mercoledì 13 febbraio 2008

«Sotto sotto Veltroni è un teodem come me...»

«Sotto sotto Veltroni è un teodem come me...»

Secolo d'Italia del 13 febbraio 2008, pag. 7

di Valter Delle Donne

«Sono Paola Binetti, so che mi ha cercato per un'intervista». Al telefono la senatrice teodem (fatta oggetto di mille ironie per l'adesione all'Opus Dei e per aver rivelato di portare il cilicio) è la mitezza fatta persona. Ci si sente quasi in colpa a farle domande "cattive" e ancor di più a fare l'av­vocato del diavolo.

La sua intervista rilascia­ta al "Corriere della Sera" in difesa di Berlusconi ha mandato su tutte le furie mezzo centrosinistra.

Mi sembra un po' esagerato. Ne ho letti solo un paio...

Angelo Bonelli dei Verdi, Luisa Boccia di Rifondazio­ne, Marco Cappato della Rosa nel pugno, Cesare Salvi della Sinistra democratica...

Cesare Salvi?

Sì, anche l'ex ministro. Chiede di sapere se Veltroni è d'accordo con lei.

È ovvio che Veltroni è d'accordo con me.

Sicura? Leggendo le agen­zie trovo critiche anche all'interno del Pd. Gianni Cuperlo, per esempio, defi­nisce la sua linea «larga­mente minoritaria». Sostie­ne che sulla 194 la posizione del sindaco di Roma sia dia­metralmente opposta alla sua.

Non è vero. Io ho sottoscritto un manifesto dei valori del Pd dove è esplicito il riferimento alla tutela alla vita.

Quindi lei mi garantisce che Veltroni la pensa come lei e non come Cuperlo?

Il manifesto dei valori conta di più di una dichiarazione rilascia­ta ai giornali.

Molti si chiedono come mai lei si ostini a rimanere nel centrosinistra, visti e considerati gli attacchi di cui viene fatta oggetto.

Trovo che ci sia tanta gente che la pensa come me...

Anche sulla legislazione sulle coppie di fatto?

Mi pare che alla fine questo governo non sia riuscito ad approvare nessuna legge sull'argomento, tanto che il provvedimento si è fermato in Commissio­ne.

Magra consolazione. Resta il fatto che sembra un pesce fuor d'acqua in questo schieramento. Poi si mette a elogiare persino l'odiato Berlu­sconi.

Ha letto l’"Osservatore romano"? La costruzione della pace, che tut­ti noi amiamo, ha bisogno di una campagna elettorale equilibrata, in cui le differenze non vengano espresse attraverso la svalutazio­ne dell'avversario politico.

Più facile a dirsi che a far­si... Elogiare il Cavaliere può diventare pericoloso...

Non la vedo così. Il valore della vita è talmente importante che chi prende posizione su questo argomento va apprezzato. Sempre che non sia strumentale. Non vor­rei che ci fosse il partito della vita.

Allude all'iniziativa di Giuliano Ferrara?

Non si sente il bisogno di un par­tito che crei conflittualità su un tema così delicato che dev'essere trasversale. La mia intervista al "Corriere della Sera" era incen­trata proprio sulla necessità di pacificazione. Se si chiede senso di responsabilità comune per scrivere la legge elettorale, a mag­gior ragione serve un accordo tra­sversale sul valore della vita.

A proposito di accordi. Come reagirebbe se i radica­li entrassero nel Partito democratico?

Su alcuni temi specifici abbiamo punti di convergenza. E penso all'impatto positivo che ha avuto la moratoria sulla pena di morte grazie all'intenso impegno dei radicali e in particolare di Emma Bonino.

Quindi non avrebbe pro­blemi a stare nel Pd con Bonino e Marco Pannella?

Le ho parlato di alcuni punti di convergenza, non di altro. Ci sono specifiche aree di differenza tra il Pd e loro.

Quindi non li vuole?

Non dipende da me, ma chi dovrà decidere farà bene a tenere conto del fatto che i radicali non hanno partecipato al dibattito sullo sta­tuto del Pd, non hanno discusso e partecipato alla fase costituente, quindi non vedo come possano entrare adesso. Comunque, le ripeto, non tocca a me decidere.

Vede come un rischio per il Pd la tendenza al «ma anche» di Veltroni, che potrebbe costringerla a con­vivere con posizioni distanti dalle sue?

Guardi, da sindaco di Roma il segretario del Pd ha fatto tantis­simo per la tutela della mater­nità. E questi sono fatti concreti che vanno al di là delle pubbliche dichiarazioni.

Ma lei sa meglio di me che le parole in politica contano. E Veltroni sulla moratoria sull'aborto non ha pubblica­mente preso posizione. Almeno l'ha chiamata?

No, non l'ho sentito. Ma mi auguro con tutto il cuore che su questo argomento sia d'accordo con me.

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