Cittadini europei, vita peggiora dopo l'ingresso nell'Unione Europea
La Stampa.it del 19 marzo 2007
Un sondaggio condotto dal Financial Times in Italia, Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna segnala che il 44% dei cittadini europei pensa che la loro condizione di vita sia peggiorata dopo l’ingresso nella Ue, ma la stessa percentuale ritiene che le cose potrebbero andare peggio se il proprio paese lasciasse l’Unione europea.
All’idea di Europa, il 31% associa il mercato unico, mentre il 20% la burocrazia e solo il 9% la democrazia o la pace (7%).
A trascinare in alto la percentuale degli scontenti è la Gran Bretagna con il 52% degli interpellati che pensa che la loro vita sia peggiorata dopo l’ingresso nella Ue, mentre a fare da contraltare è la Spagna dove la maggioranza (53%) ritiene che le cose siano andate meglio dopo l’ingresso del paese nella Ue.
L’Italia, la Germania e la Francia si collocano alla pari, con oltre il 40% di interpellati che crede che la vita sia peggiorata. Ciò nonostante, solo il 22% nei cinque paesi ritiene che la situazione potrebbe migliorare lasciando l’Ue, a fronte di un 40% che pensa che sarebbe peggio uscire.
L’ipotesi che la Ue debba fare di più in diversi settori raccoglie un forte sostegno. In particolare, il 72% ritiene che l’Unione europea debba intervenire maggiormente nelle politiche ambientali, soprattutto nella lotta al cambiamento climatico. Il 69% chiede più interventi comuni per l’energia, il 67% nella lotta al crimine e il 64% per la sicurezza. Molto più fredda, invece, la reazione all’ipotesi di un esercito europeo, caldeggiato solo dal 38% degli interpellati (39% i contrari), anche se il 49% ritiene positivo una maggiore presenza dell’Unione europea in politica estera. Il sondaggio registra anche un ampio supporto ad una maggiore armonizzazione finanziaria e commerciale tra Ue e Usa.
Realizzata su un totale di 6.772 adulti (1.053 italiani) in occasione dei 50 anni del Trattato di Roma che ha sancito la nascita dell’unità europea, l’inchiesta rileva anche che il 35% pensa che la Costituzione possa avere un impatto positivo, contro il 27% convinto dell’opposto. La maggior parte delle risposte negative arriva anche in questo caso dagli inglesi che al 48% bocciano la carta costituzionale.
La Stampa.it del 19 marzo 2007
Un sondaggio condotto dal Financial Times in Italia, Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna segnala che il 44% dei cittadini europei pensa che la loro condizione di vita sia peggiorata dopo l’ingresso nella Ue, ma la stessa percentuale ritiene che le cose potrebbero andare peggio se il proprio paese lasciasse l’Unione europea.
All’idea di Europa, il 31% associa il mercato unico, mentre il 20% la burocrazia e solo il 9% la democrazia o la pace (7%).
A trascinare in alto la percentuale degli scontenti è la Gran Bretagna con il 52% degli interpellati che pensa che la loro vita sia peggiorata dopo l’ingresso nella Ue, mentre a fare da contraltare è la Spagna dove la maggioranza (53%) ritiene che le cose siano andate meglio dopo l’ingresso del paese nella Ue.
L’Italia, la Germania e la Francia si collocano alla pari, con oltre il 40% di interpellati che crede che la vita sia peggiorata. Ciò nonostante, solo il 22% nei cinque paesi ritiene che la situazione potrebbe migliorare lasciando l’Ue, a fronte di un 40% che pensa che sarebbe peggio uscire.
L’ipotesi che la Ue debba fare di più in diversi settori raccoglie un forte sostegno. In particolare, il 72% ritiene che l’Unione europea debba intervenire maggiormente nelle politiche ambientali, soprattutto nella lotta al cambiamento climatico. Il 69% chiede più interventi comuni per l’energia, il 67% nella lotta al crimine e il 64% per la sicurezza. Molto più fredda, invece, la reazione all’ipotesi di un esercito europeo, caldeggiato solo dal 38% degli interpellati (39% i contrari), anche se il 49% ritiene positivo una maggiore presenza dell’Unione europea in politica estera. Il sondaggio registra anche un ampio supporto ad una maggiore armonizzazione finanziaria e commerciale tra Ue e Usa.
Realizzata su un totale di 6.772 adulti (1.053 italiani) in occasione dei 50 anni del Trattato di Roma che ha sancito la nascita dell’unità europea, l’inchiesta rileva anche che il 35% pensa che la Costituzione possa avere un impatto positivo, contro il 27% convinto dell’opposto. La maggior parte delle risposte negative arriva anche in questo caso dagli inglesi che al 48% bocciano la carta costituzionale.
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