domenica 21 ottobre 2007

La guerra aerea segreta degli USA distrugge l'Afghanistan e l'Iraq

La guerra aerea segreta degli USA distrugge
l'Afghanistan e l'Iraq
di Conn Hallinan - 21/10/2007

Fonte: uruknet

17 ottobre 2007

Fonte: http://www.zmag.org - 16 settembre 2007

Secondo le testimonianze dei residenti di Datta Khel,
una città del Waziristan settentrionale pakistano, tre
missili sono stati lanciati dalla provincia afgana
Pakitka e gettati su una Madrassa, o scuola islamica,
lo scorso giugno. Quando il fumo si è dissolto erano
morte 30 persone, come riporta l'Asia Times.

I killer erano robot, General Atomics MQ-1 Predator. I
missili AGM-114 Hellfire usati nell'attacco erano
diretti da una base collocata nel deserto meridionale
del Nevada.

Non è la prima volta che i Predator colpiscono. L'anno
scorso un Predator della CIA ha tirato all'uomo numero
due di al-Qaeda, Ayaman al-Zawahiri, ma l'ha mancato.
Il missile però ha ucciso 18 persone. Secondo il
rapporto dell'Asia Times, almeno un altro sospettato
d'essere membro di al-Qaeda è stato assassinato da un
Predator nell'area di frontiera con il Pakistan
settentrionale, e nel 2002 un Predator ha ucciso altri
6 sospettati nello Yemen.

Questi assalti sono parte di quel che è meglio tenere
segreto dei conflitti in Iraq e Afghanistan: l'enorme
intensificazione dei bombardamenti statunitensi in
questi e altri paesi dell'area, il crescente numero di
vittime civili accidentali che tale strategia
coinvolge, e il crescente ruolo dei killer privi di
piloti umani nel conflitto.

Secondo l' Associated Press, il numero di bombe
lanciate in Iraq negli ultimi 6 mesi del 2007 è
quintuplicato rispetto allo stesso periodo nell'anno
precedente. Più di 30 tonnellate delle quali armi a
grappolo, che hanno un impatto distruttivo maggiore
sui civili.

La marina statunitense ha aggiunto una portaerei alle
forze sul golfo Persico e l'Air Force ha portato gli
F-16 nella base aerea Balad, a nord di Baghdad.

Balad, che attualmente gestisce 10.000 operazioni
aeree a settimana, rinforza le piste per gestire
l'aumento dell'attività aerea. Il colonnello David
Reynolds ha detto ad AP "vogliamo realizzare un campo
come Langley" il campo Langley, in Virginia è uno dei
più grandi e sofisticati campi d'aviazione dell'Air
Force, che indubbiamente appare prepararsi per una
guerra lunga. "finché potremo determinare che gli
iracheni abbiano una forza militare aerea di una
qualche significativa capacità" ha detto il
luogotenente generale Gary North, il comandante
regionale delle forze aeree, "penso che la coalizione
sarà qui a sostenere lo sforzo".

La forza aerea irachena è virtualmente inesistente.
Non ha aerei da combattimento, e solo una manciata di
aerei da trasporto.
Migliorare le piste ha dato la possibilità all'Air
Force di portare i bombardieri B1-B da Diego Garcia
nell'Oceano Indiano a Balad, dove i grandi aerei hanno
effettuato attacchi quotidiani. Un B1-B può portare 24
tonnellate di bombe.
La scelta di rafforzare gli attacchi aerei è parte di
una riflessione di quanto abbattute e sovrautilizzate
siano le truppe di terra statunitensi. Mentre le unità
dell'esercito hanno turni di 15 mesi, quelli dell'Air
Force sono solo di 4, e talvolta della metà del tempo.
E gli insorti in Iraq e Afghanistan non hanno
possibilità di interferire sul volo di aerei che si
muovono a 20000 piedi e usano laser e armi
satellitari, in contrasto ai seri danni che hanno
potuto infliggere alle truppe di terra statunitensi.
Oltre a far crescere gli attacchi aerei degli F-16,
dei B1-B e degli A-10, le ore di volo dei Predator su
entrambi i paesi sono raddoppiate dal 2005. "il
Predator si sta dimostrando un'arma seria e non solo
una di riconoscimento della piattaforma", vanta il
maggiore Jon Dagley, comandante del 46° Expeditionary
Reconnaissance Squadron.
L'Air Force sta inoltre impiegando una versione più
grande, veloce e forte del Predator, l'MQ-9, il
"Reaper" (mietitore) - piuttosto macabro - un robot
capace di portare quattro missili Hellfire, oltre le
500 libre di bombe.

I Predator e i Reaper hanno diverse caratteristiche
vantaggiose, la più ovvia delle quali è che non
necessitano dei piloti. "Con più Reaper posso mandare
i veicoli pilotati da esseri umani a casa" afferma
North.

Al costo di 8,5 milioni di dollari ad aereo -il più
piccolo Predator costava 4,5 milioni di dollari al
pezzo - sono anche considerevolmente economici
rispetto agli F-16 (19 milioni di dollari), dei B1-B
(200 miliioni di dollari) e persino degli A-10 (9,8
milioni di dollari).

Secondo i piani dell'Air Force saranno approntati 170
Predator e 70 Reaper nei prossimi tre anni. "È
possibile che nel corso della nostra vita saremo in
grado di combattere una guerra senza lasciare gli USA"
afferma il luogotenente colonnello David Branham,
intervistato dal New York Times. Il risultato
dell'accresciuta guerra aerea, secondo
l'organizzazione Iraq Body Count, che ha sede a
Londra, è un aumento delle vittime civili. Uno studio
Lancet delle "morti in eccesso", causate dalla guerra
contro l'Iraq ha stabilito che gli attacchi aerei
siano stati responsabili del 13% delle morti - 76000
al giugno del 2006 - e del 50% delle morti dei bambini
al di sotto dei 15 anni.
Il numero dei civili morti in Afghanistan a causa
degli attacchi aerei ha determinato una riduzione
delle forze tra il North Atlantic Treaty Organization
e gli Stati Uniti. " Un comandante britannico" secondo
il New York Times, ha pressato le Special Forces (SF)
statunitensi a lasciare l'Afghanistan meridionale
perché il loro uso della potenza aerea stava alienando
la popolazione locale. Le SF lavorano in piccoli
gruppi e dipendono dalla forza aerea. Le stesse hanno
effettuato un attacco nello scorso Novembre che ha
ucciso 32 nomadi, vicino a Kandahar. In Aprile, un
simile attacco nell'Afghanistan occidentale ha ucciso
57 abitanti di un villaggio, la metà dei quali
composta da donne e bambini. Le forze di coalizione
stanno uccidendo più civili che talebani in
Afghanistan. La crescita delle vittime ha portato il
governo di Hamid Karzai alla crisi e i governi della
NATO al turbamento. "Dobbiamo capire che prevenire le
morti dei civili è di cruciale importanza nel sostegno
alla popolazione," afferma Des Browne, il ministro
della difesa britannico al Financial Times.

Gli alleati sono anche stati esposti all'accusa di
crimini di guerra. In un recente attacco aereo nel sud
dell'Afghanistan sono stati uccisi 25 civili e il
portavoce della NATO, il luogotenente colonnello Mike
Smith ha detto che i talebani fossero i responsabili
di queste morti, perché nascosti tra la popolazione
civile.
Ma l'articolo 48 della convenzione di Ginevra afferma
chiaramente: "le parti in conflitto devono distinguere
in qualsiasi momento tra la popolazione civile e i
combattenti". L'articolo 50 impone che "la presenza di
individui, tra la popolazione civile, che non possano
essere definiti civili, non muta la definizione della
stessa."
La crescita della guerra aerea in entrambi i paesi ha
meno a che fare con una decisione strategica militare
che il fatto reale che le occupazioni si stanno
rivelando fragili.
Tutti gli intenti e i propositi dell'esercito
statunitense in Iraq sono falliti, le vittime dei
turni, le forze inadeguate e il tipo di guerra che si
è rivelato l'attacco all'Iraq: un conflitto di ombre,
di bombe a tecnologia insufficiente ma con un alto
impatto collaterale, in cui la popolazione è ostile
all'occupazione o almeno simpatizza per la resistenza.

La situazione è simile in Afghanistan. Lord Inge, l'ex
capo dello staff britannico, ha detto recentemente:
"La situazione in Afghanistan è decisamente peggiore
di quanto molti vogliano riconoscere.. è molto più
seria di quanto si voglia riconoscere". Una fonte
militare di alto grado ha rivelato all'Observer "Se si
parla ufficiosamente ai generali si scopre che sono
molto preoccupati". Dovendo affrontare la sconfitta o
sanguinosi punti di stallo, gli alleati si sono
rivolti alle forze aeree, come principalmente gli USA
in Vietnam. Ma, come in Vietnam, il terribile prezzo
inflitto ai civili dalle bombe non garantisce nulla se
non il fallimento sul lungo termine.
"Lungi dall'alleggerire l'opposizione" ha detto
all'Asia Times Phillip Gordon, del Brookings
Institute, "i bombardamenti tendono a far radunare la
gente dietro i propri leader e causano il loro
barricarsi contro gli stranieri, che, qualsiasi sia la
giustificazione del proprio agire, distruggono il loro
paese".
Note:

Traduzione a cura di Irene Barbera per
www.peacelink.it Il testo e' liberamente utilizzabile
a scopi non commerciali citando la fonte, l'autore e
il traduttore.

Link al testo originale in inglese:
http://www.zmag.org/content/print_article.cfm?itemID=13790&s
ectionID=15

Nessun commento: