mercoledì 2 aprile 2008

Dal Molin: «Coop rosse, via al boicottaggio»


«Coop rosse, via al boicottaggio»

di Orsola Casagrande

Il Manifesto del 30/03/2008

Dopo l'assegnazione dell'appalto per la base Usa, i no Dal Molin preparano la risposta

Sarà l'assemblea di martedì sera al presidio permanente a decidere le iniziative future dopo l'assegnazione dell'appalto per la costruzione della nuova base militare Usa al Cmc e alla Cooperativa muratori e cementisti di Ravenna. Venerdì sera davanti alla prefettura dove il presidio aveva organizzato una manifestazione si è discusso molto di questa decisione di affidare alle cooperative rosse l'appalto. «E' una decisione molto grave - dice Marco del presidio - anche se naturalmente ce l'aspettavamo. E' una decisione che svela molte cose». Non va giù ai vicentini il fatto che il candidato premier del Partito democratico Walter Veltroni per esempio, nella sua visita alla città del Palladio, abbia voluto ribadire che la base al Dal Molin si farà. «Certo - dicono al presidio - è il premio per le cooperative rosse. E il premio soprattutto per il Cmc che non ha potuto fare l'alta velocità in val Susa». E proprio con i valsusini da ieri sono costanti i rapporti. Perché i no Tav conoscono molto bene il consorzio di Ravenna e hanno subito dato il loro sostegno ai vicentini per le iniziative future. La prima cosa che è venuta in mente a tutti e che da venerdì circola insistentemente è l'idea di un boicottaggio delle cooperative, magari una giornata nazionale in modo da coinvolgere i cittadini che a Vicenza hanno più volte espresso la loro solidarietà partecipando, per esempio, alle manifestazioni nazionali dei mesi scorsi.
«Discuteremo in assemblea - dice Olol Jackson - delle iniziative e delle proteste da prendere. Certo è che non staremo a guardare». Per Marco «non ci mancheranno le occasioni per farci sentire, visto che i lavori dovrebbero durare almeno quattro anni secondo quanto indicato dagli stessi americani». Al presidio ritengono anche che l'annuncio del vincitore dell'appalto abbia molto a che fare con la campagna elettorale in corso. «Ci è sembrato francamente - dice sempre Marco - un atto di propaganda. Soprattutto l'affermazione che i lavori cominceranno in estate. Non ci pare realistico visto che praticamente i lavori di bonifica, che dovevano essere preliminari a qualunque altro lavoro, sono sostanzialmente fermi. E se non lo sono - aggiunge Marco - visto che ci hanno detto che c'erano centinaia di ordigni da eliminare, ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto».
I lavori di bonifica erano stati fermati nei mesi scorsi dalle azioni pacifiche ma determinate dei cittadini. E da una serie di azioni di presidio e boicottaggio delle imprese coinvolte in questi lavori anche fuori da Vicenza, per esempio a Firenze, sede di una delle imprese incaricate. «E' chiaro che il boicottaggio - dice ancora Marco - ci pare una delle forme di lotta più appropriate e efficaci. Vedremo in assemblea in che modo e in che forma attuarlo». Il Cmc è noto in val Susa per la mancata realizzazione del tunnel di Venaus. «Ci ricordiamo - dice Marco - le affermazioni del presidente del Cmc anche rispetto a Vicenza e alla base militare Usa. Per lui - aggiunge - non c'era alcuna contraddizione nel fatto che una cooperativa rossa potesse accettare di costruire una base di guerra. E' evidente che a queste cooperative non interessa nulla delle comunità, né dei territori. Le nostre istanze, come quelle dei valsusini non vengono ascoltate da chi ha in testa solo il profitto».
La vicenda Dal Molin ha registrato negli ultimi giorni una serie di accadimenti importanti e per certi versi anche inquietanti. Dalle perquisizioni di giovedì a casa di alcuni giovani legati al presidio all'assegnazione dell'appalto. Venerdì sera i no Dal Molin volevano consegnare al prefetto le firme (oltre seimila) raccolte tra i cittadini in solidarietà con i destinatari degli avvisi di garanzia per l'occupazione della prefettura. Il prefetto non c'era. Così non ha ricevuto nemmeno le ampolle di acqua al cherosene raccolta nei pressi dell'oleodotto militare dove nelle scorse settimane ci è stato un pesante incidente. I no Dal Molin continuano la loro campagna elettorale originale. I candidati della lista Vicenza Libera saranno impegnati oggi in una biciclettata nei quartieri periferici della città. «Perché vogliamo dire ai cittadini - dice Marco - che il comune non deve essere solo il luogo dove inviare lamentele. Dobbiamo essere noi i protagonisti, dobbiamo riappropriarci della politica, senza delegare a nessuno». Così oggi i ciclisti andranno a perlustrare le strade delle periferie per raccogliere la denuncia dei cittadini rispetto alle buche, strade dissestate, punti pericolosi. L'esperimento della lista Vicenza Libera è anche questo, riprendere in mano la gestione della cosa pubblica coinvolgendo e non imponendo ai cittadini delle scelte calate dall'alto.

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