lunedì 18 febbraio 2008

FARMACI SBAGLIATI A UN BAMBINO SU TRE

Corriere della Sera 21 gen. ’08

FARMACI SBAGLIATI A UN BAMBINO SU TRE


Errori nei dosaggi e nelle prescrizioni
A uno su tre vengono date in modo sbagliato, spesso per disattenzione dei
genitori oppure per disinformazione dei medici. A volte perché non c' è altra
scelta. Così anche nei giorni scorsi all' Agenzia italiana del farmaco (Aifa) i
ventidue esperti delle medicine per bambini hanno dovuto impugnare carta e penna
per sconsigliare ai pediatri di prescrivere, per dire, gli spray nasali contro
il raffreddore ai minori di 12 anni. Lo hanno fatto con una dear doctor letter,
la comunicazione ufficiale con la quale l' Aifa dà indicazioni sull' uso dei
medicinali. Identico avviso arriverà a febbraio sugli antivomito: «Sul
domperidone e il metoclopramide ci sono pochi studi sugli effetti in età
pediatrica». È allarme sulle pillole e sugli sciroppi fatti prendere ai bambini
in maniera scorretta. Il più delle volte tra le mura domestiche. Le due note
informative dell' Aifa sono la punta dell' iceberg di un fenomeno che solo a
Milano fa finire al Pronto Soccorso otto bambini al giorno: «In troppi vengono
curati con medicine sbagliate per dosaggio, indicazioni terapeutiche, età cui
devono essere somministrate - denuncia Maurizio Bonati, coordinatore del Gruppo
di lavoro multidisciplinare sui farmaci pediatrici, composto da rappresentanti
dell' Aifa, clinici, specialisti e ricercatori -. Il 2% viene poi ricoverato in
ospedale proprio per reazioni negative ai farmaci». Medicine a rischio Sotto
accusa soprattutto le cure fai da te e le prescrizioni non mirate ai bambini. I
medicinali coinvolti sono quelli di uso frequente: dagli antibiotici, agli
antipiretici fino agli antivomito e agli antiallergici. «È uno sbaglio pensare
che il problema coinvolga le medicine utilizzate raramente - insiste Bonati, a
capo anche del Dipartimento materno-infantile dell' Istituto Mario Negri -. Gli
effetti collaterali colpiscono soprattutto i più piccoli». Tra gli errori più
diffusi, farmaci contro la febbre come il paracetamolo dati con dosi superiori
al dovuto, antiasmatici usati per curare la tosse, pastiglie a base di cortisone
somministrate per curare le infezioni alle vie respiratorie, antiulcera
sconsigliati sotto i 2 anni ma prescritti lo stesso. «Non bisogna provocare
allarmismi inutili, ma per limitare l' uso sbagliato dei farmaci, la cosiddetta
malpractice, vanno chiamati in causa sia i medici sia i genitori - spiega
Marcello Giovannini, docente di Pediatria all' Università Statale di Milano e
direttore del Dipartimento materno-infantile dell' ospedale San Paolo -. I primi
devono aggiornarsi continuamente per conoscere nei dettagli gli effetti negativi
segnalati per i vari medicinali. I secondi non devono fare prendere nulla ai
bambini senza prima consultare il medico di famiglia». Danni da farmaco Il
farmacologo Michele Carruba ha avvertito più volte: «I danni da farmaci non
vanno sottovalutati». In un caso su due la somministrazione errata di pillole e
sciroppi comporta sfoghi sulla pelle (eritemi, dermatiti, orticaria) oppure
problemi gastrointestinali (vomito, in primis). «Purtroppo, però, le reazioni
negative possono essere anche più gravi - sottolinea Bonati -. Gli studi
condotti dall' Aifa mostrano che i bambini possono avere effetti collaterali di
tipo neurologico, psichiatrico e respiratorio. Tutte conseguenze che spesso
comportano il ricovero in ospedale o, per lo meno, una richiesta d' aiuto al
Pronto Soccorso. Non solo: un' indagine realizzata su un campione di 1.059
bambini mostra che il 39% ha avuto problemi seri. In particolare quelli sotto i
due anni». L' Aifa adesso punta soprattutto sulla prevenzione. Il pool guidato
da Bonati è nato nel 2006 proprio con lo scopo di monitorare l' uso dei farmaci
in età pediatrica. «L' obiettivo è realizzare a breve un prontuario pediatrico
per limitare l' utilizzo indiscriminato delle medicine nei bambini - anticipa
Bonati -. Nel frattempo controlliamo i problemi legati alla loro
somministrazione e insistiamo sull' informazione costante ai medici». Allarme
internazionale Non solo a casa. I farmaci vengono utilizzati al di fuori delle
indicazioni riportate sulla scheda tecnica o sul foglietto illustrativo anche in
ospedale. Tecnicamente si parla di uso off label (fuori etichetta). «Ma qui non
c' è altra scelta - dice Giovannini -. È una questione di sperimentazione, quasi
inesistente in età pediatrica. Per le industrie farmaceutiche i bambini sono
antieconomici. Sullo sfondo, poi, c' è un problema difficile da risolvere: i
bambini non possono fare i volontari sani nelle sperimentazioni come gli
adulti». E ora gli esperti chiedono ai colleghi medici e ai cittadini di
segnalare i problemi legati all' uso di una medicina. «Per riuscire a prevenirli
in modo sempre più efficace». Del resto, il fenomeno dei danni da farmaco supera
i confini dell' Italia. Giovedì scorso, la Food and Drug Administration, l'
agenzia Usa per il controllo sul mercato dei medicinali, ha diffuso un avviso
«per il rischio di pericolosi effetti collaterali» per le pastiglie
antiraffreddore, le gocce per il naso e gli sciroppi antitosse somministrati
prima dei 12 anni. sravizza@corriere.it
Ravizza Simona

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