Tv isterica, genera ansia e depressione
dal "Corriere della Sera"
Ansia, depressione, insonnia e persino attacchi di panico. Questo genera la tv, secondo uno studio promosso da Meta Comunicazione e realizzato da un pool di 60 psicologi e psicoterapeuti. Le trasmissioni caratterizzate da continuo allarmismo (58%), toni che rasentano l'isteria (51%), continue polemiche (46%) alla lunga rischiano di causare delle vere e proprie patologie, come quelle sopra elencate. In media, persino in un talk show, ogni 6 minuti vengono utilizzati toni e termini che alzano il livello di ansia e aggressività, oltre al fatto che gli stessi temi trattati affrontano ciò che di più inquietante avviene quotidianamente. Lo studio ha analizzato, per quattro settimane, i contenuti, i toni e il lessico utilizzato nelle diverse tipologie di trasmissioni, per individuare il livello di ansia generato dalle stesse. Da intrattenimento e svago, secondo il 73% degli esperti intervistati, la tv è diventata un collettore di stress (63%), ansia (55%) e aggressività (49%). E ad essere sotto accusa non sono solo le trasmissioni legate all'attualità e alla cronaca, come talk show e tg, ma anche contenitori che sulla carta dovrebbero essere di puro intrattenimento, dove, secondo gli esperti (47%), il carico d'ansia è ancora maggiore, perché lo spettatore ha meno difese. Sotto accusa l'allarmismo (58%), ormai utilizzato in ogni tipo di trasmissione, dalle news ai contenitori di costume. Anche i servizi più normali vengono annunciati come se si trattasse di una gravissima notizia. Per il 51% i toni isterici che ormai dominano nel piccolo schermo rappresentano una delle maggiori cause dell'ansia di chi resta troppo tempo davanti alla tv. Una situazione che non viene certo aiutata dalle continue polemiche (46%). Nella classifica del grado di ansia catodica proprio i talk show sono al primo posto, come sottolinea il 58% degli esperti e conferma l'analisi dei programmi andati in onda nelle ultime 4 settimane. Subito dietro i tg (52%) in cui, in media si raggiungono alti livelli di stress ogni 12 minuti. Lo stesso vale per le trasmissioni sportive, dove l'ansia sembra la costante per cercare di fidelizzare gli spettatori (45%, i picchi di ansia catodica che hanno una frequenza media di uno ogni 15 minuti). Seguono le trasmissioni di servizio, dove si vogliono tutelare i consumatori o dirimere controversie (41%, uno ogni 20 minuti). Ma sotto accusa sono anche le trasmissioni di costume e di puro intrattenimento come i contenitori pomeridiani (38%, dove i toni fanno impennare il livello d'ansia in media ogni 21 minuti). Seguono i reality (36%), che seguono lo stesso principio delle trasmissioni sportive e dove il livello d'ansia sale in media ogni 24 minuti.
Ansia, depressione, insonnia e persino attacchi di panico. Questo genera la tv, secondo uno studio promosso da Meta Comunicazione e realizzato da un pool di 60 psicologi e psicoterapeuti. Le trasmissioni caratterizzate da continuo allarmismo (58%), toni che rasentano l'isteria (51%), continue polemiche (46%) alla lunga rischiano di causare delle vere e proprie patologie, come quelle sopra elencate. In media, persino in un talk show, ogni 6 minuti vengono utilizzati toni e termini che alzano il livello di ansia e aggressività, oltre al fatto che gli stessi temi trattati affrontano ciò che di più inquietante avviene quotidianamente. Lo studio ha analizzato, per quattro settimane, i contenuti, i toni e il lessico utilizzato nelle diverse tipologie di trasmissioni, per individuare il livello di ansia generato dalle stesse. Da intrattenimento e svago, secondo il 73% degli esperti intervistati, la tv è diventata un collettore di stress (63%), ansia (55%) e aggressività (49%). E ad essere sotto accusa non sono solo le trasmissioni legate all'attualità e alla cronaca, come talk show e tg, ma anche contenitori che sulla carta dovrebbero essere di puro intrattenimento, dove, secondo gli esperti (47%), il carico d'ansia è ancora maggiore, perché lo spettatore ha meno difese. Sotto accusa l'allarmismo (58%), ormai utilizzato in ogni tipo di trasmissione, dalle news ai contenitori di costume. Anche i servizi più normali vengono annunciati come se si trattasse di una gravissima notizia. Per il 51% i toni isterici che ormai dominano nel piccolo schermo rappresentano una delle maggiori cause dell'ansia di chi resta troppo tempo davanti alla tv. Una situazione che non viene certo aiutata dalle continue polemiche (46%). Nella classifica del grado di ansia catodica proprio i talk show sono al primo posto, come sottolinea il 58% degli esperti e conferma l'analisi dei programmi andati in onda nelle ultime 4 settimane. Subito dietro i tg (52%) in cui, in media si raggiungono alti livelli di stress ogni 12 minuti. Lo stesso vale per le trasmissioni sportive, dove l'ansia sembra la costante per cercare di fidelizzare gli spettatori (45%, i picchi di ansia catodica che hanno una frequenza media di uno ogni 15 minuti). Seguono le trasmissioni di servizio, dove si vogliono tutelare i consumatori o dirimere controversie (41%, uno ogni 20 minuti). Ma sotto accusa sono anche le trasmissioni di costume e di puro intrattenimento come i contenitori pomeridiani (38%, dove i toni fanno impennare il livello d'ansia in media ogni 21 minuti). Seguono i reality (36%), che seguono lo stesso principio delle trasmissioni sportive e dove il livello d'ansia sale in media ogni 24 minuti.
Corriere della Sera 29/10/2007
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