sabato 17 novembre 2007

Trentacinque milioni di americani fanno la fame

Trentacinque milioni di americani fanno la fame
Secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura sono circa il 20 per cento le famiglie nere o ispaniche costrette a digiunare
di Roberto Rezzo
Basso livello di sicurezza alimentare non è una definizione per mettere in guardia contro coloranti e conservanti. Nel linguaggio pittoresco della burocrazia significa fame. Un problema che tocca trentacinque milioni di persone - di cui 12,6 milioni sono bambini - in America. Non l’intero continente, solo gli Usa. La prima potenza mondiale. Il rapporto annuale appena pubblicato dal dipartimento all’Agricoltura Usa dice che nel 2006 35,5 milioni di americani, principalmente a causa della disoccupazione - sono arrivati a patire la fame. In ribasso rispetto ai 35,1 milioni del 2005. Kate Houston, sottosegretario per la nutrizione e i servizi ai consumatori nell’amministrazione Bush, sostiene che è «un dato incoraggiante, anche se c’è ancora molto lavoro da fare. Perché nessuno in America dovrebbe essere affamato». E invece alla vigilia delle feste tocca leggere che il 12,1% della popolazione - per periodi più o meno lunghi - nell’arco dell’anno non ha abbastanza da mangiare. Se si prendono in considerazione i nuclei familiari anziché gli individui, risulta che ci sono 12,6 milioni di famiglie così povere da avere problemi a procurarsi persino il cibo. Il 10,9% di tutte le famiglie americane. E il 36,3% di quelle ufficialmente considerate povere e che quindi ricevono sussidi pubblici. È lo stesso governo ad ammettere che proprio non bastano.Il problema della fame riguarda in modo sproporzionato le minoranze: il 21,8% delle famiglie afroamericane e il 19,5% di quelle ispaniche. Gli Stati più colpiti sono Mississippi (18,1%); New Mexico (16,1%); Texas (15,9%); e South Carolina (14,7%). Una categoria a parte sono le ragazze madri che rappresentano un anacronistico 30,4 per cento. Quando qualcuno in famiglia digiuna completamente per almeno un giorno, il governo parla di «livello di sicurezza alimentare molto basso». Sino al 2004 i tabulati del dipartimento all’Agricoltura completavano l’espressione «associato a fame», poi la dizione è misteriosamente cambiata, forse pareva poco elegante o per mancanza di spazio. In ogni caso nel 2006 ci sono passati 11,1 milioni di persone. Attenzione però che le statistiche sono basate sui dati del Census Bureau e che pertanto non includono chi è senza fissa dimora. Il numero dei senzatetto stabili nel 2005 era stimato dal governo federale in oltre 750mila persone. Da allora non l’hanno più aggiornato. Nel 2006 il dipartimento all’Agricoltura ha distribuito alle famiglie americane sussidi alimentari per 59 miliardi di dollari. America’s Second Harvest, The Nation’s Food Bank Network è la più grande organizzazione che si occupa di raccogliere eccedenze alimentari da produttori e commercianti per distribuirle ai bisognosi. Lo scorso anno ha fornito 90mila tonnellate di cibo a livello nazionale. E non riesce a tenere testa alle richieste. «Mentre aumentano i prezzi per gli alimentari, l’energia, la casa e i salari sono stagnanti o diminuiscono - spiega Jim Weill di Food Reasearch and Action Center - sempre più famiglie si trovano in serie difficoltà. E nel 2007 mi aspetto che andrà ancora peggio».

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