lunedì 22 ottobre 2007

Decuplicato l'8 per mille statale

ItaliaOggi sabato 13 ottobre 2007
Primo Piano
Numero 243, pag. 4 del 13/10/2007
Autore: di Claudia Morelli
Il ministero di Rutelli va forte e prende 5 milioni.
Ma la parte del leone la fanno comuni e parrocchie.
Decuplicato l'8 per mille statale
Quest'anno la torta da spartire è di oltre 46 milioni
di euro
Piatto ricco, quest'anno, per le amministrazioni
pubbliche o private che hanno chiesto l'assegnazione
dei fondi dell'8 per mille per la parte di gestione
diretta dello stato. Il plafond è di un certo
rispetto (oltre 46 milioni di euro), un gruzzolo molto
più dignitoso degli striminziti 4 milioni di euro e
poco più che i beneficiari si sono dovuti dividere
l'anno scorso. Tutta colpa della politica finanziaria
di Giulio Tremonti che negli anni 2003 e 2004 ha
stornato la maggior parte delle risorse a venire
(ben 40 milioni di euro) per migliorare i saldi di
finanza
pubblica e per finanziarie il fondo previdenziale
del personale di volo. Quest'anno però, il
sottosegretario alla presidenza Enrico Letta
nell'annunciare
al presidente della camera Fausto
Bertinotti lo schema di decreto per la ripartizione
dei fondi, ha comunicato che la musica è cambiata
e che comuni, beni culturali e parrocchie potranno
contare sul recupero di circa 45 milioni di
euro. Certo le richieste erano più pesanti mentre i
fasti dell'8 per mille non sono più quelli di una
volta,
prima dell'entrata in vigore della finanziaria
2004, quando l'ammontare raggiungeva addirittura
oltre 100 milioni di euro.
Ma per ora è questo che offre palazzo Chigi e Letta
deve essere stato ben contento di farlo sapere
proprio adesso, alla vigilia delle primarie per
indicare
il segretario del partito democratico, gara nella
quale corre convinto.
Le domande pervenute sono state 1142, ma tra
quelle fuori termini, quelle presentate da soggetti
che non hanno i requisiti necessarie e quelle
presentate
da enti che comunque perseguono scopo
di lucro, ne sono state accettate 749. Le richieste
erano per 565milioni di euro ma i soldi disponibili
sono quelli che sono.
Il ministero per i beni culturali di Francesco Rutelli
è andato forte. è riuscito a spuntare ben 5milioni
21mila euro. Gli interventi sono i più vari: si va
dalla tutela del sito di interesse paleontologico
Grotta Corbeddu a Oliena (Nu), all'adeguamento
della sezione Brancaccia della biblioteca nazionale
di Napoli, al passaggio al catalogo automatizzato
della Biblioteca nazionale centrale di Roma
(intervento
per il quale ha avuto un milione250mila
euro), al progetto per il restauro del fondo archivi
notarili di Roma, al restauro complessivo della
facciata del palazzo del tribunale di Finale Ligure,
alla valorizzazione delle serie archivistiche
conservate
nell'archivio di stato a Venezia. Anche il
Comune di Roma, guidato da Walter Veltroni ha
ottenuto 342mila euro per il restauro del pazzotto
settecentesco Tiberi-Ceva e dell'area dei mercati
traianei. I beneficiari outsider, intendendo i
privati,
sono stati la comunità ebraica di Torino, che ha
avuto 273mila euro per il restauro della sinagoga
di Alessandria, la Fondazione Guglielmo Marconi
che ha avuto 24mila euro per il restauro degli
apparati
storico scientifici esposti nel museo dedicato
all'inventore. Alla Fondazione accademia nazionale
di Santa Cecilia sono andati 500mila euro
per il completamento dell'intervento di realizzazione
di una sede espositiva idonea a ospitare l'intera
collezione di strumenti musicali antichi e moderni.
La fondazione istituto Gramsci ha avuto
267mila euro per la valorizzazione dell'archivio del
grande politico, mentre quella intitolata a Gian
BattistaVico ha avuto 500mila euro per il recupero
degli interni e delle facciate esterne della Chiesa
di San Gennaro all'Olmo e di San Biagio Maggiore
a Napoli. La Fondazione centro per lo studio e la
documentazione delle società di mutuo soccorso
ha avuto 76mila euro per il restauro conservativo
di trentacinque bandiere storiche delle società di
mutuo soccorso piemontesi.
Fondazione sassi Matera e Zetema hanno ottenuto
580mila euro per i famosi sassi. Per il resto è
tutto uno spartirsi di risorse tra comuni e
parrocchie.
Quando si può, ce n'è per tutti.

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