VIA LIBERA AL GELATO TRANSGENICO
mercoledì 16 maggio 2007
Tra gli ingredienti una proteina di un pesce artico. Probabile autorizzazione per la Unilever in tempi breviArriva dalla Gran Bretagna, fra dubbi e incertezze, il primo sì al gelato transgenico. Il prodotto della Unilever, tra i cui ingredienti è presente una proteina di un pesce artico prodotta da un lievito geneticamente modificato, ha infatti superato l'esame preliminare dell'agenzia per la sicurezza alimentare britannica, la Food Standards Agency, e potrebbe essere autorizzato in tempi brevi. La multinazionale, proprietaria di note marche di gelati, come Magnum, Algida, Sorbetteria di Ranieri, Eldorado e Carte d'Or, ha chiesto alle autorità europee l'approvazione all'utilizzo della proteina del tipo ISP (Ice structuring protein), che favorirebbe la lavorazione e la conservazione di tutti quei prodotti - come appunto i gelati - che richiedono bassissime temperature. Il prodotto transgenico ricade nella categoria dei Novel Foods e, in base al regolamento UE, prima di essere commercializzato deve superare la valutazione di rischio del comitato di esperti dell'ACNFP (Advisory Committee on Novel Foods and Processes) che nel suo parere preliminare ha dichiarato la proteina della Unilever conforme ai parametri di sicurezza. Il periodo di consultazione e di commenti da parte del pubblico si è concluso ieri, e adesso sarà la FSA ad avere l'ultima parola. In caso si approvazione, il prodotto potrebbe arrivare sul mercato europeo entro due anni. La richiesta ha già suscitato diffuse proteste in molti paesi, poiché l'analisi dei rischi condotta dall'agenzia britannica non è stata giudicata sufficiente Secondo gli esperti del gruppo di ricerca Independent Science Panel, infatti, la proteina in questione non è sostanzialmente equivalente a quella del pesce artico, come invece sostiene Unilever, ma presenta una conformazione differente che potrebbe pertanto diventare un potenziale allergene. La proteina transgenica è già utilizzata in Australia, Nuova Zelanda, Cile, Indonesia, Filippine, Messico e Stati Uniti. In Europa, la Commissione ha recentemente stabilito che gli ingredienti con proteine derivate da microrganismi GM non vanno etichettati come OGM se non sono presenti nel prodotto finale. Tuttavia, nel caso in questione, l'agenzia britannica ha ritenuto fondate le conclusioni dell' Independent Science Panel e ha imposto che venga indicata la derivazione da lieviti GM per timore che causino allergie. Vegetariani.it, 16 maggio 2007
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