Montalto, l’Enel e quel solare che scotta
Corriere della Sera Economia del 21 gennaio 2008, pag. 9
di Barbara Millucci
Il più grande impianto di energia pulita d'Italia, il settimo d'Europa, che aprirà i cantieri il prossimo febbraio per entrare in funzione nella primavera del 2009, piace stranamente poco a verdi e sindacati.
Si tratta di una centrale insolita per il nostro paese, pulita, efficiente ed assolutamente unica nel suo genere. Occuperà 10 'ettari di terreno a Pian dei Gangani, all'interno della centrale Enel già esistente di Montalto di Castro e a due passi da quella nucleare mai ultimata, costerà 30 milioni di euro e produrrà 7 milioni di chilowattora ogni anno.
«Con l'impianto fotovoltaico — spiega il responsabile Enel del progetto, Gaetano Starace — abbatteremo la produzione di anidride carbonica di 5.000 tonnellate l'anno, l'equivalente dell'inquinamento causato da 1700 automobili». L'Enel ha già pronti i pannelli necessari a produrre 3 megawatt e l'impianto produrrà energia pulita sufficiente a coprire il fabbisogno di 2700 nuclei familiari. L'iniziativa è parte del progetto ambientale di Enel, che punta ad investire entro il 2011 oltre 4 miliardi di euro nelle energie rinnovabili. E si va ad aggiungere alla struttura di Serre Persano (SA) da 3,3 MW, inaugurata nel 1993 e tutt'ora in funzione.
L'investimento verrà ripagato nell'arco di dieci anni e non ha redditività tale da determinare vantaggi economici consistenti. E se l'assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo Tolmino Piazzai ritiene che «porre l'energia alternativa vicina a quella policombustibile dell'impianto Enel già esistente non è errato» di parere diverso sono i verdi, secondo cui «il comportamento dell'Enel è contraddittorio: con la mano sinistra investe sulle rinnovabili, con la mano destra punta al carbone ammazza-Kyoto, azzerando gli effetti positivi dell'investimento sulle rinnovabili».
Un altro fronte polemico riguarda il personale. «Una volta a regime — dice Starace — la centrale solare non avrà bisogno di assumere altre persone». Ma per il segretario del settore elettrico della Cisl, Amedeo Testa, «l'Enel sta solo facendo un'operazione di facciata e tende a non creare occupazione, quando invece il personale serve eccome. Secondo i nostri studi ci vogliono almeno 5 specialisti per garantire la sicurezza dell'impianto e per manovrare attrezzature nuove». In effetti un impianto solare è molto semplice da costruire, i pannelli si vanno ad appoggiare su delle strutture precostituìte. Il grosso sta nell'acquisto dei pannelli, che costano all'incirca mille euro l'uno. «Il prezzo è così elevato perché i pannelli vengono dalla Germania .— dichiara il sindaco di Montalto di Castro Salvatore Carai — in Italia non li produce nessuno». Ma il Segretario della Filca Cisl Viterbo Fabio Turco va oltre: «Visto che si tratta del più grande impianto solare d'Italia perché non dar vita qui al primo polo dell'energia pulita? Il distretto industriale dei Due Pini, proprio di fronte la centrale, ospita importanti aziende come I'Italcementi. I pannelli solari si potrebbero fabbricare in questa zona invece che andarli a comprare all'estero».
Corriere della Sera Economia del 21 gennaio 2008, pag. 9
di Barbara Millucci
Il più grande impianto di energia pulita d'Italia, il settimo d'Europa, che aprirà i cantieri il prossimo febbraio per entrare in funzione nella primavera del 2009, piace stranamente poco a verdi e sindacati.
Si tratta di una centrale insolita per il nostro paese, pulita, efficiente ed assolutamente unica nel suo genere. Occuperà 10 'ettari di terreno a Pian dei Gangani, all'interno della centrale Enel già esistente di Montalto di Castro e a due passi da quella nucleare mai ultimata, costerà 30 milioni di euro e produrrà 7 milioni di chilowattora ogni anno.
«Con l'impianto fotovoltaico — spiega il responsabile Enel del progetto, Gaetano Starace — abbatteremo la produzione di anidride carbonica di 5.000 tonnellate l'anno, l'equivalente dell'inquinamento causato da 1700 automobili». L'Enel ha già pronti i pannelli necessari a produrre 3 megawatt e l'impianto produrrà energia pulita sufficiente a coprire il fabbisogno di 2700 nuclei familiari. L'iniziativa è parte del progetto ambientale di Enel, che punta ad investire entro il 2011 oltre 4 miliardi di euro nelle energie rinnovabili. E si va ad aggiungere alla struttura di Serre Persano (SA) da 3,3 MW, inaugurata nel 1993 e tutt'ora in funzione.
L'investimento verrà ripagato nell'arco di dieci anni e non ha redditività tale da determinare vantaggi economici consistenti. E se l'assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo Tolmino Piazzai ritiene che «porre l'energia alternativa vicina a quella policombustibile dell'impianto Enel già esistente non è errato» di parere diverso sono i verdi, secondo cui «il comportamento dell'Enel è contraddittorio: con la mano sinistra investe sulle rinnovabili, con la mano destra punta al carbone ammazza-Kyoto, azzerando gli effetti positivi dell'investimento sulle rinnovabili».
Un altro fronte polemico riguarda il personale. «Una volta a regime — dice Starace — la centrale solare non avrà bisogno di assumere altre persone». Ma per il segretario del settore elettrico della Cisl, Amedeo Testa, «l'Enel sta solo facendo un'operazione di facciata e tende a non creare occupazione, quando invece il personale serve eccome. Secondo i nostri studi ci vogliono almeno 5 specialisti per garantire la sicurezza dell'impianto e per manovrare attrezzature nuove». In effetti un impianto solare è molto semplice da costruire, i pannelli si vanno ad appoggiare su delle strutture precostituìte. Il grosso sta nell'acquisto dei pannelli, che costano all'incirca mille euro l'uno. «Il prezzo è così elevato perché i pannelli vengono dalla Germania .— dichiara il sindaco di Montalto di Castro Salvatore Carai — in Italia non li produce nessuno». Ma il Segretario della Filca Cisl Viterbo Fabio Turco va oltre: «Visto che si tratta del più grande impianto solare d'Italia perché non dar vita qui al primo polo dell'energia pulita? Il distretto industriale dei Due Pini, proprio di fronte la centrale, ospita importanti aziende come I'Italcementi. I pannelli solari si potrebbero fabbricare in questa zona invece che andarli a comprare all'estero».
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