sabato 13 ottobre 2007
Giustizia e Società
Numero 243, pag. 40 del 13/10/2007
Autore: di Marco Gasparini
Il consiglio dei ministri approva il ddl Santagata
Arriva il registro dei lobbisti
Arriva il registro dei lobbisti. Ma se l'attività di
pressione su politici e amministratori è fatta per
conto di enti,
associazioni o altri soggetti che rappresentino le
pubbliche amministrazioni non ci sarà nessun obbligo
di dichiarare
finalità e obiettivi dell'attività di rappresentazione
dei propri interessi. Questa la principale novità
inserita
nel ddl predisposto dal ministro per l'attuazione del
programma di governo, Giulio Santagata, e approvato
ieri dal cdm per regolamentare in modo organico
l'accesso dei gruppi di pressione che rispondono ad
aziende, associazioni di categoria ed altre realtà
sociali e produttive, nei luoghi in cui si decide il
destino di
un paese. Ad iniziare dai corridoi parlamentari che,
soprattutto, negli anni passati, pullulavano di
personaggi
in cerca del politico di turno cui far presentare un
emendamento o una specifica proposta di legge. Se il
provvedimento supererà il vaglio delle camere
l'attività di rappresentazione degli interessi dovrà
essere regolamentata
anche attraverso l'istituzione di un apposito registro
presso il Cnel, pena l'applicazione di una sanzione
pecuniaria compresa tra 2 mila e 20 mila euro. Tra le
novità inserite in extremis nel ddl anche una
disposizione
che sembra rendere meno facile l'accesso ai documenti
che i lobbisti sottopongono alle commissioni
parlamentari per illustrare le finalità dell'attività
di pressione svolta in nome e per conto di altri
soggetti.
La norma tesa a garantire la pubblicità dei processi
decisionali da parte degli organi istituzionali
rinvia, infatti,
ora alla legge n. 241/1990 sulla semplificazione e la
trasparenza degli atti amministrativi la disciplina
delle
modalità attraverso cui i cittadini potranno venire a
conoscenza dei documenti collegati ad attività di
lobbing.
La stessa legge che ha però trovato numerose
difficoltà di applicazione anche a causa delle
formalità procedurali
e dei tempi d'attesa che occorrono per ottenere
dall'amministrazione gli atti richiesti. Difficoltà
che
hanno peraltro spinto proprio di recente il governo ad
abrogare la commissione che vigilava sullo stato di
attuazione
della riforma. L'attività dei lobbisti sarà in ogni
caso monitorata dal Cnel che presenterà un apposita
relazione annuale al parlamento e dovrà trasmetterne
copia anche all'alto commissario per la prevenzione e
il contrasto della corruzione e delle altre forme di
illecito all'interno della p.a.
lunedì 22 ottobre 2007
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