mercoledì 2 aprile 2008

A. a. a. Val Susa. Si vendono pezzi di terra garantiti Notav per fermare il supertreno


A. a. a. Val Susa. Si vendono pezzi di terra garantiti Notav per fermare il supertreno

di Maurizio Pagliassotti

Liberazione del 30/03/2008

Non costa nulla diventare padroni del futuro in Val Susa. La lotta contro il supertreno segna un nuovo punto a favore di chi l'opera strategica per eccellenza proprio non la digerisce. Oggi sui prati di Chiomonte, dove un progetto vorrebbe far uscire il tunnel di base del cosiddetto «studio alternativo», un notaio si siederà dalle nove del mattino fino alle dieci di sera e certificherà l'atto di acquisto di circa 1500 persone che hanno deciso di comprarsi quello che chiamano «un posto in prima fila»: un metro quadro circa di terreno che poi, in caso di apertura dei cantieri, dovrà essere espropriato con relativi deliri di carte bollate, notifiche etc. Insomma, una sorta di guerriglia preventiva.
Se mai verrà il giorno dell'apertura dei cantieri, le procedure burocratiche necessarie per riconoscere i proprietari ed espropriarli (è indispensabile farlo sul posto) richiederanno mesi.
L'idea è venuta in mente ad Alberto Perino un paio di mesi fa, e la speranza al tempo era di coinvolgere mille persone. Ne sono arrivate cinquecento in più e infatti ora si sta pensando di fare shopping Notav un po' in tutti i luoghi strategici della Val Susa.
Se il movimento ha risposto con entusiasmo, i sindaci di valle hanno dimostrato molto meno calore.
Basta poco per comprarsi un pezzo di terra Notav, si possono scaricare i moduli dal sito www.notav.it , oppure si va ai vari presidi di valle o a Torino presso la sede dell'Associazione Pro Natura. Pochi fogli da compilare, meno di quindici euro da investire e l'opzione di acquisto è completata. Bastano la carta di identità, il codice fiscale e cinque minuti contati. Il problema all'inizio era per chi non era proprietario di beni immobili. Domande varie: si paga l'Ici su un metro quadro di terra? Bisogna inserirlo nella dichiarazione dei redditi? Su tutto questo fronte le risposte sono rassicuranti. Dato che si tratta di appezzamenti minuscoli di prati sperduti tra le montagne che non danno reddito, non sarà necessario dichiarare nulla né verrà richiesto il pagamento Ici.
Attualmente lo shopping è sospeso, ma si conta di riaprirlo al più presto per altre località a rischio, Venaus e Villarfocchiardo prima di tutte. L'obbiettivo è di raggiungere oltre trentamila lotti sparsi per la valle. A macchia di leopardo.
Dato che in val Susa ormai nessuno si fida più della politica, l'operazione «compra un posto in prima fila» è riservata alle persone fisiche e non a quelle giuridiche. Niente partiti, associazioni o altro come acquirenti quindi, ma solo singoli cittadini.
Oggi però ci sarà da sudare perché sotto il caldo sole della primavera bisognerà fare un bel po' di coda prima di mettere la firma davanti al notaio. Prima i valligiani, poi i forestieri. I torinesi sono previsti per la tarda serata. Si inizierà alle otto del mattino e la fine è prevista per le ventidue. Poco male, ci sarà una mega grigliata, colombe e uova pasquali, danze, concerti... la solita baldoria Notav.
Mario Virano, responsabile dell'Osservatorio Tecnico (un "coso" ormai agonizzante perché disconosciuto da tutti) irride l'idea Notav sostenendo che «non serve a nulla, il tunnel potrebbe passare cinquecento metri più in alto più in basso..», reazione scomposta dettata dal nervosismo crescente. Un tunnel di base lungo cinquanta km, non si può spostare come un pacchetto di patatine, qualsiasi studente di ingegneria riderebbe di un'affermazione simile.
Conclude poi Virano: «Per le Olimpiadi di Torino abbiamo espropriato tre milioni di lotti senza problemi... Facciano quello che vogliono in val Susa, non servirà a bloccare i lavori». Esempio infelice perché lo scempio dell'abbandono post olimpico delle mega opere costruite per il 2006 è sotto gli occhi di tutti. Si veda la cattedrale nel deserto della pista da bob di Cesana Torinese.
In realtà tutti sono consci che non sarà solo «la guerriglia burocratica» a fermare chi vuole la mega opera, ma è un altro granello di sabbia messo dentro l'ingranaggio Tav. Inoltre è un segnale forte per chi vedeva il movimento diviso e bloccato, in parte addirittura pentito riguardo il passato. Solo poche settimane fa il sindaco di Torino Chiamparino ha lanciato l'idea di una manifestazione Sitav in val Susa, subito decaduta e frettolosamente ribattezzata come «provocazione».
In realtà le affermazioni di Virano e Chiamparino sono indice di un'armata brancaleone che ogni giorno cambia idea, a destra come a sinistra. Di questi tempi la novità di un terzo tracciato pensato dagli ingegneri fai da te Martinat, ex sottosegretario alle infrastrutture (An), e Napoli, piccolo politico locale (Forza Italia). Secondo costoro il nuovo tracciato dovrebbe fare tappa a Susa con una mega stazione internazionale «per il turismo». Un'ipotesi, in parte sposata anche da Mercedes Bresso, che demolisce l'idea che il Tav sia per le merci e non per i passeggeri, dato che tra i due diversi tipi di trasporto esiste una differenza di velocità pari a 120 km/h. In poche parole si intaserebbe tutto, oppure si dovrebbero fare delle bretelle aggiuntive dentro la montgna. Altra novità secondo i due è la creazione di una nuova piattaforma logistica sostitutiva di quella di Orbassano. Fino a ieri tutti avevano sempre giurato che che l'interporto di Orbassano era insostituibile, strategico... Ma questo gli ingegneri fai da te non lo ricordano.

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