Corriere della Sera martedì 30 ottobre 2007
sezione: Economia - data: 2007-10-30 num: - pag: 29
autore: Mario Gerevini categoria: REDAZIONALE
L'istituto cooperativo: controllo generale di routine, l'ultimo sei anni fa Popolare Vicentina, ispezione di Bankitalia
Una verifica nell'area finanza era stata avviata lo scorso anno MILANO — Ispezione in corso alla Banca Popolare di Vicenza. La Vigilanza della Banca d'Italia ha inviato una squadra di cinque uomini nella sede di Vicenza più due negli uffici di Milano dove è radicata la direzione finanza del gruppo guidato da Gianni Zonin, 69 anni. Gli ispettori sono al lavoro da martedì scorso sotto la guida di Carmelo Lattuca. Una settimana prima si era dimesso il direttore generale Luciano Colombini, 52 anni, con una coda polemica sconosciuta alle felpate dinamiche bancarie.
Nel 2006, tra l'altro, c'era già stata un'ispezione della Banca d'Italia: settoriale, però, mirata all'area finanza e durata da aprile a luglio, quella volta con cinque uomini a Milano e due a Vicenza. Quella in corso, invece, è una verifica generale, che del resto manca dal 2001. Allora vennero rilevate carenze nell'organizzazione e nei controlli interni con conseguenti multe ai consiglieri.
La coincidenza con l'ennesimo strappo tra il presidente Zonin e un manager di punta della banca potrebbe quindi essere casuale. Di recente, oltre al direttore generale (settimo in dieci anni), che si è subito ricollocato al Banco Popolare, ha lasciato il suo incarico anche il direttore finanziario (otto in undici anni).
In una lettera ai dipendenti il 15 ottobre il direttore generale uscente spiegava le dimissioni con «l'improvviso venir meno dell'indispensabile clima di totale sintonia con il Presidente». La rottura in realtà non sarebbe stata così improvvisa, bensì maturata lentamente per una diversa visione strategica: si dice che il dg vedesse con favore una fusione con la Popolare Verona mentre Zonin non voleva nemmeno prendere in considerazione l'ipotesi, guardando piuttosto verso Veneto Banca per eventuali collaborazioni.
Tra la primavera e l'estate 2007 alcune sigle sindacali interne avevano denunciato pressioni commerciali per vendere i derivati tanto che, secondo una nota della Fisac/ Cgil, «qualcuno si è inventato la maglia rosa per i migliori venditori e la maglia nera per i peggiori». Poi però la direzione generale, secondo il resoconto delle cinque sigle sindacali, ha rassicurato tutti: «Il fenomeno è sotto controllo e di rilevanza molto marginale, anche Bankitalia ha elogiato la nostra azienda per il comportamento sui derivati ».
La Popolare Vicenza, che sotto la guida di Zonin è passata da 100 a circa 600 sportelli con una crescita delle azioni (non quotate) del 127%, da poco ha chiuso l'acquisto di 61 sportelli da Ubi Banca per 488 milioni.
Nel frattempo è candidata a entrare con un 2% (250 milioni di euro) in Mediobanca.
Comunque, ogni mossa da martedì scorso passa sotto la lente diretta di Bankitalia. Secondo fonti della banca si tratta di un controllo di routine a sei anni dall'ultima ispezione.
sezione: Economia - data: 2007-10-30 num: - pag: 29
autore: Mario Gerevini categoria: REDAZIONALE
L'istituto cooperativo: controllo generale di routine, l'ultimo sei anni fa Popolare Vicentina, ispezione di Bankitalia
Una verifica nell'area finanza era stata avviata lo scorso anno MILANO — Ispezione in corso alla Banca Popolare di Vicenza. La Vigilanza della Banca d'Italia ha inviato una squadra di cinque uomini nella sede di Vicenza più due negli uffici di Milano dove è radicata la direzione finanza del gruppo guidato da Gianni Zonin, 69 anni. Gli ispettori sono al lavoro da martedì scorso sotto la guida di Carmelo Lattuca. Una settimana prima si era dimesso il direttore generale Luciano Colombini, 52 anni, con una coda polemica sconosciuta alle felpate dinamiche bancarie.
Nel 2006, tra l'altro, c'era già stata un'ispezione della Banca d'Italia: settoriale, però, mirata all'area finanza e durata da aprile a luglio, quella volta con cinque uomini a Milano e due a Vicenza. Quella in corso, invece, è una verifica generale, che del resto manca dal 2001. Allora vennero rilevate carenze nell'organizzazione e nei controlli interni con conseguenti multe ai consiglieri.
La coincidenza con l'ennesimo strappo tra il presidente Zonin e un manager di punta della banca potrebbe quindi essere casuale. Di recente, oltre al direttore generale (settimo in dieci anni), che si è subito ricollocato al Banco Popolare, ha lasciato il suo incarico anche il direttore finanziario (otto in undici anni).
In una lettera ai dipendenti il 15 ottobre il direttore generale uscente spiegava le dimissioni con «l'improvviso venir meno dell'indispensabile clima di totale sintonia con il Presidente». La rottura in realtà non sarebbe stata così improvvisa, bensì maturata lentamente per una diversa visione strategica: si dice che il dg vedesse con favore una fusione con la Popolare Verona mentre Zonin non voleva nemmeno prendere in considerazione l'ipotesi, guardando piuttosto verso Veneto Banca per eventuali collaborazioni.
Tra la primavera e l'estate 2007 alcune sigle sindacali interne avevano denunciato pressioni commerciali per vendere i derivati tanto che, secondo una nota della Fisac/ Cgil, «qualcuno si è inventato la maglia rosa per i migliori venditori e la maglia nera per i peggiori». Poi però la direzione generale, secondo il resoconto delle cinque sigle sindacali, ha rassicurato tutti: «Il fenomeno è sotto controllo e di rilevanza molto marginale, anche Bankitalia ha elogiato la nostra azienda per il comportamento sui derivati ».
La Popolare Vicenza, che sotto la guida di Zonin è passata da 100 a circa 600 sportelli con una crescita delle azioni (non quotate) del 127%, da poco ha chiuso l'acquisto di 61 sportelli da Ubi Banca per 488 milioni.
Nel frattempo è candidata a entrare con un 2% (250 milioni di euro) in Mediobanca.
Comunque, ogni mossa da martedì scorso passa sotto la lente diretta di Bankitalia. Secondo fonti della banca si tratta di un controllo di routine a sei anni dall'ultima ispezione.
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