lunedì 18 febbraio 2008

CHI ALTERA LA CONSUETA GRAFIA DELLE VOCALI A, E, O PUO NASCONDERE PREOCCUPANTI

Libero 20 nov. ’07

CHI ALTERA LA CONSUETA GRAFIA DELLE VOCALI A, E, O PUO NASCONDERE PREOCCUPANTI
DISTURBI CARDIACI

i risultati di ricerche inglesi
MARIO GALVANI
Ricerca inglese dimostra che un’analisi attenta della scrittura è in grado di
predire lo sviluppo di malattie cardiovascolari è stata condotta presso il Poole
Hospital, in Inghilterra, ed è stata presentata nel corso del recente congresso
dell'International Graplionomics Society tenutosi a Melbourne.
Un'esperta del problema, Christina Strang, ha coinvolto 100 persone, 61 delle
quali ricoverate nel nosocomio, e 41 sane dal punto di vista cardio-vascolare.
Non è E prima volta che la, scienziata si occupa di questi, temi. Recentemente
ha rivelato delle analogie tra tipologie grafologiche e malattie
neurodegenerative come il morbo di Alzaimer e il morbo di Parkinson. Dei
partecipanti al test ha considerato molti aspetti grafologici ha cui le
interruzioni di scrittura, il disegno anomalo di certe lettere e i cosiddetti
«resting dots", puntini marcati che, talvolta, vengono elaborati alla. fine
delle lettere.
La studiosa ha così rilevato che nelle persone malate di cuore c'è quasi sempre
una percentuale decisamente più alta di "resting dots" rispetto a quanto accade
nella donna. Ciò è vero in particolar modo per quanto riguarda le vocali a, e, o
questo punto lo scopo della scienziata è diventato quello di divulgare al più
presto i suoi studi su una rivista scientifica, cosa che secondo molti
ricercatori è alquanto improbabile.
«Sono fortemente dubbioso in tal senso» commenta il neuropsichiatra Penninder
Saclidey della New Souni Wales University, dopo aver letto il lavoro di Strang.
Sachdey sostiene che i cosiddetti "resting dots" possono essere semplicemente la
conseguenza di stanchezza, nulla a che vedere con il buon funzionamento delle
coronarie.
A fargli eco c'è Karen Stollinow dell'Australian Skepticst il quale afferma che
Strang non fa altro che proporre l'arcinota pseudoscienza grafologica.
«Non siamo tanto distanti dalla chiromanzia -- ha detto lo studiamo , Ritengo
che non ci siano evidenze scientifiche tali da correlare le malattie cardiache
allo stile della scrittura».
In Italia è invece Maurizio Carucci, dell'ospedale Fate bene fratelli e
Oftalmologico di Milano, a prendere le distanze dallo studio condotto in
Inghilterra: «,Sono molto scettico - dice -. Per malattie come il Parkison
probabilmente la grafologia può avere un significato (tutti sanno riconoscere
una scrittura tremolante), ma per le malattie del cuore penso sia azzardato
avallare una simile ipotesi».
In ogni caso la Strang ha fatto sapere che andrà avanti per la sua strada,
spalleggiata dal dottor Andreiv McLeod del Poole Hospital, il quale, all'inizio
dei test, si era detto scettico, ma ora sembra anche lui convinto delle teorie
della ricercatrice.
Dunque, in questi giorni partirà un nuovo test su larga scala per approfondire
l'argomento.
Strang è del parere che da questi studi si potrà giungere a una nuova tecnica
diagnostica, sicuramente meno invasiva delle tecniche attuali in dote alla
medicina ufficiale. Infine vale la pena citare una ricerca australiana che in
qualche modo dà adito alle conclusioni della Strang.
Esperti della Monash University hanno infatti studiato l'impatto dell'alcol
sulla scrittura, verificando che, chi beve oltremisura, ha uno stile di
scrittura pecullare, decisamente "più ampio" rispetto alla normalità.
I risultati della ricerca della Strang presentano dunque aspetti che possono
trovare verifiche anche oltre le specifiche caratteristiche della tematica
originaria.

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