La Repubblica 20 Sett. ‘07
ANOMALIE AI GENITALI IN AUMENTO TROPPI ESTROGENI NELL'AMBIENTE
L'allarme dal Congresso nazionale "Progressi in andrologia"
Un bambino su tre nasce con problemi, disfuzioni nello sviluppo
"Si controllano latte e carne ma non gli altri alimenti,
i cosmetici, i prodotti per l'igiene e soprattutto l'acqua"
di ANTONIO CAPERNA
UN ALLARME ambientale da estrogeni che provocano anomalie dell'apparato genitale
in un bambino su tre, ritardi nello sviluppo dei maschietti e precocità nelle
femmine. A sollevare il problema sono gli specialisti riuniti nel IV Congresso
nazionale "Progressi in andrologia" in corso a Villa San Giovanni.
"Il maschio è meno maschio", affermano gli esperti, "gli estrogeni sono ovunque:
aria, acqua, cibo, fiumi, perfino nelle plastiche, nei nastri adesivi da
imballaggio, nei pavimenti di vinile, negli inchiostri. Arrivano nel corpo anche
attraverso la pelle quando usiamo shampoo, saponi e cosmetici. Non c'è scampo".
Gli estrogeni infatti hanno la capacità di mimare gli ormoni naturali, inviano
falsi messaggi al corpo, bloccano i ricettori ormonali. "Gli stessi ormoni usati
per accelerare lo sviluppo e l'accrescimento di peso negli animali d'allevamento
- spiega Nicola Ilacqua, Presidente del Congresso - si trasferiscono nell'uomo
accelerando e sviluppando anomalie nell'apparato genitale maschile, molto
frequenti nei giovani che tendono all'obesità, in coloro che fanno una vita
sedentaria (solo computer, videogiochi) e che hanno un'alimentazione priva di
frutta e di verdura. Gli Enti preposti ricercano e controllano per lo più la
presenza di estrogeni a livello della filiera delle carni o del latte,
trascurando totalmente gli alimenti non animali, i prodotti cosmetici e quelli
per l'igiene personale, l'ambiente e soprattutto le acque".
Da qui l'aumento dei casi di impotenza, disfunzione erettile e patologie
vascolari, che generano problemi legati all'attività sessuale e provocano
infertilità. "Negli ultimi venti anni la percentuale di bambini che nascono con
i testicoli retratti, criptorchidismo, è aumentata di quattro volte - fa
presente Andrea Ledda, direttore scientifico del Congresso - La colpa è degli
estrogeni: sono distruttori endocrini che bloccano la produzione del 'ricettore
L3', che si trova nelle cellule fetali-neonatali, il quale condiziona la
differenziazione sessuale del feto. Ecco allora le anomalie nell'apparato
genitale maschile". "Inoltre - prosegue - gli estrogeni interferiscono nella
produzione del testosterone, fondamentale per la maturazione degli spermatozoi e
per il mantenimento delle ghiandole che li producono. E così si spiega il
problema dell'infertilità maschile, che diventa sempre più importante. Gli
spermatozoi che produce l'uomo moderno sono diversi da quelli che produceva
trenta anni fa: oggi sono pochi e di scarsa qualità".
La presenza di estrogeni nell'ambiente e negli alimenti sarebbe inoltre
associata a un incremento di alcuni tumori ormonedipendenti
ANOMALIE AI GENITALI IN AUMENTO TROPPI ESTROGENI NELL'AMBIENTE
L'allarme dal Congresso nazionale "Progressi in andrologia"
Un bambino su tre nasce con problemi, disfuzioni nello sviluppo
"Si controllano latte e carne ma non gli altri alimenti,
i cosmetici, i prodotti per l'igiene e soprattutto l'acqua"
di ANTONIO CAPERNA
UN ALLARME ambientale da estrogeni che provocano anomalie dell'apparato genitale
in un bambino su tre, ritardi nello sviluppo dei maschietti e precocità nelle
femmine. A sollevare il problema sono gli specialisti riuniti nel IV Congresso
nazionale "Progressi in andrologia" in corso a Villa San Giovanni.
"Il maschio è meno maschio", affermano gli esperti, "gli estrogeni sono ovunque:
aria, acqua, cibo, fiumi, perfino nelle plastiche, nei nastri adesivi da
imballaggio, nei pavimenti di vinile, negli inchiostri. Arrivano nel corpo anche
attraverso la pelle quando usiamo shampoo, saponi e cosmetici. Non c'è scampo".
Gli estrogeni infatti hanno la capacità di mimare gli ormoni naturali, inviano
falsi messaggi al corpo, bloccano i ricettori ormonali. "Gli stessi ormoni usati
per accelerare lo sviluppo e l'accrescimento di peso negli animali d'allevamento
- spiega Nicola Ilacqua, Presidente del Congresso - si trasferiscono nell'uomo
accelerando e sviluppando anomalie nell'apparato genitale maschile, molto
frequenti nei giovani che tendono all'obesità, in coloro che fanno una vita
sedentaria (solo computer, videogiochi) e che hanno un'alimentazione priva di
frutta e di verdura. Gli Enti preposti ricercano e controllano per lo più la
presenza di estrogeni a livello della filiera delle carni o del latte,
trascurando totalmente gli alimenti non animali, i prodotti cosmetici e quelli
per l'igiene personale, l'ambiente e soprattutto le acque".
Da qui l'aumento dei casi di impotenza, disfunzione erettile e patologie
vascolari, che generano problemi legati all'attività sessuale e provocano
infertilità. "Negli ultimi venti anni la percentuale di bambini che nascono con
i testicoli retratti, criptorchidismo, è aumentata di quattro volte - fa
presente Andrea Ledda, direttore scientifico del Congresso - La colpa è degli
estrogeni: sono distruttori endocrini che bloccano la produzione del 'ricettore
L3', che si trova nelle cellule fetali-neonatali, il quale condiziona la
differenziazione sessuale del feto. Ecco allora le anomalie nell'apparato
genitale maschile". "Inoltre - prosegue - gli estrogeni interferiscono nella
produzione del testosterone, fondamentale per la maturazione degli spermatozoi e
per il mantenimento delle ghiandole che li producono. E così si spiega il
problema dell'infertilità maschile, che diventa sempre più importante. Gli
spermatozoi che produce l'uomo moderno sono diversi da quelli che produceva
trenta anni fa: oggi sono pochi e di scarsa qualità".
La presenza di estrogeni nell'ambiente e negli alimenti sarebbe inoltre
associata a un incremento di alcuni tumori ormonedipendenti
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