lunedì 21 gennaio 2008

«Usa e Israele torturatori»: bufera sul manuale diplomatico canadese

Corriere della Sera 21.1.08
Scuse Dopo le proteste di Washington sarà rivisto il testo che insegna come soccorrere i propri cittadini soggetti a sevizie
«Usa e Israele torturatori»: bufera sul manuale diplomatico canadese
di Ennio Caretto

Il segreto svelato. Il dossier doveva restare segreto. E' venuto alla luce quando il ministero degli Esteri di Ottawa l'ha consegnato per sbaglio ad Amnesty International

WASHINGTON — Un manuale di 89 pagine per i diplomatici canadesi, con disegni e diapositive, che includeva gli Stati Uniti e Israele tra i Paesi che praticano la tortura, sarà «rivisto e riscritto». Lo ha annunciato a Ottawa il ministro degli Esteri Maxime Bernier, chiedendo scusa a Washington e Gerusalemme. Il manuale, che descriveva come sevizie alcune tecniche d'interrogatorio americane, ha rischiato di causare una rottura tra il premier Stephen Harper e George Bush, entrambi conservatori. «Mi rammarico molto che abbia messo in imbarazzo alcuni dei nostri più stretti alleati — ha aggiunto Bernier —. I loro nomi non dovevano figurarvi». Il manuale era venuto alla luce accidentalmente: il ministero degli Esteri canadese lo aveva consegnato per sbaglio ad Amnesty International dopo essere stato querelato per violazione dei diritti umani nella guerra al terrorismo.
Il manuale, sembra in uso da anni e sinora rimasto segreto, insegna ai diplomatici come soccorrere i cittadini canadesi torturati in altre nazioni. Gli Stati Uniti e Israele vi compaiono — indipendentemente da Guantanamo — assieme all'Afghanistan, l'Iran, l'Arabia Saudita, la Siria, l'Egitto, la Cina e così via, nel capitolo «Possibili torture e casi di abuso». Il manuale condanna le tecniche d'interrogatorio che secondo Washington non costituirebbero sevizie «perché a lungo termine producono gli stessi effetti delle torture», e cita l'incappucciamento dei detenuti, la loro nudità forzata a temperature glaciali, la privazione del sonno e l'assunzione di posizioni molte dolorose. Il campo di detenzione di Guantanamo è oggetto di un capitolo a parte perché dal 2002 ospita un musulmano con cittadinanza canadese, Omar Khadr, 21 anni, di cui Amnesty international, ma non il premier Harper, ha chiesto la restituzione a Ottawa. In una breve dichiarazione, Bernier ha precisato che il manuale «non è una direttiva politica, e non riflette perciò la dottrina del governo». E la sua portavoce Marina Wilson ha sostenuto che «lo scopo del corso per i diplomatici è di stimolare il confronto delle idee e prepararli a situazioni imprevedibili».
Ma la scoperta del manuale aveva destato scandalo nei Paesi confinanti, spingendo l'ambasciatore statunitense a Ottawa, David Wilkins, a intervenire in maniera pesante. «E' offensivo che un alleato ci accosti a Paesi come l'Iran e come la Siria — aveva protestato Wilkins —. Noi non abbiamo torturato e non torturiamo nessuno. Lo abbiamo ribadito molto vigorosamente ». Bernier ha accettato le rassicurazioni americane, pur senza dire in che misura il manuale verrà modificato: certo è che scompariranno i nomi degli Stati Uniti e di Israele. Al pari degli altri Paesi elencati dal manuale, dall'Afghanistan alla Cina, Israele non ha fatto commenti.
Per Amnesty International, l'annuncio di Ottawa è «una resa» a Washington e Gerusalemme. Alex Neve, il suo segretario nazionale, ha definito il manuale «uno strumento importante per i diritti umani» e deprecato che il governo canadese abbia loro anteposto l'interesse degli alleati. La sua associazione sta tentando di impedire a Ottawa di continuare a consegnare a Kabul i talebani catturati nel conflitto in Afghanistan dalle truppe canadesi ma Ottawa risponde che il governo afghano garantisce che non saranno torturati.

Nessun commento: