venerdì 26 ottobre 2007

Ogm: nuovi dubbi sulla reale sicurezza nella comunità scientifica

Ogm: nuovi dubbi sulla reale sicurezza nella comunità
scientifica
di Fare Verde - 23/11/2005

Fonte: Fare Verde


E' di questi giorni la notizia, pubblicata dal
Journal of Agricultural and Food Chemistry in cui si
annuncia l abbandono, da parte di un gruppo di
scienziati australiani, del progetto su piselli
geneticamente modificati dopo aver scoperto che il
prodotto causava nei topi infiammazione del tessuto
polmonare.
La notizia segue di poco la dichiarazione pubblica di
78 professori e ricercatori svizzeri sui rischi legati
alle piante geneticamente modificate con la quale
hanno preso apertamente posizione per la moratoria
sugli ogm, decisione che sarà sottoposta a referendum
in Svizzera il prossimo 27 novembre. Il referendum
chiede di vietare l'impiego di piante e animali ogm
nell'agricoltura svizzera per un periodo di cinque
anni. Il comitato di scienziati, che ha di fatto
replicato ad un altro gruppo a favore degli ogm,
ritiene che la moratoria, che si basa sul principio di
precauzione potrà consentire di fare luce sulla reale
utilità e sui rischi connessi alle tecniche del DNA
ricombinante.
Alla luce di queste ulteriori, autorevoli prese di
posizione lascia ancora più sconcertati la posizione
della Commissione Europea che, forzando la mano, ha
già ammesso alla commercializzazione vari prodotti ogm
pur avendo questi ultimi ricevuto il voto contrario
del Consiglio dei ministri europeo. Tecnicamente tutto
ciò è possibile in quanto la decisione finale, in base
alla procedura comunitaria, ritorna alla Commissione
Europea qualora il Consiglio non si esprima con una
maggioranza qualificata.
Politicamente il gesto lascia molto perplessi perchè,
di fatto, la Commissione, scavalca la volontà popolare
della maggioranza dei paesi europei rappresentata dai
Ministri competenti in seno al Consiglio dei ministri,
di fatto facendosi scudo del parere della Agenzia
Europea per la sicurezza alimentare la cui
autorevolezza è in caduta libera dopo i pareri
positivi espressi sul mais MON863 .
Su questo tipo di mais, resistente ai parassiti, le
stesse ricerche condotte dalla Monsanto evidenziano
seri problemi sulle cavie ( reni meno sviluppati,
alterazioni del sangue, problemi immunologici ), dubbi
e problemi confermati dallo studio indipendente
condotto dal Criigen che ha invitato a svolgere una
nuova valutazione approfondita del MON 863.
Nonostante questi gravi dubbi (da tenere conto che il
rapporto Monsanto è rimasto sconosciuto alla opinione
pubblica, ma non alla Agenzia Europea, sino alla
pubblicazione sul quotidiano The Indipendent),
l'Agenzia ha dato parere positivo e, pur con il voto
contrario della maggioranza degli Stati ora il parere
finale spetterà anche su questo prodotto alla
Commissione Europea.
Nel frattempo, il principio di precauzione, che è
l'unico strumento che può evitare danni irreparabili
all ambiente ed alla salute dei cittadini e punto
fermo di tutta la legislazione europea in materia,
viene di fatto spazzato via dalle decisioni assunte
dalla Commissione che dell Europa e dei suoi principi
dovrebbe essere prima garante. Lobby in azione?

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