo è positivo il parere negativo del Ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ai protocolli di sperimentazione biotech nei campi italiani che riguardano interventi di ingegneria genetica su ulivi, vite, pomodoro, melanzana, fragola, ciliegio, agrumi, kiwi e mais. Si tratta di un importante successo della mobilitazione della coalizione liberi da Ogm che aveva chiesto - conclude la Coldiretti - l'immediata sospensione di tutte le procedure per l'avvio della sperimentazione all'aperto prevista dai protocolli tecnici per il rilascio nell'ambiente di Ogm , inviati il giorno 8 maggio 2007 dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali al Ministero dell'Ambiente.

NIENTE OGM NEL BIOLOGICO! TANTO TUONO' CHE FINALMENTE PIOVE

NIENTE OGM NEL BIOLOGICO! TANTO TUONO' CHE FINALMENTE PIOVE Tanto tuonò che finalmente comincia a piovere e, sempre che il vento non cambi, negli ultimi giorni una pioggerellina rigeneratrice sta cominciando a cadere sull'agricoltura biologica italiana.Il ministro De Castro e la Commissione Agricoltura della Camera stanno lavorando, rispettivamente, ad un decreto e ad un disegno di legge per dire assolutamente no agli Ogm nel biologico. Bisogna solo più inoltrare un sollecito e chiedere che, per favore, facciano presto: col primo gennaio, se l'Italia non avrà provveduto a disporre diversamente, entrerà in vigore il contestatissimo regolamento sul biologico varato due settimane fa dai ministri dell'Agricoltura dell'Unione Europea. In barba al voto precedentemente espresso dal Parlamento Europeo, il regolamento fissa una soglia di tolleranza per gli Ogm nell'agricoltura biologica pari allo 0,9%. Sia chiaro: non consente affatto di impiegare organismi geneticamente modificati nell'agricoltura biologica. Però, visto che la contaminazione Ogm purtroppo è sempre più diffusa, il regolamento applica al biologico e all'agricoltura convenzionale la stessa soglia di tolleranza alle contaminazioni accidentali.Il regolamento europeo sul biologico tuttavia consente di adottare misure nazionali più severe: ed, a grande richiesta da parte dei consumatori nonché dei coltivatori biologici, è proprio quello che, per fortuna, stanno mettendo in cantiere ministro e Commissione Agricoltura.Paolo De Castro, venerdì 22, ha incassato un incontrastato ok da parte del Comitato tecnico di coordinamento in materia di agricoltura della Conferenza Stato-Regioni al suo schema di decreto legge che mira a mantenere per l'agricoltura biologica italiana una soglia di contaminazione accidentale da parte degli Ogm pari allo 0,1%. Mercoledì, inoltre, la Commissione Agricoltura della Camera ha discusso il progetto di legge di Lion sull'agricoltura biologica: l'onorevole Maderloni, caldeggiando l'assenza di contaminazioni Ogm nel biologico, ha proposto che i prodotti italiani siano contrassegnati dall'etichetta "BIO non OGM", affinché il logo nazionale sia una vera e propria garanzia. Ora l'importante è che il decreto o il disegno di legge arrivino all'approvazione in tempo per il primo gennaio, così da non permettere che venga applicato da solo il regolamento europeo. Di lì in poi, tutto potrà essere ulteriormente modificato e migliorato.MFP per Greenplanet.net

domenica 1 luglio 2007

i Cattolici, i soldi e le banche

L'articolo non ha bisogno di commenti.
da segnalare solo due frasi:
<<
Mazzali ammette: rispetto all'Italia ci sono
«inte-ressanti» vantaggi sul fronte fiscale.
>>
è poi dicono che, in Italia, non pagare le tasse è
peccato. Hanno ragione l'evasione fiscale riduce la
base imponibile su cui calcolare l'otto per mille.
<<
Già, perché il fondo si è dato un "codice di
autodisciplina": dagli investimenti, spiega Mazzali,
sono escluse non solo le classiche industrie d'ar-mi o
di pornografia, ma anche i titoli di Stato ame-ricani
(«perché Washington riconosce la pena di morte») e le
azioni delle società farmaceutiche che vendono
prodotti «non conformi alla morale cattolica».
>>
così certe medicine non saranno prodotte. Possiamo
fare un piccolo esempio.
La pilolloa Ru 486 non è considerata cattolica. Ai
cattolici non importa che questo farmaco permetta di
non ricorrere all'aborto medico, a loro non interessa.
Francesco Scanagatta


Corriere della Sera domenica 10 giugno 2007
sezione: Economia - data: 2007-06-10 num: - pag: 27
autore: Giovanni Stringa categoria: REDAZIONALE
IL PERSONAGGIO / Tra Bloomberg e il Lussemburgo, le
strategie dell'economo generale dell'ordine di Don
Bosco
E il banchiere dei Salesiani cerca nuovi partner
Giovanni Mazzali: in trattative con una banca estera
per il maxifondo etico
MILANO — Classe 1947, laurea, studi all'estero, solida
conoscenza delle lingue, da dodici anni re-sponsabile
finanziario di un'organizzazione pre-sente in 129
Paesi, e da tre anni presidente di una società
d'investimento lussemburghese. È il curri-culum di uno
«squalo» della finanza, uno di quei doppiopetto
gessati con ufficio ai piani alti della City
londinese? Non proprio. Anzi, proprio per niente.
Niente cravatta di Savile Row, niente mo-cassini
Edward Green. Ma una semplice tunica da religioso. Lui
è Giovanni Mazzali, l'economo gene-rale dei Salesiani
di Don Bosco che pochi giorni fa ha convinto la
Fondazione Cariplo a partecipare a un progetto comune
consegnando ben 5 miliardi di euro alla società di
gestione (italiana) di Polaris Investment Sa, la
controllante costituita in Lus-semburgo
dall'organizzazione di Don Bosco. La "Sa", nata nel
2004, ha subito suscitato la curiosi-tà della Consob
locale, la Commission de surveil-lance di secteur
financier. «Quando sono arrivato in Lussemburgo —
spiega Mazzali — sono stato convocato dagli uomini
della Cssf, stupiti dal fatto che un'istituzione
religiosa fosse interessata al lo-ro Paese». Lo
stupore, però, si chiarisce presto. Mazzali ammette:
rispetto all'Italia ci sono «inte-ressanti» vantaggi
sul fronte fiscale. Ma, sostiene, la ragione della
scelta della "location" è un'altra: il Granducato è
una delle due piazze europee (l'al-tra è l'Irlanda,
dove il salesiano ha studiato teolo-gia) che offrono
«maggiore duttilità ed esperien-za» nella gestione dei
fondi. Oltre ad essere, cosa che certo non guasta, un
Paese cattolico.
Così, dal cuore della nuova finanza della vecchia
Europa, è partito un fondo e un comparto, l'"ethical
balanced", intorno a cui girano nomi de-cisamente
laici. Come Rothschild (i gestori), Cré-dit Agricole
(i depositari), Mercer (i consulenti),
PricewaterhouseCoopers (i revisori) ed E. Capital
Partners, nel ruolo di certificatori degli
investimenti etici. Già, perché il fondo si è dato un
"codice di autodisciplina": dagli investimenti, spiega
Mazzali, sono escluse non solo le classiche industrie
d'ar-mi o di pornografia, ma anche i titoli di Stato
ame-ricani («perché Washington riconosce la pena di
morte») e le azioni delle società farmaceutiche che
vendono prodotti «non conformi alla morale cattolica».
E' una politica che, per ragioni di sem-plice immagine
o di vera sostanza, sta facendo presa anche sulle
banche. «Siamo in trattativa — spiega il Salesiano —
con un istituto estero inte-ressato a investire nel
nostro "ethical balanced"». Così, aggiunge, il totale
delle attività in gestione salirebbe ancora. Senza
contare i 5 miliardi desti-nati alla Sgr (Polaris
Investment Italia) dalla Cari-plo: una maxi iniezione
di liquidità che porterà i religiosi (oltre ai seguaci
di Don Bosco, è socia anche la Divina Provvidenza di
Don Orione) a scendere dal 52% al 20% circa di Polaris
Investment Sa. Che, a sua volta, potrebbe cedere quote
della Sgr ad enti no profit.
Per i Salesiani è un grande "affaire", tra dividendi
(di Polaris Sa) e rendimenti (dei propri soldi). Tutti
girati su nuovi investimenti o «attività
istituzionali», che per Mazzali vogliono dire «borse
di studio, missioni, scuole e sostegno alle
popolazioni colpi-te da calamità naturali». Il
religioso, che mastica i grafici di Bloomberg quasi
come la Bibbia, non è però certo il primo ad aver
lanciato il binomio Chiesa-fondi d'investimento. Prima
di lui, ricorda il "banchiere dei Salesiani", «si sono
già messi in pista gli americani con il Christian
Brothers Investment Services, e gli spagnoli
attraverso un fondo intercongregazionale». Con un
occhio all'al-tare e l'altro alla finanza.

nuovo incontro sulle scie chimiche a castelfranco veneto (tv)

GIOVEDI 19 LUGLIO
SCIE CHIMICHE
CAUSE ED EFFETTI
Dopo la proiezione del filmato seguirà il dibattito con
il pubblico e si cercherà di dare una risposta ai quesiti
posti dalle immagini e che riguardano la salute di tutti noi
Relazioni di Fausto Fanin ,
(pilota civile) alberto parise (speaker di radiogammacinque)
giusepppe zamparo (associazione salute&ambiente)
INGRESSO LIBERO
Centro Culturale Oficina di Buenaventura
via Circonvallazione Ovest 23/A, Castelfranco Veneto TV