La banca Ubs: la crisi dei mutui subprime proseguirà nel 2008
di Ma. Ga.
Il Manifesto del 12/01/2008
«I problemi che il sistema dei servizi finanziari ha dovuto affrontare nel 2007 non svaniranno con l'arrivo del nuovo anno», hanno detto ieri il presidente dell'Ubs, Marcel Ospel e l'amministratore delegato dell'istituto svizzero Marcel Rohner.
Non è stato un augurio di buon 2008.
Contemporaneamente - dall'altra sponda dell'Atlantico - un'anticipazione del New York Times ha rivelato che la Merrill Lynch starebbe per annunciare una maxi-svalutazione pari a 15 miliardi di dollari per la prossima settimana, quando saranno presentati i suoi conti relativi all'andamento del quarto trimeste.
Per la Merrill Lynch sarebbe la seconda grande svalutazione in pochissimo tempo, dopo quella pari a 8,5 miliardi di dollari annunciata nel terzo trimestre, entrambe legate alla crisi dei mutui subprime. Una crisi che comtinua a mietere vittime finanziarie e che sta spingendo molti grandi gruppi finanziari, soprattutto statunitensi, a spostare i propri investimenti verso i mercati asiatici considerati più sicuri o verso alcuni beni rifugio, come i metalli preziosi.
Nel frattempo, alcune banche si sono lanciate nell'acquisizione di grandi società indebitate che hanno offerto mutui «facili» all'epoca della bolla immobiliare. Bank of America è corsa ad acquistare - per circa 4 miliardi di dollari - la Countrywide Financial, il colosso dei prestiti immobiliari, mentre la JP Morgan Chase - secondo l'emittente televisiva Cnbc - sembra puntare sulla Washington Mutual, uno dei maggiori istituti ad agire su base regionale negli Usa.
In Gran Bretagna, la Northern Rock - che ha rischiato il fallimento ed è stata salvata dalla banca centrale britannica - venderà i suoi crediti ipotecari per un controvalore di 4,3 miliardi di dollari sempre alla JP Morgan Chase. Un modo per fare cassa, senza tuttavia scongiurare l'ipotesi avanzata dal Cancelliere dello Scacchiere, Alistar Darling, di una prossima nazionalizzazione della Northen Rock per salvarla dal crack.
L'obiettivo di tutti è quello di non spaventare gli azionisti e di non «metterli in fuga». L'Ubs ha inviato una lettera via internet ai suoi risparmiatori per cercare di riassicurarli sostenendo che «la banca supererà le attuali difficoltà qualora accetti un aumento di capitale di 13 miliardi di franchi svizzeri da raccogliere tramite un contributo del sovrano di Singapore e di un altro investitore del Medio Oriente». Investitore misterioso di cui non è ancora nota l'identità.
di Ma. Ga.
Il Manifesto del 12/01/2008
«I problemi che il sistema dei servizi finanziari ha dovuto affrontare nel 2007 non svaniranno con l'arrivo del nuovo anno», hanno detto ieri il presidente dell'Ubs, Marcel Ospel e l'amministratore delegato dell'istituto svizzero Marcel Rohner.
Non è stato un augurio di buon 2008.
Contemporaneamente - dall'altra sponda dell'Atlantico - un'anticipazione del New York Times ha rivelato che la Merrill Lynch starebbe per annunciare una maxi-svalutazione pari a 15 miliardi di dollari per la prossima settimana, quando saranno presentati i suoi conti relativi all'andamento del quarto trimeste.
Per la Merrill Lynch sarebbe la seconda grande svalutazione in pochissimo tempo, dopo quella pari a 8,5 miliardi di dollari annunciata nel terzo trimestre, entrambe legate alla crisi dei mutui subprime. Una crisi che comtinua a mietere vittime finanziarie e che sta spingendo molti grandi gruppi finanziari, soprattutto statunitensi, a spostare i propri investimenti verso i mercati asiatici considerati più sicuri o verso alcuni beni rifugio, come i metalli preziosi.
Nel frattempo, alcune banche si sono lanciate nell'acquisizione di grandi società indebitate che hanno offerto mutui «facili» all'epoca della bolla immobiliare. Bank of America è corsa ad acquistare - per circa 4 miliardi di dollari - la Countrywide Financial, il colosso dei prestiti immobiliari, mentre la JP Morgan Chase - secondo l'emittente televisiva Cnbc - sembra puntare sulla Washington Mutual, uno dei maggiori istituti ad agire su base regionale negli Usa.
In Gran Bretagna, la Northern Rock - che ha rischiato il fallimento ed è stata salvata dalla banca centrale britannica - venderà i suoi crediti ipotecari per un controvalore di 4,3 miliardi di dollari sempre alla JP Morgan Chase. Un modo per fare cassa, senza tuttavia scongiurare l'ipotesi avanzata dal Cancelliere dello Scacchiere, Alistar Darling, di una prossima nazionalizzazione della Northen Rock per salvarla dal crack.
L'obiettivo di tutti è quello di non spaventare gli azionisti e di non «metterli in fuga». L'Ubs ha inviato una lettera via internet ai suoi risparmiatori per cercare di riassicurarli sostenendo che «la banca supererà le attuali difficoltà qualora accetti un aumento di capitale di 13 miliardi di franchi svizzeri da raccogliere tramite un contributo del sovrano di Singapore e di un altro investitore del Medio Oriente». Investitore misterioso di cui non è ancora nota l'identità.
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