LA REPUBBLICA giovedì 18 ottobre 2007 Pagina 23 –
Cronaca
Operaio si uccide in fabbrica: "Non riusciva a pagare
il mutuo"
GIUSEPPE CAPORALE
MACERATA - Si è ucciso in fabbrica, impiccandosi in
uno stanzino dell´azienda. Secondo alcuni amici e
colleghi
di lavoro la causa del suicidio va ricercata nelle
difficoltà economiche, nelle preoccupazioni per un
mutuo
da pagare, preoccupazioni aumentate dopo che la moglie
era stata licenziata. In casa, neanche i soldi
per riparare l´auto. Andava al lavoro, con la bici,
Giuliano P., 44 anni, ed aveva uno stipendio da 1300
euro
al mese.
Alla ditta Meloni di Tolentino (dove si producono
macchinari per l´edilizia) ora i colleghi raccontano
che negli
ultimi giorni, aveva cambiato umore. Giuliano era
preoccupato, depresso, sempre più teso. Ai colleghi
raccontava
sempre dei suoi debiti, della difficoltà di riuscire a
pagarli. Era molto spaventato, dice la moglie.
Impaurito
da quel mutuo, che di colpo era diventato un ostacolo
insormontabile. Un debito per pagare la loro
prima casa, quella acquistata nello stesso palazzo
dell´appartamento dei suoceri (e dove da quasi dieci
anni,
vivevano anche loro) a Pollenza, un paese nelle
vicinanze.
Negli ultimi tempi Giuliano aveva deciso di non vivere
più a casa con i suoceri e voleva dimostrare che ce
l´avrebbero fatta da soli, lui e la sua famiglia. Così
la decisione, il contratto con la banca per il mutuo
della
prima casa. Un impegno da 50 mila euro, con rate da
500 euro al mese. Tanti sacrifici, all´inizio, ha
raccontato
alla caserma dei carabinieri la donna, «ma in un primo
tempo riuscivamo a cavarcela, poi…». La perdita
del lavoro della moglie, la definitiva rottura
dell´auto troppo vecchia anche per darla indietro. Era
arrabbiato,
depresso. Ma, nessuno poteva immaginare che sarebbe
arrivato al punto di togliersi la vita. Ieri, in
fabbrica,
alla pausa pranzo si è chiuso da solo in magazzino, si
è infilato dentro un carroponte automatico, si è
legato
intorno al collo la fascia del macchinario, ed ha
premuto il telecomando. Si è impiccato così. A
trovarlo sono
stati i suoi stessi colleghi di lavoro, alla ripresa
del turno di lavoro, quando l´operaio era ormai senza
vita.
«Una storia drammatica» racconta il capitano dei
carabinieri Eugenio Stangarone che ha raccolto la
testimonianza
della moglie per ricostruire la vicenda nei dettagli.
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