domenica 17 febbraio 2008

Bimbi iperattivi guerra sugli psicofarmaci

La Repubblica 17.2.08
Contesa fra associazioni, un fascicolo della Procura
Bimbi iperattivi guerra sugli psicofarmaci
di Stefania Parmeggiani

Associazione denuncia genitori: vanno in Veneto, dove è più facile procurarseli

BOLOGNA - Psicofarmaci per bambini iperattivi. Scoppia la guerra tra associazioni e genitori che, a caccia di ricette facili, si trasformano in pendolari della sanità per comprare, in altre regioni, Rivotril e Prozac. Dopo una denuncia del comitato per la farmacovigilanza pediatrica "Giù le mani dai bambini", la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo informativo, per ora senza indagati né ipotesi di reato. Vuole fare chiarezza su quanto dichiarato da Gianni Zappoli, delegato del Centro formazione e ricerca Don Lorenzo Milani, al sito Internet del comitato: alcuni genitori sarebbero stati spinti dall´associazione bolognese "Agap, Amici di Paolo", a utilizzare psicofarmaci per il trattamento nei bambini della sindrome di Adhd, ovvero il disturbo da deficit di attenzione e iperattività.
La stessa associazione avrebbe poi suggerito ai genitori, visto che sotto le Due Torri i medici sarebbero reticenti nel firmare ricette, di rivolgersi a un centro di San Donà di Piave, in provincia di Venezia. Un´altra accusa metteva in discussione la laurea in psicologia di Monica Isabella Pavan, fondatrice dell´Agap e madre di un ragazzo, ormai diciannovenne, che ha sofferto di questo disturbo in forma grave. La signora ha confermato di aver scelto il centro di San Donà, dove il figlio è stato trattato anche con questi farmaci, ma ha poi precisato che «non sono una bacchetta magica».
Ieri il sostituto procuratore Luigi Persico ha chiesto ai carabinieri un´informativa che ricostruisca la vicenda. Un atto puramente conoscitivo per sapere se ci sono state iniziative negli istituti scolastici sulla cura della sindrome con psicofarmaci e, nel caso, se siano state autorizzate. Si tratta di un accertamento preliminare per inquadrare il problema. Al momento non c´è nessuna presa di posizione verso le associazioni sia a favore che contro la somministrazione dei due farmaci, ma la volontà di fare chiarezza su una questione tanto delicata quanto diffusa. Dopo Bologna, infatti, sono arrivate segnalazioni da altre città italiane tra cui Messina, Belluno, Palermo, Roma, Sassari, Frosinone e altre città.

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