mercoledì 19 dicembre 2007

Quella centrale finlandese che si alimenta con il legno

Quella centrale finlandese che si alimenta con il legno
La Repubblica - Affari e Finanza del 2 luglio 2007, pag. 14

di Anna Marullo

Di quanta energia elettrica avrà bisogno un impianto della Nokia per produrre una parti­ta di cellulari? A quanto pare, molta. Quella che oggi si genera in Finlandia non è sufficiente per le esigenze del produttore di telefonini e delle altre industrie che hanno reso l'economia di questo paese tra le più competitive al mondo. Per far fronte al fabbiso­gno, il governo finnico ha deciso di co­struire la quinta centrale nucleare. L'impianto, ancora da ultimare, do­vrebbe entrare a regime entro due anni ma c'è già chi parla della possi­bilità di una sesta centrale.



La scelta, però, vede molti contrari. Verdi e ambientalisti si ribellano e non finiscono di spingere per le fonti alternative, a partire dalla cogenera­zione, come nella centrale Vousaari di Helsinki, nel centro della città, che si confonde perfettamente con i gran­di magazzini che la circondano: la tradisce solo la canna fumaria. Qui si produce buona parte del calore che riscalda la popolazione di Helsinki, sfruttando un innovativo sistema produttivo. Si tratta di un sistema nel quale a partire da un combustibile (in questo caso gas naturale importato dalla Russia) si produ­ce energia elettrica, e il calore derivante da ta­le processo invece di essere disperso viene riutilizzato per usi ci­vili o industriali. A Helsinki, il calore vie­ne usato per alimenta­re un sistema di teleri­scaldamento molto in­novativo. Attraverso un'autostrada di tubi, l'acqua calda arriva nei termosifoni delle case di circa un milio­ne di persone. All'ulti­mo piano della centrale, il direttore Martii Hyvonen, ci mostra una stan­za, dove al centro si trova un grande computer: «Da qui controlliamo ogni ora la temperatura esterna e in ba­se a questa regoliamo i riscaldamen­ti della città».



Il sistema permette di massimizza­re il rendimento della centrale, ridu­cendo di conseguenza l'immissione di C02 nell'atmosfera. A trame be­neficio sono i cittadini che pagano meno il riscaldamento e godono di un'aria più pulita. L'impianto di Helsinki è un esempio per tutta la co­munità internazionale, che negli an­ni scorsi gli ha riconosciuto ambiti premi per l'ambiente. L'Unione Eu­ropea vede nella cogenerazione una delle soluzioni per soddisfare i para­metri del protocollo di Kyoto, e ne incentiva la diffusione. Se sul fronte del risparmio ener­getico i finlandesi vantano primati, sul fronte delle fonti alternative vere e proprie le scarse risorse ambientali ren­dono più complicato il loro impiego. Oggi solo una mini­ma parte dell'energia elettrica finlandese viene prodotta dagli impianti eolici. L'uso dei pannelli so­lari è comprensibilmente molto scar­so. La principale risorsa su cui si può contare è il legname: ad Ekanas, un paesino di 14mila persone a un'ora da Helsinki, viene usato per una cen­trale a cogenerazione che approvvi­giona la piccola comunità. Il proble­ma di questo sistema è il rendimento energetico: per ora l'uso delle bio­masse come materie prime è stato sperimentato solo in scala ridotta. Non è chiaro se un impianto di questo tipo sia in grado di alimentare centrali più grandi. «Nel breve periodo non c'è niente che può sostituire l'e­nergia nucleare, questa è la ragione per cui dobbiamo costruire un'altra centrale», dice Timo Nikinmaa, del centro studi sull'economia finlande­se. «Ciò non toglie che stiamo facen­do tutti gli sforzi per trovare altre so­luzioni che non danneggino l'ambiente e siano economi­camente vantaggiose». E con una punta di polemica aggiunge: «Qualsiasi sforzo produciamo non sarà mai sufficiente a migliorare la si­tuazione climatica del pia­neta, se i Paesi in via di svi­luppo non ridurranno le emissioni». Se la temperatura del glo­bo continuerà ad aumentare è proba­bile che le zone più fredde della Fin­landia si popoleranno. Prospettiva che non dispiace ai finlandesi. Sarà uno di quei casi in cui l'immigrazio­ne dovuta al cambiamento climatico andrà a beneficio del paese.

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