Eva Cantarella
Teatro greco. Gli attori erano selezionati per la forte voce
Tratto da “Corriere della Sera”, 10 aprile 2007
“Grazie allo studio dei teatri secondo la scienza dell’armonia, gli antichi aumentavano il potere della voce” scriveva l’architetto romano Marcus Vitruvius Pollio descrivendo le meraviglie greche. Certo, era veramente perfetta l’acustica dei teatri greci: ancora oggi, o quantomeno sino a pochi anni fa, il turista che raggiungeva l’ultima fila del teatro di Epidauro sentiva perfettamente il rumore fatto da un foglio di carta, stracciato sulla scena a suo beneficio dalla guida. Ma il teatro di Epidauro (come tutti quelli ancora esistenti) è in pietra. Inevitabile chiedersi se raggiungeva questo livello di perfezione anche il teatro ateniese dell’età di Pericle, composto da scranni in legno sistemati in un primo momento nell’agora, e nei primi decenni del V secolo spostati nel recinto sacro di Dioniso, sulla pendice Sud dell’Acropoli (la sistemazione in pietra avvenne solo nel IV secolo, epoca cui risale il teatro di Epidauro). Le fonti antiche, peraltro, fanno pensare che il livello fosse già eccellente: nei poeti comici non vi è alcuna allusione a proteste da parte del pubblico delle ultime file. Ma il merito, questo va detto, non era solo dell’acustica; era anche degli attori. Non era facile essere degli attori, ad Atene: un tempo si pensava che a far sentire a tutti la loro voce concorresse l’uso delle maschere che coprivano i loro volti. Bianche per le donne (o meglio, per i personaggi femminili, rappresentati da attori maschi), più scure per gli uomini, con fessure per gli occhi, le maschere (fatte di lino, sughero o legno, ragion per cui sono andate perdute) agivano, si pensava, da cassa di risonanza. Ma oggi sappiamo che così non era, e questo - se da un lato conferma che l’acustica era ottima - dall’altro aumenta il merito degli attori. La potenza dello voce era uno dei requisiti in base ai quali essi venivano scelti, e raggiungere e mantenere il livello di potenza necessario era cosa che imponeva uno stile di vita, autodisciplina, diete speciali, esercizi fisici. Nel rendere omaggio alla straordinaria capacità degli architetti greci, non dimentichiamo gli attori. Meritano anche loro qualche parola di elogio.
Teatro greco. Gli attori erano selezionati per la forte voce
Tratto da “Corriere della Sera”, 10 aprile 2007
“Grazie allo studio dei teatri secondo la scienza dell’armonia, gli antichi aumentavano il potere della voce” scriveva l’architetto romano Marcus Vitruvius Pollio descrivendo le meraviglie greche. Certo, era veramente perfetta l’acustica dei teatri greci: ancora oggi, o quantomeno sino a pochi anni fa, il turista che raggiungeva l’ultima fila del teatro di Epidauro sentiva perfettamente il rumore fatto da un foglio di carta, stracciato sulla scena a suo beneficio dalla guida. Ma il teatro di Epidauro (come tutti quelli ancora esistenti) è in pietra. Inevitabile chiedersi se raggiungeva questo livello di perfezione anche il teatro ateniese dell’età di Pericle, composto da scranni in legno sistemati in un primo momento nell’agora, e nei primi decenni del V secolo spostati nel recinto sacro di Dioniso, sulla pendice Sud dell’Acropoli (la sistemazione in pietra avvenne solo nel IV secolo, epoca cui risale il teatro di Epidauro). Le fonti antiche, peraltro, fanno pensare che il livello fosse già eccellente: nei poeti comici non vi è alcuna allusione a proteste da parte del pubblico delle ultime file. Ma il merito, questo va detto, non era solo dell’acustica; era anche degli attori. Non era facile essere degli attori, ad Atene: un tempo si pensava che a far sentire a tutti la loro voce concorresse l’uso delle maschere che coprivano i loro volti. Bianche per le donne (o meglio, per i personaggi femminili, rappresentati da attori maschi), più scure per gli uomini, con fessure per gli occhi, le maschere (fatte di lino, sughero o legno, ragion per cui sono andate perdute) agivano, si pensava, da cassa di risonanza. Ma oggi sappiamo che così non era, e questo - se da un lato conferma che l’acustica era ottima - dall’altro aumenta il merito degli attori. La potenza dello voce era uno dei requisiti in base ai quali essi venivano scelti, e raggiungere e mantenere il livello di potenza necessario era cosa che imponeva uno stile di vita, autodisciplina, diete speciali, esercizi fisici. Nel rendere omaggio alla straordinaria capacità degli architetti greci, non dimentichiamo gli attori. Meritano anche loro qualche parola di elogio.
Nessun commento:
Posta un commento