Ferrentino: «In Valsusa nessun cantiere. Mai»
di Maurizio Pagliassotti
Liberazione del 05/02/2008
Il leader dei NoTav smentisce il Corriere della sera: «Nessuna conversione, evitiamo sparate»
La struttura che determina le sovrastrutture. L'analisi marxista applicata alla questione Tav in val Susa significa che la crisi economica sta determinando un radicale cambio di atteggiamento degli oppositori al super treno? Questo si potrebbe evincere dopo un articolo apparso ieri sul Corriere della Sera che racconta di conversioni in corso che nemmeno san Paolo. L'economia di valle ristagna, avanti con il cemento della megaopera. A dirlo sarebbero un po' tutti, perfino gente che una volta si mise sulle barricate. In testa all'esercito dei convertiti, sempre secondo il Corriere, nientemeno che Antonio Ferrentino.
Secondo il Corriere della Sera in val Susa sono diventati quasi tutti sostenitori del progetto tav... lei per primo
Quella della giornalista è una ricostruzione falsa ed artificiosa che non rispecchia assolutamente la mia idea e quella della valle. Non c'è stata alcune conversione. Siamo totalmente contrari all'apertura di qualsiasi cantiere, anche piccolo. Siamo disponibili a discutere se fare il Tav non come...
A che punto è il lavoro dell'osservatorio?
L'osservatorio ha prodotto dei buoni risultati ed il suo lavoro deve proseguire. Al momento attuale tutti coloro che sono seduti al tavolo riconoscono che non esiste nessuna necessità di una infrastruttura come il Tav. La linea attuale è sfruttata al 25% della sua potenzialità. Tutti siamo disponibile a potenziare la fruizione dell'attuale ferrovia, tenendo conto che i veri nodi strategici sono a Torino e a Chambery.
Il ministro Di Pietro ha parlato di uso della forza per far rispettare la volontà dello Stato...
Parole dette sicuramente in un momento di stanchezza. Non è pensabile che un ministro pensi di imporre manu militari un'infrastruttura che un'intera popolazione rifiuta. E' necessario continuare con il confronto evitando sparate buone solo per i titoli dei giornali.
Quale influenza ha la caduta del governo sulla vicenda Tav?
Penso nessuna. Spero che l'osservatorio continui il suo lavoro. Fino a questo momento si è rivelato uno strumento prezioso per comprendere molti aspetti che erano stati valutati superficialmente.
Se vince Berlusconi tornerà la repressione poliziesca in Val Susa?
Non credo. La lezione dell'autunno 2005 è stata salutare. Una eventuale militarizzazione del territorio come allora non farebbe altro che produrre sollevazioni popolari. Anche qualora tornassero ministri alla Lunardi sicuramente non attuerebbero strategie così scriteriate.
Domanda secca: nel 2020 viaggeremo in Val Susa attraverso una galleria?
Sicuramente viaggeremo in galleria, utilizzeremo quella già oggi esistente. Sulla linea storica oggi transitano settantaquattro treni mentre potrebbero passarne oltre duecentoventi. Il problema è politico non infrastrutturale. Se si vuole un vero trasferimento modale delle merci qualche governo dovrà scontrarsi con la lobby degli autotrasportatori che già adesso è sul piede di guerra per altri motivi. Non sarà un percorso semplice.
Ha ricevuto proposte dal Pd in questo giorni?
Assolutamente no, anche perché io mi riconosco nella sinistra arcobaleno.
Se le chiedessero di candidarsi alle prossime elezioni politiche?
Valuterei la proposta.
Se andiamo alle elezioni ti aspetti di nuovo una sinistra di governo o una di opposizione? E in ogni caso è meglio una sinistra unita?
Anche in caso di sconfitta è bene che la sinistra rimanga unita, in tutte le sue componenti. Non condivido l'affondo di Veltroni che prevede un partito Democratico che corre da solo, sarebbe un indebolimento drammatico. Sono sicuro che una sinistra unita sia capace di fare gli interessi del paese anche se sta all'opposizione.
di Maurizio Pagliassotti
Liberazione del 05/02/2008
Il leader dei NoTav smentisce il Corriere della sera: «Nessuna conversione, evitiamo sparate»
La struttura che determina le sovrastrutture. L'analisi marxista applicata alla questione Tav in val Susa significa che la crisi economica sta determinando un radicale cambio di atteggiamento degli oppositori al super treno? Questo si potrebbe evincere dopo un articolo apparso ieri sul Corriere della Sera che racconta di conversioni in corso che nemmeno san Paolo. L'economia di valle ristagna, avanti con il cemento della megaopera. A dirlo sarebbero un po' tutti, perfino gente che una volta si mise sulle barricate. In testa all'esercito dei convertiti, sempre secondo il Corriere, nientemeno che Antonio Ferrentino.
Secondo il Corriere della Sera in val Susa sono diventati quasi tutti sostenitori del progetto tav... lei per primo
Quella della giornalista è una ricostruzione falsa ed artificiosa che non rispecchia assolutamente la mia idea e quella della valle. Non c'è stata alcune conversione. Siamo totalmente contrari all'apertura di qualsiasi cantiere, anche piccolo. Siamo disponibili a discutere se fare il Tav non come...
A che punto è il lavoro dell'osservatorio?
L'osservatorio ha prodotto dei buoni risultati ed il suo lavoro deve proseguire. Al momento attuale tutti coloro che sono seduti al tavolo riconoscono che non esiste nessuna necessità di una infrastruttura come il Tav. La linea attuale è sfruttata al 25% della sua potenzialità. Tutti siamo disponibile a potenziare la fruizione dell'attuale ferrovia, tenendo conto che i veri nodi strategici sono a Torino e a Chambery.
Il ministro Di Pietro ha parlato di uso della forza per far rispettare la volontà dello Stato...
Parole dette sicuramente in un momento di stanchezza. Non è pensabile che un ministro pensi di imporre manu militari un'infrastruttura che un'intera popolazione rifiuta. E' necessario continuare con il confronto evitando sparate buone solo per i titoli dei giornali.
Quale influenza ha la caduta del governo sulla vicenda Tav?
Penso nessuna. Spero che l'osservatorio continui il suo lavoro. Fino a questo momento si è rivelato uno strumento prezioso per comprendere molti aspetti che erano stati valutati superficialmente.
Se vince Berlusconi tornerà la repressione poliziesca in Val Susa?
Non credo. La lezione dell'autunno 2005 è stata salutare. Una eventuale militarizzazione del territorio come allora non farebbe altro che produrre sollevazioni popolari. Anche qualora tornassero ministri alla Lunardi sicuramente non attuerebbero strategie così scriteriate.
Domanda secca: nel 2020 viaggeremo in Val Susa attraverso una galleria?
Sicuramente viaggeremo in galleria, utilizzeremo quella già oggi esistente. Sulla linea storica oggi transitano settantaquattro treni mentre potrebbero passarne oltre duecentoventi. Il problema è politico non infrastrutturale. Se si vuole un vero trasferimento modale delle merci qualche governo dovrà scontrarsi con la lobby degli autotrasportatori che già adesso è sul piede di guerra per altri motivi. Non sarà un percorso semplice.
Ha ricevuto proposte dal Pd in questo giorni?
Assolutamente no, anche perché io mi riconosco nella sinistra arcobaleno.
Se le chiedessero di candidarsi alle prossime elezioni politiche?
Valuterei la proposta.
Se andiamo alle elezioni ti aspetti di nuovo una sinistra di governo o una di opposizione? E in ogni caso è meglio una sinistra unita?
Anche in caso di sconfitta è bene che la sinistra rimanga unita, in tutte le sue componenti. Non condivido l'affondo di Veltroni che prevede un partito Democratico che corre da solo, sarebbe un indebolimento drammatico. Sono sicuro che una sinistra unita sia capace di fare gli interessi del paese anche se sta all'opposizione.
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