domenica 21 ottobre 2007

Il nucleare di Israele? “Colpisce i bambini”

Il nucleare di Israele? "Colpisce i bambini"
di Michele Giorgio - 21/10/2007

Fonte: Il Manifesto


Commissione di medici internazionali denuncia: rare
forme di tumore nei bambini che vivono vicino alle
centrali. L'esperto palestinese Mahmud Saada: c'è
tanto cesio 137 come vicino a Cernobyl

18 ottobre 2007

Gerusalemme - Oggi Ehud Olmert sarà a Mosca per un
incontro a sorpresa con Vladimir Putin che avviene,
certo non a caso, dopo la visita del presidente russo
a Teheran. Il premier israeliano, riferivano ieri dal
suo ufficio, intende discutere con il presidente russo
una serie di questioni regionali di grande rilievo, a
cominciare ovviamente dal programma nucleare iraniano.
Tuttavia Olmert, oltre a puntare l'indice contro
Teheran, farebbe bene a prendere in considerazione
anche le conseguenze del proprio programma atomico,
coperto da decenni da un velo impenetrabile di
segretezza, alla luce delle nuove denunce sui rischi
delle scorie atomiche per la salute degli abitanti nei
Territori occupati.

Il professor Mahmud Saada, esperto palestinese e
membro di una commissione internazionale di medici
incaricati della "salvaguardia dalle guerre nucleari e
dalle radiazioni", in una intervista pubblicata ieri
dal quotidiano arabo al-Hayat ha denunciato che le
radiazioni emanate dal reattore nucleare israeliano di
Dimona e le scorie nucleari di tre depositi
sotterranei adiacenti sarebbero la causa di rari casi
di cancro che hanno colpito bambini palestinesi nel
distretto di Dahariyeh, a sud di Hebron
(Cisgiordania).

Saada ha riferito del caso di bambini palestinesi
affetti da "rarissime forme di tumori agli occhi e
cervello" e di analisi di laboratorio che
affermerebbero che "le radiazioni e le scorie nucleari
sotterrate in tre zone limitrofe all'area di
Daheriyeh" sono "la principale causa dei casi di
cancro, aumentati negli ultimi tempi del 60 per
cento". A ovest di Daheriyeh, ha aggiunto l'esperto
palestinese, sono state registrate percentuali di
cesio 137 simili a quelle che si riscontrano a trenta
chilometri di distanza dal reattore di Chernobyl.
Saada ha chiesto che gli enti internazionali facciano
i passi necessari per obbligare Israele a "fermare lo
stoccaggio sotterraneo di scorie nelle zone abitate",
a "installare un impianto per monitorare le radiazioni
nucleari" e a "costruire un ospedale per curare le
malattie dovute alle radiazioni". Da parte sua Al
Hayat ha denunciato "la negligenza delle autorità
israeliane" che, secondo il quotidiano, "non avrebbe
preso alcun provvedimento per esaminare la presenza di
radiazioni della zona interessata".

Già due anni fa un gruppo di medici palestinesi aveva
denunciato l'aumento di cancri e aborti spontanei in
cinque villaggi a sud di Hebron, trovando sostegno nel
loro collega ed esperto israeliano Michael Shapira che
non aveva escluso, come causa delle malattie, proprio
la presenza dei depositi di scorie nucleari.
Affermazioni che meriterebbero una verifica che le
agenzie internazionali competenti, però, non sembrano
voler effettuare. In passato tuttavia il Programma per
la protezione dell'ambiente delle Nazioni unite (Unep)
ha in più occasioni messo in rilievo che il programma
atomico e di deposito delle scorie nucleari portato
avanti da decenni da Israele continua a svolgersi
senza alcun controllo. Non è insignificante peraltro
che qualche anno fa le autorità israeliane abbiano
distribuito farmaci per contenere il rischio delle
radiazioni in alcuni centri abitati del Neghev vicini
alla centrale di Dimona, dove Israele - secondo le
rivelazioni fatte nel 1986 dall'ex tecnico nucleare
Mordechai Vanunu e gli studi di esperti internazionali
- ha prodotto il plutonio per costruire tra i cento e
i duecento ordigni atomici che costituirebbero il suo
arsenale.

Le denunce sulle conseguenze delle radiazioni tuttavia
non inducono Israele a un ripensamento, anzi lo stato
ebraico intenderebbe dotarsi della prima centrale
nucleare civile (quella di Dimona ufficialmente è solo
un "centro di ricerche avanzate"). Indiscrezioni
riferite nelle scorse settimane dalla stampa locale e
internazionale parlano della scelta imminente del
governo israeliano di realizzare una centrale
elettrica atomica al fine di soddisfare, almeno
parzialmente, la crescente domanda nazionale di
elettricità. Dimona nel frattempo continuerà a
produrre bombe e tumori?


:: Article nr. s7475 sent on 19-oct-2007 17:28 ECT


www.uruknet.info?p=s7475

Link:
www.osservatorioiraq.it/modules.php?name=News&file=article&sid=5124

Nessun commento: