"Iraq, un milione di morti dal 2003"
La Stampa del 19 marzo 2007, pag. 15
di Maurizio Molinari
In coincidenza con il quarto anniverario dell'inizio della guerra in Iraq Al Jazeera ha diffuso la notizia secondo cui le sue vittime sarebbero un milione, mentre il Pentagono accusa Al Qaeda di essere il mandante degli attentati chimici. Il dato di un milione di vittime viene dallo studio dell'australiano Gideon Polya, sulla base di informazioni dell’Unicef e del centro Onu per l'analisi della popolazione mondiale. Polya definisce la raccolta di dati «la più completa finora realizzata» ma non spiega come è arrivato a quantificare le vittime né tantomeno quante sarebbero state causate dalla campagna militare e quante invece dagli attentati dopo la caduta del regime di Saddam. Prima era stata la rivista «Lancet» ad ipotizzare che le vittime civili avessero superato quota 650 mila, ma era stata smentita dal «Times» che, consultando esperti britannici di studi sulla popolazione, arrivò alla conclusione che era sbagliata la scelta del campione da cui poi il dato statistico era stato estratto: i ricercatori erano passati solo nelle principali vie delle città irachene, dove il numero di vittime è più alto a causa dell'intensità degli scontri, estendendo poi i dati raccolti anche ad aree periferiche.
Il quarto anniversario dell'inizio di «Iraqi Freedom» ha visto anche i comandi Usa a Baghdad puntare l'indice contro Al Qaeda per gli attacchi chimici avvenuti venerdì in tre località della provincia di Anbar, dove hanno causato 6 morti e 350 contagiati. Mark Fox, portavoce delle forze Usa, ha spiegato che solo «le rigide misure di sicurezza in vigore» hanno impedito che la dispersione di clorina nell'aria producesse «un'orrenda carneficina». Il fatto che i tre camion bomba siano scoppiati quasi simultaneamente è per il Pentagono uno degli indizi che portano ad Al Qaeda. «Se ci ritirassimo - ha detto il ministro della Difesa Robert Gates - la prima cosa che farebbero è trasformare Anbar in un nuovo Afghanistan per poi lanciare attacchi contro gli Stati della regione ed anche gli Usa».
Per prevenire questo scenario il generale David Petraeus sta conducendo con i rinforzi ottenuti un'operazione «che al momento procede bene», ha detto Gates. Nelle ultime 24 ore l'esercito americano ha perso 7 uomini, quattro dei quali a Baghdad occidentale quando un loro mezzo è saltato in aria sopra un ordigno. Al Qaeda ha diffuso un video nel quale si vede un miliziano avvicinarsi ad un carro armato Abrams fino a riuscire a posizionarsi sotto l'armatura, fra i due cingoli, prima di farsi esplodere con una detonazione che distrugge anche il mezzo blindato.
La Stampa del 19 marzo 2007, pag. 15
di Maurizio Molinari
In coincidenza con il quarto anniverario dell'inizio della guerra in Iraq Al Jazeera ha diffuso la notizia secondo cui le sue vittime sarebbero un milione, mentre il Pentagono accusa Al Qaeda di essere il mandante degli attentati chimici. Il dato di un milione di vittime viene dallo studio dell'australiano Gideon Polya, sulla base di informazioni dell’Unicef e del centro Onu per l'analisi della popolazione mondiale. Polya definisce la raccolta di dati «la più completa finora realizzata» ma non spiega come è arrivato a quantificare le vittime né tantomeno quante sarebbero state causate dalla campagna militare e quante invece dagli attentati dopo la caduta del regime di Saddam. Prima era stata la rivista «Lancet» ad ipotizzare che le vittime civili avessero superato quota 650 mila, ma era stata smentita dal «Times» che, consultando esperti britannici di studi sulla popolazione, arrivò alla conclusione che era sbagliata la scelta del campione da cui poi il dato statistico era stato estratto: i ricercatori erano passati solo nelle principali vie delle città irachene, dove il numero di vittime è più alto a causa dell'intensità degli scontri, estendendo poi i dati raccolti anche ad aree periferiche.
Il quarto anniversario dell'inizio di «Iraqi Freedom» ha visto anche i comandi Usa a Baghdad puntare l'indice contro Al Qaeda per gli attacchi chimici avvenuti venerdì in tre località della provincia di Anbar, dove hanno causato 6 morti e 350 contagiati. Mark Fox, portavoce delle forze Usa, ha spiegato che solo «le rigide misure di sicurezza in vigore» hanno impedito che la dispersione di clorina nell'aria producesse «un'orrenda carneficina». Il fatto che i tre camion bomba siano scoppiati quasi simultaneamente è per il Pentagono uno degli indizi che portano ad Al Qaeda. «Se ci ritirassimo - ha detto il ministro della Difesa Robert Gates - la prima cosa che farebbero è trasformare Anbar in un nuovo Afghanistan per poi lanciare attacchi contro gli Stati della regione ed anche gli Usa».
Per prevenire questo scenario il generale David Petraeus sta conducendo con i rinforzi ottenuti un'operazione «che al momento procede bene», ha detto Gates. Nelle ultime 24 ore l'esercito americano ha perso 7 uomini, quattro dei quali a Baghdad occidentale quando un loro mezzo è saltato in aria sopra un ordigno. Al Qaeda ha diffuso un video nel quale si vede un miliziano avvicinarsi ad un carro armato Abrams fino a riuscire a posizionarsi sotto l'armatura, fra i due cingoli, prima di farsi esplodere con una detonazione che distrugge anche il mezzo blindato.
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