venerdi' 21 marzo 2008, il venerdi' che i cristiani
definiscono "santo",
ci ritroviamo per la tradizionale "cena del musso".
La cena si svolgera' in zona Marostica.
L'appuntamento e' tra le 20,00 e le 20,30, a
Marostica..
Per informazioni: 349 7554994.
La cena e' a base di "musso", cioe' di carne di asino.
Per chi e' vegetariano sono previste delle dispense.
La "cena del musso" e' partita agli inizi degli anni
90, quasi per caso, ma ben sappiamo che il caso non
esiste.
Una nota "storica": la cuoca del ristorante insisteva
per non farci mangiar carne. ci chiedevamo la ragione
di tale comportamento.
la cuoca evitava di inserire la carne nel leggerci il
menu'. incuriositi da una simile resistenza, e dopo
una lunga insistenza ci disse: "e' venerdi' santo, e
non si mangia carne!!!". la cosa ci venne confermata
dall'amico Bruno, che essendo un ottimo cuoco, ed
avendo alcuni decenni in piu' rispetto a tutti noi
conosceva queste usanze. fummo allora irremovibili
nel pretendere ed ottenere un menu' a base di sola
carne.
pensate fino a che punto arrivava la follia di non
mangiare carne il venerdi' santo: "Altra tradizione
che esisteva presso i padri cappuccini francescani di
Vico, essendo il venerdì giornata di astinenza e
digiuno, era il legare i gatti del convento in modo
che anch'essi in tale giornata non prendessero topi, e
quindi si astenessero dal mangiare carne." (trovata
su internet).
Nel 1993, alla morte del nostro amico Bruno, il famoso
"comandate bruno" della famosa ed omonima canzone, si
Decise di ricordarlo con la "cena del musso". l'amico
bruno, che si definiva "politeista naturale", e' stato
uno degli ideatori di questa cena.
Lo spunto principale, dobbiamo riconoscerlo, essendo
tutti gli ideatori della cena lettori di Nietzsche, ci
venne dalla Lettura di "così parlò Zarathustra".
col tempo abbiamo scoperto che "il sacrificio
dell'asino" e' un rituale antichissimo.
Ovido nella sua opera "i fasti" parla di un
sacrificio di un asino al dio priapo, la
raffigurazione di questo rito, recuperata da un
disegno pubblicato a venezia nel 1499, sara' inserita
nell'attestato di partecipazione alla cena.
altro particolare che favori' la nostra scelta venne
da un graffito di inizio del II secolo trovato sul
Palatino a Roma. Raffigura un crocifisso con testa di
animale di asino e una persona in atto di adorazione
verso di lui, con la scritta "Alessameno adora il suo
Dio".
nel II secolo (della falsa cronologia), Tertulliano di
Cartagine, racconta che nella sua città circolava una
tavoletta con la rappresentazione caricaturale del
"Dio dei cristiani, figlio di un asino (onokoetis)":
una figura maschile avvolta nella toga, con orecchie e
zoccoli d'asino e un libro in mano.
come vedete
Saluti a tutti.
Ciao
Francesco scanagatta
cellulare : 349 7554994.
recapito:
istituto mediterraneo di studi politeisti
cp 53 – 36063 marostica (vi-vicenza)
Questo è il brano di Nietzsche che viene letto
all'inizio della cena:
"
E ancora una volta Zarathustra riprese a parlare. O
miei nuovi amici - esclamò – voi straordinari, voi
Uomini Superiori, come mi piacete ora, da che siete
ridiventati allegri! Proprio siete tutti rifioriti: mi
sembra che a tali fiori quali voi siete occorrono
nuove feste, una qualche coraggiosa sciocchezza,
qualcosa, come un rito sacro o una festa dell'asino,
qualche gaio pazzo Zarathustra, un vento impetuoso,
che soffi e rischiari le vostre anime.
Non dimenticate questa notte e questa festa
dell'asino, voi Uomini Superiori! E ciò che voi avete
inventato qui, presso di me, e io lo prendo come un
buon augurio, cose di questo genere le inventano
soltanto coloro che stanno guarendo!
E festeggiatela ancora questa festa dell'asino, fatelo
per voi, e fatelo anche per me! E in memoria di me!
F. Nietzsche. Così parlò Zarathustra.
"
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