Egitto, uccisa dall'infibulazione
La Repubblica del 26 giugno 2007, pag. 24
di Elena Dusi
«Haram, haram, haram». L'infibulazione è «proibita, proibita, proibita» ripete in tv il muftì di Stato egiziano, Ali Gomaa. Ma a una presa di posizione così netta il religioso non è arrivato di propria volontà. C'è voluta la morte di una bambina di 11 anni durante l'intervento di mutilazione affinchè l'Egitto si scandalizzasse per una pratica che - secondo i dati Unicef -coinvolge il 97% delle donne tra 15 e 49 anni. Il caso della piccola Budur Ahmed Shaker, condotta dalla madre in una clinica dell'Alto Egitto per"diventare grande" proprio il giorno della sua promozione a scuola, sarebbe passato sotto silenzio se un giornale indipendente non avesse sposato la sua causa.
Budur è morta il 14 giugno nel villaggio di Maghagha, 250 chilometri a sud del Cairo. Proprio quel giorno aveva ottenuto il diploma di licenza elementare, con il voto più alto della classe. «Aveva comprato dei dolci e ce li aveva distribuiti» racconta la sorella al quotidiano al Masry al Youm che ha sollevato il caso. Poi, per suggellare la festa con quello che viene considerato il rito di passaggio dallo status di bambina a quello di donna, la mamma l'aveva portata nella clinica. Al prezzo di 500 ghinee (65 euro) la dottoressa avrebbe praticato l'infibulazione con anestesia completa. «Mi aveva assicurato che la bambina non avrebbe sentito dolore» ricorda la madre. Subito dopo l'iniezione di anestetico Budur ha iniziato a sentirsi male e quando è stata portata all'ospedale non c'era più nulla da fare. Tutta colpa di una dose eccessiva di anestetico, ha stabilito il medico legale. I genitori andranno fino in fondo con la causa giudiziaria, anche perché la clinica era priva di autorizzazione. Dopo 10 giorni il caso è approdato sulle scrivanie delle autorità religiose, che per una volta hanno abbandonato i toni ambigui. Oltre alla fatwa emanata da Gomaa domenica scorsa per vietare l'infibulazione ai musulmani, lo sceicco della moschea di al Azhar Mohammed Sayyd Tantawi e il papa copto Shenuda hanno spiegato che di questa pratica non esiste traccia nel Corano, tra i detti del Profeta, nel Vangelo.
In Egitto l'infibulazione è vietata dal '95 negli ospedali pubblici. La legge fu promulgata dopo la morte per emorragia di una bambina di 11 anni, operata da un barbiere. Ma le mutilazioni sono praticate nelle strutture private o sotto forma di intervento di chirurgia estetica.
La Repubblica del 26 giugno 2007, pag. 24
di Elena Dusi
«Haram, haram, haram». L'infibulazione è «proibita, proibita, proibita» ripete in tv il muftì di Stato egiziano, Ali Gomaa. Ma a una presa di posizione così netta il religioso non è arrivato di propria volontà. C'è voluta la morte di una bambina di 11 anni durante l'intervento di mutilazione affinchè l'Egitto si scandalizzasse per una pratica che - secondo i dati Unicef -coinvolge il 97% delle donne tra 15 e 49 anni. Il caso della piccola Budur Ahmed Shaker, condotta dalla madre in una clinica dell'Alto Egitto per"diventare grande" proprio il giorno della sua promozione a scuola, sarebbe passato sotto silenzio se un giornale indipendente non avesse sposato la sua causa.
Budur è morta il 14 giugno nel villaggio di Maghagha, 250 chilometri a sud del Cairo. Proprio quel giorno aveva ottenuto il diploma di licenza elementare, con il voto più alto della classe. «Aveva comprato dei dolci e ce li aveva distribuiti» racconta la sorella al quotidiano al Masry al Youm che ha sollevato il caso. Poi, per suggellare la festa con quello che viene considerato il rito di passaggio dallo status di bambina a quello di donna, la mamma l'aveva portata nella clinica. Al prezzo di 500 ghinee (65 euro) la dottoressa avrebbe praticato l'infibulazione con anestesia completa. «Mi aveva assicurato che la bambina non avrebbe sentito dolore» ricorda la madre. Subito dopo l'iniezione di anestetico Budur ha iniziato a sentirsi male e quando è stata portata all'ospedale non c'era più nulla da fare. Tutta colpa di una dose eccessiva di anestetico, ha stabilito il medico legale. I genitori andranno fino in fondo con la causa giudiziaria, anche perché la clinica era priva di autorizzazione. Dopo 10 giorni il caso è approdato sulle scrivanie delle autorità religiose, che per una volta hanno abbandonato i toni ambigui. Oltre alla fatwa emanata da Gomaa domenica scorsa per vietare l'infibulazione ai musulmani, lo sceicco della moschea di al Azhar Mohammed Sayyd Tantawi e il papa copto Shenuda hanno spiegato che di questa pratica non esiste traccia nel Corano, tra i detti del Profeta, nel Vangelo.
In Egitto l'infibulazione è vietata dal '95 negli ospedali pubblici. La legge fu promulgata dopo la morte per emorragia di una bambina di 11 anni, operata da un barbiere. Ma le mutilazioni sono praticate nelle strutture private o sotto forma di intervento di chirurgia estetica.
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