martedì 4 dicembre 2007

Le Puttane dei Templari

da:
Lasse Braun, LO SCIALLE GIALLO, Breve storia della prostituzione


Le Puttane dei Templari

Fin dal tempo della Prima Crociata (1095), l’Ordine dei Templari si era arricchito con il ritrovamento del tesoro segreto del Tempio di Gerusalemme dove s’erano instaurati, prendendone il nome.
Si dice che avessero scoperto anche la cosiddetta Arca dell’Alleanza con le “Tavole di Mosé”, e che da questa traessero coraggio e vittorie. Ricchissimo e poderoso, l’Ordine aveva dominato per tre secoli le strade europee, proteggendo i viandanti poveri e prelevando dogana dai ricchi—esattamente il contrario di quanto i papisti praticavano senza vergogna ormai da tempo.
In Francia il nuovo papa francese Clemente V si diede subito da fare per convincere Filippo il Bello, che aveva concesso alla SS il grande castello di Avignone, a disfarsi dell’Ordine per mettere le mani sul suo immenso tesoro, e spartirselo da buoni ladri.
La richiesta di sterminare i Templari vide il Bello pronto ad eseguirla col supporto del clero. Era dovuta ufficialmente ad astrusi motivi di eresia, ma in pratica si proponeva di mettere fine allo scandalo che i Templari offrivano lungo migliaia di miglia di strade romane ancora in funzione nonostante l’incuria.
Con la protezione dei potenti monaci/guerrieri dell’Ordine s’erano, infatti, formati dei nutriti gruppi di prostitute benaccette ed erano nati centinaia di bordelli di campagna, propagandati, lungo le vie di transito, da belle ragazze discinte.
I fatti di lussuria non furono comunque che una scusa. La faccenda era grave perché provocava al clero ingenti perdite di denaro.
L’anno Mille non aveva provocato, come visto, nessuna fine del mondo ma solo la fine di grosse ricchezze. E i papisti che avevano speso tutto nei bagordi precedenti, dovettero cercare soldi e beni dovunque si trovassero.
Avevano lanciato le crociate nelle terre dell’Islam, saccheggiando le genti arabe, ottenendo qualche profitto, ma i proventi minuti necessari all’organizzazione/espansione del cristianismo li ricavavano da masse di pellegrini in viaggio d’andata e ritorno dalla “Terrasanta”, cosa che il clero propagandava in ogni landa d’Europa per ravvivare la fede calante e rimpinguare le casseforti papali.
I papisti avevano già iniziato da tempo a costruire chiese ed abbazie lungo le strade per la raccolta delle questue. Tuttavia, con la concorrenza dei Templari, che prelevavano soldi ai ricchi, e quella dei bordelli, dove anche i poveri portavano il poco denaro in cambio di sesso, i proventi del clero erano diventati sempre più scarsi.
Infine, durante il trasferimento della SS ad Avignone, i Templari avevano preteso lauti pagamenti anche dagli opulenti convogli papisti in cambio di protezione contro i briganti. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Clemente V soppresse l’Ordine nel 1312 e il loro capo, Jacques de Molay, fu messo al rogo due anni dopo.
I Templari furono inseguiti e uccisi. Il massacro di questi utili monaci/guerrieri, simili ai Samurai giapponesi che difendevano anch’essi i viandanti, divenne famoso nella storia. In esso perirono le compagne e le prostitute che li sostenevano nelle loro postazioni.
Unitamente allo sterminio di “gnostici” ed eretici vari, avvenuto senza soluzione di continuità ovunque ci arrivassero i papisti, quello dei Templari fu disastroso. Tra il trasferimento in Francia della SS, le eresie, gli scismi striscianti e la mancanza di protezione lungo le strade, l’Europa si trovò in crisi morale e materiale.
Ma sempre, da una crisi importante come quella di quegli anni, può nascere una grande trasformazione della storia e della cultura. E fu quello che avvenne.

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