mercoledì 19 dicembre 2007

"Banche Ue esposte per 340 miliardi"

"Banche Ue esposte per 340 miliardi"

La Stampa.it del 19 dicembre 2007

di Gianluca Paolucci
Trecentoquaranta miliardi di euro di sofferenze legate ai mututi subprime Usa non ancora dichiarate dalle banche europee. Parola di Carlo De Benedetti: «Me lo ha detto un’autorità credibile», spiega durante l’assemblea della sua M&C. Intanto ieri nuova azione sui mercati di Bce e Federal Reserve, di concerto con le principali Banche centrali mondiali, a sostegno della liquidità messa a dura prova dalla crisi dei mutui subprime. La Bce ha assegnato 348 miliardi di euro con un’asta di rifinanziamento a 16 giorni al tasso marginale del 4,21%, non sufficiente a soddisfare le richieste per 377 miliardi presentate da 390 istituti di credito. La dichiarazione di De Benedetti è invece la risposta agli azionisti di Management e Capitali che chiedevano perché, ad oltre un anno dal lancio, gli investimenti in carniere fossero limitati alla partecipazione in Comital-Saiag e ai 60 milioni di bond convertibili Tiscali, che una volta convertiti porteranno M&C al 5-10% del capitale dell’Isp sardo.

Fermi tutti, ha spiegato l’ingegnere. Nel frattempo c’è stata la crisi dei subprime, e il mercato del credito è in forte sofferenza. «Negli ultimi dieci anni si è vissuto in liquidità oggi viviamo in deflazione creditizia. Parlando con un’autorità credibile, ho appreso che le banche europee hanno 340 miliardi di euro di sofferenze subprime non ancora dichiarate. Non posso, per ragioni di riservatezza, fare il nome della fonte». Ad un azionista che chiedeva conto del fatto che M&C si trova con una montagna di liquidità inutilizzata, De Benedetti ha fatto presente che ci sono 410 milioni di euro investiti in strumenti finanziari, che di questi tempi essere liquidi è una fortuna, perché la situazione del mercato del credito è quella che è e le banche non si fidano neppure tra loro.

Anzi, l’impreditore, finanziere ed editore si spinge ancora più in là: «Il peggio deve ancora venire». Non c’è più liquidità - ha ribadito l’ingegnere - «e se volete una mia previsione, toccandoci tutte le parti del corpo, al 31 dicembre prossimo non mi stupirei che il tasso interbancario potesse andare al 10% anche solo per un giorno». Su Alitalia, ad esempio, «Siamo contenti di essere stati prudenti». A margine, i giornalisti presenti chiedono spiegazioni. Lui ha ribadito la necessità della riservatezza ma anche il contenuto del colloquio avuto con «la fonte autorevole». E va anche oltre: «le banche centrali hanno agito con ritardo, dovevano iniettare liquidità con maggiore rapidità».

E ha anche sottolineato che «il problema è stato sottovalutato», stimando che «si può aggiungere tranquillamente uno zero ai 30 miliardi (di sofferenze bancarie sui subprime) indicati dal governatore della Fed. È un problema tutt'altro che superato». De Benedetti ha fatto anche l’esempio di Matteo Arpe, che «ha lanciato un fondo (Sator) con l'obiettivo di raccogliere 500 milioni e ne ha tirati su 100: vuol dire che i soldi proprio non ci sono». (Risposta a stretto giro di Arpe riportata dall’agenzia Radiocor: la prendo come una dichiarazione di stima, ma forse lo zero che ha aggiunto ai subprime lo ha tolto a noi). Fortunatamente però da questa situzione possono saltare fuori buoni affari. «Le banche ci sottopongono decine di casi alla settimana», ha spiegato De Benedetti «vogliono qualcuno che, oltre a gestire, metta i soldi». Intanto, M&C guarda con attenzione al settore del packaging, dove ha già investito 32 milioni nel debito della tedesca Treofan. Il presidente del consiglio di gestione, Corrado Airaudo, ha invece anticipato che M&C chiuderà il 2007 con risultato netto «sopra 5 milioni».

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