lunedì 29 ottobre 2007

Il Vaticano impazzito: Halloween va boicottata

Il Vaticano impazzito: Halloween va boicottata, è
pedofilia spirituale
E il presidente della CEI Angelo Bagnasco è d'accordo


26 Ottobre 2007

La notizia, innanzitutto. Un sacerdote di Genova, don
Marino Bruno, insegnante di religione e parroco della
chiesa di Santa Maria delle Nasche, attraverso le
colonne del settimanale cattolico Il Cittadino lancia
una vera e propria scomunica: «Halloween», scrive, «è
pedofilia esercitata in campo morale, spirituale,
mentale, senza violentare il corpo».

Halloween è una festa molto diffusa nel mondo
anglosassone, e da qualche anno ha preso piede anche
in Italia: dove a festeggiare sono soprattutto gli
adulti; negli Stati Uniti e nei paesi di lingua
inglese la tradizionale visita ai defunti è diventata
la festa delle zucche, con bande di ragazzini che
bussano alle porte di casa con lo slogan: "Dolcetto o
scherzetto".

Anche se non è stagione, don Bruno può benissimo aver
preso il classico colpo di sole; nulla di grave. Ma se
la scomunica riceve l'imprimatur dell'arcivescovo
Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza
Episcopale Italiana, le cose mutano. Bagnasco, nel
corso di un incontro riservato con i sacerdoti del
seminario arcivescovile tenuto prima della partenza
per Santo Domingo e Cuba, ha dato disposizione che il
contenuto dello scritto di don Bruno venisse diffuso e
affidato a tutti i parroci perché ne diano ampio
risalto nella predicazione ai fedeli. Del resto il
testo dell'articolo era stato approvato, prima della
pubblicazione, dal direttore dell'Ufficio catechistico
della Curia don Bruno Sopranzi.

Don Bruno (e con lui la chiesa genovese) dunque
inviteranno «i genitori e gli educatori cristiani ad
evitare ogni manifestazione legata ad Halloween… a
fare un'obiezione di coscienza… a non festeggiare
Halloween». I commercianti che si riconoscono negli
insegnamenti della Chiesa cattolica vengono
sollecitati a boicottare il marketing legato ad
Halloween: «Noi siamo cristiani, non festeggiamo
Halloween, potrebbe essere la risposta. Noi siamo
cristiani, potrebbe essere la frase da 'obiettore di
coscienza' di pasticcieri, giornalai, cartolibrari, di
fronte alla domanda del cliente che chiede: ma non
avete nulla per Halloween?».

L'articolo di don Bruno è un'epifania di scempiaggini:
«C'è un abisso tra questa ricorrenza e il Carnevale: i
mandanti di questo carnevale d'ottobre sono gli stessi
che stanno cercando di bombardare, con stile
politically correct, la religione in sé e quella
cattolica in particolare…esoterismo, lobby politiche e
filosofiche che lavorano per svilire il senso del
sacro e il rispetto che gli si deve e che hanno quali
prede preferite i bambini».

Insomma: la festa delle zucche sarebbe pericolosa come
l'adescamento dei pedofili. «Halloween è solo un
gioco, viene detto da troppi; ma ci rendiamo conto di
quale messaggio si ricolma la mente dei bambini in
conseguenza a questo gioco? Il messaggio che
confusamente passa è che in quella notte bisogna
travestirsi in modo tale da far paura, perché si fa la
parte dei morti che devono spaventare le persone. Qui
c'è ben di più rispetto ai vari credi religiosi o
filosofici: è in gioco l'equilibrio psicologico del
bambino sulla vita e sulla morte».

Ma davvero, ovunque siano, i nostri cari, i nonni e i
padri, gli amici e tutti coloro cui abbiamo voluto
bene, si possono sentire offesi perché dei ragazzini
mascherati vanno in giro casa per casa a "minacciare"
"dolcetto o scherzetto"? Ma davvero, ovunque essi
siano, le persone che si sono incamminate prima di noi
in quel viaggio senza ritorno, possono dolersi del
fatto che noi, qui, si sorrida e si cerchi un momento
di svago? Ma davvero, ovunque essi siano, i nostri
cari dovrebbero sentirsi soddisfatti e appagati nel
vederci tristi, immusoniti, tetri; è davvero questo
che crediamo vogliano da noi?

È esattamente questo che ci dicono gli uomini della
Chiesa cattolica. Non è solo don Bruno a sostenere
quelle scempiaggini, e non è solo Bagnasco a
sottoscriverle. Anni fa il cardinale di Palermo
Salvatore De Giorgi se ne uscì dicendo che «due feste
liturgiche tra le più care al nostro popolo e alla
nostra cultura cristiana, sono state contaminate da un
rito consumistico e carnevalesco, di importazione
americana, che non ha nulla in comune con le nostre
tradizioni».

Un rito, quello di Halloween, che «costituisce
un'offesa all'autentica pietà verso i defunti e un
ulteriore segno di cedimento alle invadenti
espressioni colonizzatrici della globalizzazione».

Perbacco! Ma come si possono concepire corbellerie del
genere? Si potrà dire, credere e pensare che raramente
è accaduto di sentire un così straordinario
concentrato di stupidaggini?

Dal momento che la mamma delle cretinate è sempre
gravida, è anche accaduto che un assessore alla
pubblica istruzione di Gela, militante del Partito dei
Comunisti italiani di Oliviero Diliberto abbia avuto,
un giorno, una bella idea: un milione di compenso a
quelle scuole che avessero rinunciato, e anzi avessero
boicottato Halloween. Anche agli occhi di chi,
tetragono, non prova un filo di imbarazzo a
qualificarsi come "comunista" è "peccato" che dei
ragazzini chiedano pasticcini, dolciumi, spiccioli; e
che degli adolescenti ne approfittino per spassarsela
un po'. E perché tanto fastidio? Perché si tratterebbe
di una sorta di inquinamento del nostro essere e del
nostro spirito; ci corromperebbe e distoglierebbe da
più sane tradizioni nostrane.

Tornano in mente così sciovinismi che si credevano
morti e sepolti. Per intenderci: quelli che
costringevano a assurde traduzioni di nomi
anglosassoni, come capita di trovarne quando si
rivedono i film western di John Ford, o si sfogliano i
primi albi della Walt Disney: dove per non
"corromperci", si finiva con il battezzare Donald Duck
in Paolino Paperino, e Michey Mouse diventava Topolino
Michelino.

Sarà, il nostro, un eccesso di malizia; ma in queste
ricorrenti "denunce", in queste "crociate", si
scorgono tutti i segni evidenti di uno spirito
antiamericano più o meno latente e più o meno
inconscio che, come un fiume carsico, si manifesta poi
nelle forme più impensate. Siamo pieni di feste
"straniere" e "laiche" che si mescolano con le
"tradizioni" cristiane. Eppure ci si scaglia solo
contro Halloween.

Come sia, per personale antidoto contro questa
ennesima manifestazione di intolleranza clericale, per
la prima volta chi scrive esibirà alle sue finestre la
famigerata zucca illuminata. "Dolcetto o scherzetto"
sarà la parola d'ordine. Soprattutto: ci lascino
campare!

Valter Vecellio

(da Notizie radicali, 26 ottobre 2007)

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