mercoledì 26 dicembre 2007

Un miliardo in scarpe di Stato

Un miliardo in scarpe di Stato

La Stampa.it del 9 gennaio 2007

L’obiettivo è spendere meno: per consulenze, pubblicità, luce e telefoni. Ma inspiegabilmente la pubblica amministrazione prevede di dover pagare comunque di più per carta, matite e giornali. Fra complicate tabelle e voci astruse la Ragioneria ha messo a punto il «budget dello Stato 2007». Anche se si tratta per ora di previsioni, quest’anno l’elefante statale spera di dimagrire e tagliare del 9,5% i propri costi di gestione. Da 7,68 miliardi dovrebbe scendere a 6,95. In tutto l’8,5% dei costi totali delle amministrazioni centrali, l’1,8% dell’intero bilancio.

Matite, scarpe, materiale informatico costeranno quasi un miliardo di euro. Si spenderà meno per vestire e far viaggiare i militari (-26%), mentre costerà di più chi sta dietro una scrivania: la carta salirà del 6,6%, cancelleria e giornali aumenteranno del 13%. Salgono le spese di gestione per i ministeri della Giustizia (+10,4%) e della Salute (+33%) a causa del nuovo «Dipartimento per la sicurezza veterinaria». La voce non comprende gli oltre cento miliardi della sanità pubblica: per finanziarla lo Stato destina i soldi direttamente alle Regioni. Il «Budget 2007» riguarda i soli costi delle amministrazioni centrali, in pratica ciò che lo Stato spende per funzionare. Orientarsi non è comunque semplice. Le tabelle citano «analisi dei costi per destinazione» e «per missione», costi «propri» e «dislocati».

Il «riepilogo delle spese» mette insieme quasi tutte le voci, ministero per ministero. Vista da questo punto d’osservazione si capisce quanto pesi sulla macchina dello Stato la voce stipendi, e in particolare quelli della Pubblica istruzione: quest’anno costeranno ai contribuenti italiani quasi 42 miliardi di euro, circa la metà della spesa totale, dieci miliardi in più di quanto vale la manovra per il 2007. Al secondo posto c’è la Difesa (oltre 17 miliardi di budget), le cui retribuzioni pesano per il 18% sulla spesa. Terzo il ministero degli Interni (8,4 miliardi in tutto), poco meno del 10% degli stipendi pubblici.

A seguire la Giustizia (7,7 miliardi) e l’Economia di Tommaso Padoa-Schioppa: poco meno di cinque miliardi di euro fra stipendi e costi di gestione. Dentro alle oltre cinquecento pagine stilate dalla Ragioneria - l’ufficio del Tesoro che custodisce i segreti più reconditi dei conti pubblici - c’è di tutto. Ad esempio si può leggere che nel 2007 saliranno di quasi il 20% le spese per l’assistenza psicologica degli statali. Non in tutti i settori però. Se al ministero dell’Economia hanno preventivato di aver bisogno di soli 314 euro, allo Sviluppo Economico di Bersani - chissà perché - la cifra sale a 58 mila. Più comprensibile - anche se sproporzionato - il budget del ministero della Giustizia: 21 milioni e 697 mila euro stanziati presumibilmente per l’aiuto ai carcerati. Per gli insegnanti la cifra si ferma a 298 mila euro. Le spese «mediche» in senso generico scenderanno complessivamente dell’1,1%. Sempre alla Giustizia hanno preventivato 85 milioni di euro.

Più difficile capire altri confronti: la Difesa spenderà 12 milioni di euro, mentre per curare i dipendenti dell’Economia (sotto il quale una volta c’erano quasi cinque diversi ministeri) sono stati messi a budget 2 milioni e 287 mila euro. L’elefante della Pubblica istruzione avrà 666mila euro. Scrivanie e affini costeranno un po’ di meno. Nei budget complessivi la Ragioneria ha preventivato tre milioni di euro di minori spese rispetto al 2006. Quattro milioni in più ci vorranno per la telefonia fissa, sui cellulari si punta a risparmiare quasi il 17%. Costeranno molto i servizi di vigilanza: quasi 180 milioni di euro, il 35,6% in più dell’anno scorso. La macchina dello Stato è un’idrovora dai mille tentacoli. Deve mettere in conto 750 milioni di lavanderia (l’anno scorso ha speso quasi venti milioni in più), circa cinque milioni di euro per «stampa e rilegatura» (l’anno scorso erano stati otto e mezzo), 56 milioni per «trasporti, traslochi e facchinaggio». In questo caso l’obiettivo di risparmio è ambizioso: nel 2006 spostare uffici e arredi è costato oltre 85 milioni. Tagli draconiani si registrano solo per addestrare gli animali: 33 mila euro contro i 2,8 milioni del 2006.

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