COMITATO ANTI-TRAFORO
Il tracciato presentato in Comune è uguale al progetto della Serenissima
ALBERTO SPEROTTO
Domenica 18 Novembre 2007, L'Arena
PROTESTA. Alle 14.30 davanti alle piscine Santini si ritroveranno quanti sono contrari al collegamento autostradale sotto le Torricelle che unirebbe Quinto al Saval
Contro il traforo una catena umana
«Le modifiche al progetto? Era e resta un’autostrada in città». Il comitato conferma la manifestazione di oggi
Al comitato contro il traforo e agli ambientalisti il progetto di tunnel delle Torricelle continua a non piacere. Nonostante le «correzioni» spiegate ieri a Palazzo Barbieri dal sindaco Flavio Tosi e dagli assessori Enrico Corsi (mobilità) e Vito Giacino (urbanistica). «Un’opera che toglierà gran parte del traffico dai quartieri», aveva affermato fiducioso Giacino, «non potrà non essere apprezzata da cittadini e ambientalisti».
Ma i nemici del traforo, o meglio, del «collegamento autostradale delle Torricelle» non si sono affatto ricreduti e confermano l’appuntamento di oggi alle 14.30 alle piscine Santini per la catena umana di protesta. «Sul nostro sito», informa il presidente del comitato Alberto Sperotto, «siamo arrivati a 1.500 metri di mani. Ne servono 2.120 e non avremo difficoltà a coprirli».
Nessuna apertura di credito, quindi, nei confronti della giunta Tosi. «Il tracciato presentato in municipio», commenta Sperotto, «è lo stesso contenuto nel vecchio progetto dell’autostrada Serenissima, con l’aggiunta di alcuni accorgimenti estetici, come la copertura parziale della strada che resta però scoperta dal Saval a Boscomantico dove sarà costruito un viadotto sull’Adige di 300 metri e alto 30. Una correzione estetica», secondo Sperotto, «che non cambia nulla: essa rimane un’autostrada in città. E poi rimane il problema dei gas di scarico prodotti dai mezzi pesanti in transito. Anche in galleria ci sarà pur bisogno di camini di aspirazione. In realtà, quindi, è solo un intervento per nascondere una grande devastazione». Ma così, dicono a Palazzo Barbieri, il territorio sarà maggiormente tutelato. «È evidente», esclama Sperotto, «che su una strada non si può costruire, ci mancherebbe altro. Ma quel territorio era tutelato da 50 anni ed è incredibile che ora vi si costruisca un’autostrada».
Neppure Michele Bertucco, presidente provinciale di Legambiente, cambia idea: «Era e rimane un progetto sciagurato che non risolve i problemi di traffico perché nessuno per raggiungere l’ospedale di Borgo Trento prenderà mai una strada a pagamento a Poiano per uscire al Saval. Quindi, è un progetto inutile». E rincara la dose: «Nella maggioranza c’è un atteggiamento schizofrenico poiché da una parte Alleanza nazionale dice che le autostrade inquinano, dall’altra se ne vuole costruire un’altra addirittura all’interno della città. Qui non si parla di questioni estetiche ma ambientali e di salute pubblica».
L’architetto urbanista Tullo Galletti, da parte sua, pur dicendo che «è difficile esprimere valutazioni sulla base di uno schema», saluta con favore il fatto che «con il tratto coperto si è colto il problema della delicatezza» dell’area urbana interessata. Non altrettanto bene, sostiene, «si affronta la soluzione dell’attraversamento dell’Adige». E spiega: «Lo vedrei bene non a monte di via Ca’ di Cozzi, in zona pedecollinare, ma a sud, dietro l’Abital e davanti all’Isap per collegarsi alla strada di gronda a nord. L’impatto ambientale e paesaggistico sarebbe minore». E.S.
Il tracciato presentato in Comune è uguale al progetto della Serenissima
ALBERTO SPEROTTO
Domenica 18 Novembre 2007, L'Arena
PROTESTA. Alle 14.30 davanti alle piscine Santini si ritroveranno quanti sono contrari al collegamento autostradale sotto le Torricelle che unirebbe Quinto al Saval
Contro il traforo una catena umana
«Le modifiche al progetto? Era e resta un’autostrada in città». Il comitato conferma la manifestazione di oggi
Al comitato contro il traforo e agli ambientalisti il progetto di tunnel delle Torricelle continua a non piacere. Nonostante le «correzioni» spiegate ieri a Palazzo Barbieri dal sindaco Flavio Tosi e dagli assessori Enrico Corsi (mobilità) e Vito Giacino (urbanistica). «Un’opera che toglierà gran parte del traffico dai quartieri», aveva affermato fiducioso Giacino, «non potrà non essere apprezzata da cittadini e ambientalisti».
Ma i nemici del traforo, o meglio, del «collegamento autostradale delle Torricelle» non si sono affatto ricreduti e confermano l’appuntamento di oggi alle 14.30 alle piscine Santini per la catena umana di protesta. «Sul nostro sito», informa il presidente del comitato Alberto Sperotto, «siamo arrivati a 1.500 metri di mani. Ne servono 2.120 e non avremo difficoltà a coprirli».
Nessuna apertura di credito, quindi, nei confronti della giunta Tosi. «Il tracciato presentato in municipio», commenta Sperotto, «è lo stesso contenuto nel vecchio progetto dell’autostrada Serenissima, con l’aggiunta di alcuni accorgimenti estetici, come la copertura parziale della strada che resta però scoperta dal Saval a Boscomantico dove sarà costruito un viadotto sull’Adige di 300 metri e alto 30. Una correzione estetica», secondo Sperotto, «che non cambia nulla: essa rimane un’autostrada in città. E poi rimane il problema dei gas di scarico prodotti dai mezzi pesanti in transito. Anche in galleria ci sarà pur bisogno di camini di aspirazione. In realtà, quindi, è solo un intervento per nascondere una grande devastazione». Ma così, dicono a Palazzo Barbieri, il territorio sarà maggiormente tutelato. «È evidente», esclama Sperotto, «che su una strada non si può costruire, ci mancherebbe altro. Ma quel territorio era tutelato da 50 anni ed è incredibile che ora vi si costruisca un’autostrada».
Neppure Michele Bertucco, presidente provinciale di Legambiente, cambia idea: «Era e rimane un progetto sciagurato che non risolve i problemi di traffico perché nessuno per raggiungere l’ospedale di Borgo Trento prenderà mai una strada a pagamento a Poiano per uscire al Saval. Quindi, è un progetto inutile». E rincara la dose: «Nella maggioranza c’è un atteggiamento schizofrenico poiché da una parte Alleanza nazionale dice che le autostrade inquinano, dall’altra se ne vuole costruire un’altra addirittura all’interno della città. Qui non si parla di questioni estetiche ma ambientali e di salute pubblica».
L’architetto urbanista Tullo Galletti, da parte sua, pur dicendo che «è difficile esprimere valutazioni sulla base di uno schema», saluta con favore il fatto che «con il tratto coperto si è colto il problema della delicatezza» dell’area urbana interessata. Non altrettanto bene, sostiene, «si affronta la soluzione dell’attraversamento dell’Adige». E spiega: «Lo vedrei bene non a monte di via Ca’ di Cozzi, in zona pedecollinare, ma a sud, dietro l’Abital e davanti all’Isap per collegarsi alla strada di gronda a nord. L’impatto ambientale e paesaggistico sarebbe minore». E.S.
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