martedì 11 dicembre 2007

La Rivoluzione d’Ottobre pagata con il denaro del Kaiser

l'Unità 10.12.07
Archivi. Il settimanale tedesco Spiegel pubblica le prove del sostegno di Guglielmo II al movimento rivoluzionario e scrive: «Fu la Germania a dettare a Lenin la strategia»
La Rivoluzione d’Ottobre pagata con il denaro del Kaiser
di Valeria Trigo

Ci furono le casse tedesche e la strategia del cancelliere Hindenburg dietro il successo della Rivoluzione d’Ottobre: a finanziare Lenin fu il Kaiser Guglielmo II. Una storia nota, ma finora mancavano le prove. Ora ci sono: dopo una lunga ricerca negli archivi britannici, svedesi, russi e prussiani, un gruppo di giornalisti dello Spiegel, hanno trovato estratti conto di banche svizzere e le ricevute con cui i bolscevichi attestavano di aver ricevuto il denaro tedesco. Era già noto che Lenin tornò in Russia salendo, a Zurigo, su un vagone piombato che attraversò tutta la Germania con il beneplacito tedesco. I documenti trovati dallo Spiegel aggiungono ora che i fili della Rivoluzione vennero tirati a Berlino, con Lenin pronto a seguire le direttive rivoluzionarie impartite.
Il 17 aprile 1917 il capo dello spionaggio tedesco telegrafava a Berlino da Stoccolma: «L’ingresso di Lenin in Russia è riuscito. Lavora completamente come desiderato». L’ambasciatore tedesco in Danimarca, Brockdorff-Rantzau, scriveva invece in un dispaccio con il timbro «Eilt-Streng geheim» (urgente, top secret): «la vittoria e la conquista del primato nel mondo sono nostre, se riusciamo a provocare una rivoluzione in Russia nel momento opportuno». Il segretario di Stato tedesco Kuehlmann riferiva invece al cancelliere Hindenburg e al Kaiser che il movimento bolscevico «senza il totale e costante sostegno (del ministero degli Esteri tedesco) non avrebbe mai raggiunto l’influenza che esercita adesso», mentre i soldi tedeschi «hanno permesso di far stampare la Pravda».
Lo Spiegel riporta che per quattro anni il Kaiser foraggiò il movimento rivoluzionario fornendo soldi, munizioni, armi ed esplosivi per compiere attentati. Solo il ministero degli Esteri versò 26 milioni di marchi dell’epoca, un valore attuale di 75 milioni di euro. Dagli archivi della polizia di Pietrogrado è venuto fuori che una parte del denaro ricevuto dai tedeschi fu usato da Lenin per pagare i dimostranti che scendevano in piazza ed i salari degli operai in sciopero, con il risultato di condurre al collasso l’economia russa ed affrettare lo scoppio della rivoluzione. Il finanziamento del movimento rivoluzionario era iniziato già qualche mese dopo lo scoppio della Grande Guerra e aveva come obiettivo di far uscire dal conflitto la Russia, schierata a fianco di Francia e Inghilterra. A due personaggi di «grande influenza», destinati a scatenare «una rivoluzione in tutta la Russia» il ministero degli Esteri tedesco pagò 50 mila marchi oro già nel settembre 1914, con la promessa di versare altri due milioni di marchi al momento dello scoppio dell’insurrezione. Nei piani dei generali del Kaiser la guerra lampo sul fronte occidentale doveva durare solo pochi mesi e la rivoluzione doveva evitare di combattere su due fronti.
Inizialmente il rovesciamento dello zar non rientrava nei piani di Berlino, fu deciso oper garantire la fine di quella che era diventata una sanguinosa e lunghissima guerra di trincea. Così avvenne dopo il successo della Rivoluzione, con Lenin che fece firmare la pace separata di Brest-Litovsk il 3 marzo 1918.

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