giovedì 2 agosto 2007
SONDAGGIO IN PIAZZA SUL BIOTECH
SONDAGGIO IN PIAZZA SUL BIOTECH
venerdì 27 luglio 2007
Via telefono, via internet, nelle piazze, il fronte del no agli Ogm si mobilita dal 15 settembre al 15 novembre per una consultazione nazionale.L'obiettivo è raccogliere almeno tre milioni di voti «firmati» sull'uso di prodotti transgenici nella filiera agroalimentare italiana. L'iniziativa è stata lanciata dalla coalizione «Liberi da Ogm» formata da 27 sigle, tra Coop Italia, organizzazioni ambientaliste (Legambiente, Greenpeace, Vas e Wwf), imprenditoriali (Coldiretti, Cia, Copagri, Aiab, Legacoop agroalimentare, Cna e Confartigianato) e dei consumatori (Slow food, Adusbef, Adoc, Adiconsum). A coordinare l'organizzazione di questa sorta di «referendum » propositivo – che prevede una serie di incontri sul tema in tutta Italia e cinque grandi appuntamenti a Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Bari – la Fondazione per i diritti genetici, presieduta da Mario Capanna. «Si tratta di un'operazione necessaria – sottolinea Capanna, che ha illustrato l'iniziativa a nome di tutta la coalizione – come strumento politico di pressione nei confronti della Commissione Ue. L'Esecutivo comunitario, infatti, contro la volontà dei consumatori tenta di imporre i prodotti transgenici e parallelamente un modello di sviluppo che per l'Italia rappresenterebbe un suicidio economico. La negazione della qualità del made in Italy agroalimentare, apprezzato in tutto il mondo». Intanto continua la polemica sulle sperimentazioni in campo delle piante transgeniche, che in Italia sono vietate. Il presidente di Assobiotec, Roberto Gradnik, si è detto «sconcertato »per l'annuncio fatto,mercoledì scorso alla Camera, dal ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro che ha confermato il blocco dei test dopo la bocciatura dei protocolli tecnici da parte del ministero dell'Ambiente:«Mentre l'Europa apre agli Ogm - afferma Grandnik- in Italia siamo schiavi di una minoranza conservatrice che difende interessi neoprotezionistici ». Secondo il presidente di Assobiotec, chiudendo agli Ogm, «l'agricoltura nazionale dovrà pagare un prezzo molto alto in termini di innovazione e capacità di competere, rischiando inoltre la distruzione del nostro patrimonio di ricerca e innovazione». Il Sole 24 ore, 27 luglio 2007
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