sabato 6 ottobre 2007

Fisco agevolato per gli immobili della Chiesa

Repubblica 30.8.07
Fisco agevolato per gli immobili della Chiesa. Per
scuole e ospedali cattolici più finanziamenti
Resort e hotel a quattro stelle ma per lo Stato sono
esentasse
Da Cortina a Camaldoli il business dei conventi
ristrutturati
di Luca Iezzi

Dai Patti Lateranensi in poi, a Roma la gran parte
degli edifici di proprietà ecclesiale gode del
vantaggio della extraterritorialità
Il caso del turismo legato alla fede: l'ospitalità
vale 40 milioni di presenze l'anno, gestite dal
Vaticano

ROMA - Curarsi, viaggiare, studiare. Basta aggiungere
il marchio della fede per svolgere queste attività in
un mondo a parte: regolato meno e più favorevolmente.
La legge riconosce privilegi a tutte le attività
connesse alla religione: ciò che serve per alloggiare,
sostenere, assistere e formare i fedeli non può essere
tassato come un´attività a fini di lucro. Chiaro in
teoria, ma nella pratica la linea di confine diventa
abbastanza confusa: ostelli per pellegrini che
diventano alberghi a quattro stelle, conventi che
diventano resort alla moda; ospedali che godono
dell´extraterritorialità eppure a cui lo Stato
riconosce finanziamenti direttamente in ogni
Finanziaria.
L´inchiesta dell´Ue sui regimi fiscali riporta al
centro l´attenzione soprattutto la questione
immobiliare. Un vero e proprio ginepraio: al vertice
c´è l´Apsa, sigla che sta per l´Amministrazione
patrimoniale della sede apostolica che gestisce gli
immobili della città del Vaticano e tutta una serie di
fabbricati specie a Roma. Per molti di loro bisogna
rifarsi ai Patti Lateranensi e diversi regimi di
extraterritorialità Ma l´Apsa controlla anche
proprietà "normali" in territorio italiano sottoposte
specie negli ultimi anni a "normale" speculazione
edilizia spesso attraverso società lussemburghesi e
quindi lontano dalle grinfie dell´Erario. Tutta
italiana poi la questione degli immobili di proprietà
di enti religiosi e quindi "esentabili" dall´Ici.
Visto che la legge impone il tributo solo nel caso
l´attività sia «esclusivamente» commerciale il
meccanismo più utilizzato è quello di affiancare e
riconvertire solo una parte ad attività economica. La
doppia attività ha trasformato conventi e seminari di
pregio in hotel a quattro stelle o comunque centri
famosi e ricercati dove si accettano visite e denaro
da fedeli e non. Esempi di accoglienza "di lusso" si
possono trovare a pochi passi dal Castel S. Angelo a
Roma dove i Carmelitani condividono un albergo da
83-120 euro a notte con Tv satellitare, frigobar e
aria condizionata. Più esclusive le 7 camere dentro
uno dei monumenti più famosi di Milano: l´abbazia di
Chiaravalle. Sempre in tema di ospitalità monastica
d´alta gamma da segnalare il monastero di Camaldoli in
provincia di Arezzo che attira intellettuali, politici
o semplici turisti che amano la Toscana. A Cortina poi
una vera e propria istituzione sono le Orsoline che da
mezzo secolo danno ospitalità a prezzi modici in un ex
albergo a vip e turisti. Culto dell´ospitalità, ma
anche valutazione dell´unicità della propria offerta.
Offerte per ritiri spirituali e gruppi di fede, ma
anche per il turista straniero (di qualsiasi fede) che
vuole soggiornare in una città d´arte. Tra case ferie,
seminari e casa accoglienza le strutture che in Italia
sono oltre 1000, tutte "parzialmente" riconvertite, e
quindi al riparo dall´Ici, molte di loro sono
facilmente rintracciabili su Internet. In alcuni casi
la gestione passa a società laiche, ma la proprietà
rimane all´ente religioso. Quello del turismo
religioso è un vero e proprio network parallelo e
capillare, spinta dalle numerose ristrutturazioni
realizzate in questi anni spesso con l´aiuto pubblico.
Il business dell´ospitalità genera 40 milioni di
clienti l´anno scorso: 250 mila posti letto e oltre
4000 strutture. Gran parte del traffico è gestito
direttamente dal tour operator vaticano l´Opera Romana
Pellegrinaggi che conta 2500 agenzie convenzionate e
offre pacchetti completi, viaggi aerei, pernottamenti
sia in alberghi normali che in quelli religiosi.
Regimi particolari anche nella Sanità, con le
strutture (per lo più di eccellenza) nate da
iniziative religiose che invariabilmente ci guadagnano
nei rapporti con il Servizio Sanitario nazionale. Il
Bambin Gesù, uno degli ospedali pediatrici più famosi
d´Italia, vede i suoi rapporti con lo Stato italiano
regolati da un trattato internazionale con tanto di
ratifica sulla Gazzetta Ufficiale (fu donato nel 1924
direttamente al Papa dai fondatori, la famiglia
aristocratica Salviati). Gode di finanziamenti
pubblici nazionali per la sua attività di ricerca, e
dei rimborsi dalla Regione Lazio per l´attività
quotidiane in quanto struttura convenzionata, ma non
ogni modifica alle sue prerogative deve essere
contrattata con il Vaticano dal ministero degli
Esteri. Insomma una situazione in cui lo Stato paga ma
non comanda. Anche per 7 ospedali "classificati"
tenuti da religiosi nel Lazio vale un regime
particolare: espressamente convenzionati nel 1978
(all´istituzione del Ssn) non possono perdere questa
qualifica indipendentemente dalle necessità della
Regione.
Per il Policlinico Gemelli e l´Università Cattolica ad
esso collegate vale invece il trattamento delle
strutture private per Sanità e istruzione. Un settore
quest´ultimo che ha già suscitato polemiche da quando
lo Stato ha iniziato a finanziare gli istituti
privati. Il mondo cattolico non più di tre giorni fa
ha accolto con piacere l´annuncio di un innalzamento a
500 milioni di euro da parte del ministro per la
pubblica istruzione Giuseppe Fioroni degli
stanziamenti per le scuole non statali dove le
istituzioni cattoliche la fanno da padrone.

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